Il Franco Parenti da scoprire Aspettando Mr Fox: la nostra recensione

L’altra sera sono stata ospite del Teatro Franco Parenti per assistere alla rappresentazione di Aspettando Mr Fox, atto unico della piece scritta da Alberto Fumagalli, giovane autore e capo-compagnia di Les Moustaches.

 

Aspettando Mr Fox è un’opera di attesa, lo dice anche il titolo.

 

TRAMA

. Ci sono tre malavitosi, Boris, Charlie e Philemon, che si riparano nel retro del ristorante giapponese dell’amico Isauro. Sono di ritorno dalla penultima scorribanda in cui il drogato e innamorato Boris si è spappolato un piede, urla, si fa di coca e garrarufa (i pesciolini che, messi in una bacinella, mangiucchiano le pellicine dei piedi. Vengono usati molto nei centri estetici).

In mezzo a sangue e citazioni, spuntano i rimorsi di Charlie, capobanda, che attende l’arrivo di Fox, il quarto del gruppo, per il ‘colpo dei colpi’, quello attraverso il quale non solo farà guadagnare un sacco di soldi ai suoi, ma scoprirà anche chi ha sparato alla giovane moglie giapponese.

Ci sono le battute, i tatuaggi, tutto l’istrionico atteggiamento di Philemon ‘Phil’ Fish, che dietro al fare da bullo tradisce la ferita dell’abbandono del padre e la passione, mai concretizzata, per il teatro e i suoi classici. Phil è interpretato dal bravo Fumagalli, che mette in evidenza le sue abilità di scrittore e interprete.

 

QUALCHE RIFLESSIONE.

Aspettando Mr Fox si apre con il riferimento al Macbeth shakesperiano; prosegue con il Godot di Brecht creando un continuo senso di attesa e suspence; chiude con un rimando,  non so quanto voluto, alla Madama Butterfly, insistendo su quel giapponesimo di gran ritorno questo inverno a Milano, grazie al successo della prima scaligera.

Ci sono buon battute, spari a salve che rimbombano nelle orecchie, troppo sangue e sigarette, qualche rimando a Tarantino di troppo e lungaggini iniziali per far partire la storia (abbiamo capito che l’autore non ha una gran stima per Madonna ma gli manca tanto Bowie).

Ma tra incertezze iniziali e un finale molto interessante,

Aspettando Mr Fox dimostra quanto stiamo aspettando di fare di Milano la capitale del teatro d’Italia il palcoscenico della cultura nuova, quella prodotta dai giovani pieni di voglia di fare, ricchi di grandi sogni e stracolmi di coraggio.

IL LUOGO IN CUI HO TROVATO QUESTA SCINTILLA È STATO IL TEATRO FRANCO PARENTI.

Mi riferisco alle visioni di persone come Andrée Ruth Shammah che, con eleganza e genio, ha saputo riportare i milanesi al Parenti tra piscine estive e patinoire natalizi (a proposito: prosegue fino al 31 gennaio – bagnimisteriosi.com ).

I suoi Bagni Misteriosi sono stati LA rivelazione di Milano 2016 al punto da venire insignita, il 15 dicembre scorso, dei Vivaio Awards, il Premio di chi fa grande Milano nel mondo (qui, i vincitori).

E per dirla tutta, la signora Shammah è riuscita nell’impresa di far nevicare prima dell’ondata di grande gelo di questi giorni.

 

Sarà così incredibilmente illuminata far tornare i giovani a teatro, sia come scrittori che come spettatori?

Nell’attesa di saperlo, tornerò al Parenti la prossima settimana.

Mi aspetta la Compagnia dei Demoni e il Delitto e Castigo di Alberto Oliva.

Per informazioni: www.teatrofrancoparenti.it |  www.facebook.com/lesmoustaches.baffi/

Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.
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Riguardo a Paola Perfetti

Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.