Storie milanesi, Milano nascosta: AVVENTURA AL PALAZZO DEL GHIACCIO – di Giovanna Ferrante

Terzo appuntamento a spasso per Milano con Giovanna Ferrante, autrice, studiosa, donna di grande cortesia. Questo mese di porta nel Palazzo del Ghiaccio come non lo abbiamo mai visto. | di GIOVANNA FERRANTE.

“L’opera è compiuta. Il vanto delle metropoli mondiali è oggi vanto di Milano. Il Palazzo del Ghiaccio, sognato e plasmato nella materia, è oggi una realtà!”

E’ il 28 dicembre 1923.

105 tonnellate di ferro formano la copertura per uno spazio di 42.000 metri cubi dall’altezza di 26 metri più 5 metri sotto il livello del suolo, per una superficie complessiva di 2800 metri quadrati.

Il piano della pista di pattinaggio, che misura 60 metri di lunghezza per 30 metri di larghezza, è in cemento armato e nelle fondamenta ci sono 1800 chilometri di serpentine che garantiscono il raffreddamento della pista stessa.

L’edificio in via Piranesi, costruito in soli otto mesi di lavoro, contiene la più grande pista di pattinaggio al coperto mai costruita in Europa, ottava nel mondo.

Atrio con portiere in divisa guarnita di alamari, biglietteria, drappeggi in velluto rosso da superare per accedere agli sfarzosi interni, ristorante di lusso dove poter cenare – cene di gran classe – prima di raggiungere le poltrone sulle quali accomodarsi per assistere alle esibizioni in pista.

Al di sopra di tutto, 12 grandiosi lampadari per fornire una illuminazione superba.

Pattinare, lasciarsi andare, scivolare, è una magia, è vento, è nuvola impalpabile. E’ questo che fate provare voi, signorina. Posso offrirvi una coppa di champagne? Perché no? Suvvia, solo una coppa, del resto vi appartiene. Lo sapete che le coppe da champagne hanno la stessa forma del seno di Venere? Io credo che il vostro sia uguale. Non c’è motivo d’arrossire, siete bellissima; venite, brindiamo alla vostra bellezza.

La pattinatrice aveva appena terminato di volteggiare e si era diretta verso l’uscita dalla pista, quando la voce di lui l’aveva raggiunta.

Lui. Guido da Verona, quarantaduenne romanziere di storie scollacciate, principe del romanzo d’appendice caratterizzato da una forte carica erotica.
Alto, elegantissimo, sempre attorniato da belle donne, consueta la sua passeggiata in Galleria con i suoi due levrieri al guinzaglio.

Accomodatevi.”

Guido da Verona

Guido da Verona

Ma voi siete…

“Si, sono Guido da Verona, il peccatore per eccellenza. Amo le donne, i cavalli, le belle auto, sono un dissipatore, un accanito giocatore. E sono anche uno scrittore, forse non eccellente però…” Parlava stringendo fra le dita un lungo bocchino d’avorio con l’immancabile sigaretta.

Io, ecco io leggo i vostri romanzi, e quello dell’altro anno “Mimì Bluette, fiore del mio giardino” ho sentito dire che ha venduto addirittura 300.000 copie!?”

Ne gioite? Siete un’amica allora; perché in effetti ne ha gioito anche il mio editore, ma il suo entusiasmo era profanato dal sentimento del guadagno. Devo confessare anche la mia soddisfazione, scrivendo quelle pagine ho tanto amato la mia Mimì Bluette.”

Le due coppe di champagne scintillavano alla luce dei lampadari. Loro due, occhi negli occhi.

Sapete di cosa parlerà il mio nuovo romanzo? Del ghiaccio e del fuoco che il ghiaccio sa accendere se ci si trova accanto una donna come voi, e di sete preziose intessute di fili d’oro e d’argento con le quali farò il nostro giaciglio.
E ora, mi concedete la vostra compagnia per un tratto di strada in questo freddo tardo pomeriggio d’inverno? Vogliamo insieme scoprire una Milano per tutti gli altri segreta?

 

 

 

Fonte iconografica e video: http://www.palazzodelghiaccio.it/it/storia/

Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Milanoincontemporanea
Riguardo a Paola Perfetti

Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.