A Milano, i lavori Osservatorio del Made in Italy per tutelare (anche) le start up nostrane

A Milano, i lavori Osservatorio del Made in Italy | Milanoincontemporanea

Sani nazionalismi crescono o è solo una equa difesa, sempre più necessaria? Riflessioni dall’Osservatorio sul Made in Italy e la sua difesa.

Si può restare dentro una Smart Arena (quella del Samsung district) per una giornata intera, seguendo con tanto di live twitting corredato di foto, un dibattito sul Made in Italy e sua difesa? Sì, se a proporre l’evento, in questa location così ben attrezzata e con un design ultra minimal, è l’Osservatorio Italia in testa. Il titolo della tavola loro rotonda promette bene: #Innovazione che piace. Come difendere le idee e i contenuti originali.

Ed anche gli invitati sono figure di altissimo livello: Ministero dello Sviluppo Economico, Giornalisti, professionisti nel campo della comunicazione e della rete, start up, ma anche Università, l’Unione Italiana Marchi e Brevetti, Giuristi, Avvocati, esperti nel campo dell’anti contraffazione, aziende italiane, etc.. Il tema scottante che si tratta oggi è sul come difendere, in un’epoca così veloce e digitale, il Made in Italy e il suo consumatore, da tutti quei prodotti che “sembrano” italiani, ma che italiani non sono; stiamo parlando del così detto Italian sounding, fenomeno in crescita che non solo impoverisce il nostro Bel Paese ma anche perpetra una frode continua verso gli acquirenti, spesso, inconsapevoli.

Milano è la città prescelta per questo incontro che si tiene, per puro caso (o forse è un segno del destino), nello stesso giorno in cui Trump si insedia alla Casa Bianca mentre, meno di 24 ore prima, a Davos in Svizzera Theresa May, davanti alla finanza internazionale, afferma che l’Inghilterra fuori dall’UE sarà leader mondiale del commercio. Ed in questo scenario da “restaurazione” o forse di cambiamento ci pare che lo spazio per supportare un Osservatorio sul Made in Italy sia quanto meno opportuno.

La Presidente di Italia in testa, l’Avvocato Annaluce Licheri [foto]

Annaluce Licheri

è chiara quando afferma che il suo neonato Osservatorio “risponde alla necessità di coadiuvare uno scambio di informazioni tra Istituzioni, Imprese, Università per cercare di analizzare le problematiche che ostacolano la crescita delle aziende e delle start up italiane oggi, per individuare soluzioni e risposte congiunte. Vogliamo facilitare il dialogo tra i diversi interlocutori. Lo scopo di “Innovazione che piace” è quello di illustrare quale sia lo stato dell’arte, della tecnica e della comunicazione ad oggi e presentare alcune imprese di eccellenza del Made in Italy“.

Inoltre aggiunge: “Innovazione che piace, vuole dire fare impresa secondo etica: introdursi nel mercato della concorrenza secondo i principi della concorrenza leale: studio, ricerca, innovazione, differenziazione.” Tra gli altri interventi, tutti ad altissimo livello, abbiamo anche registriamo la testimonianza di alcune start up italiane, baluardi del futuro prossimo, che stanno già facendo il giro del mondo, alla faccia di Trump e May, in particolare Qurami, una app nata quasi per caso (come spesso accade) che ti permette di fare la coda (in università, alle poste, in banca, all’ospedale) senza che tu sia fisicamente presente (libero di stare tranquillamente in un bar lì nei pressi). Quando è il tuo turno ti avvisa e tu ti puoi materializzare, senza troppa fatica, davanti allo sportello in questione.

Innovazione che piace non solo dunque tenta di individuare la via per difendere dai “copioni” il prodotto italiano e le idee e la proprietà intellettuale che l’Italia produce ma cerca anche di capire come incentivare le eccellenze, spingere le nuove aziende, consolidare i marchi e i brevetti già esistenti e comunicare sempre più il “Made in Italy”, che è il III marchio più popolare al mondo, dopo Coca Cola e Visa.

L’avvocato Licheri al termine dell’incontro, visibilmente compiaciuta dal successo si dichiara “soddisfatta degli obiettivi raggiunti dalla tavola rotonda: le istituzioni hanno illustrato gli strumenti a disposizione degli imprenditori e dei consumatori oggi e sono state affrontate le principali problematiche da risolvere, anche a livello internazionale. La registrazione di tutta la tavola rotonda sarà presto a disposizione, on line, sul sito www.italiaintesta.it“.

Ma noi, prima che si chiudano le porte della Smart Arena e che ci germogli dentro un sano nazionalismo, fissiamo in agenda i prossimi incontri dell’Osservatorio: nella prima settimana di maggio si affronterà un problema cruciale per i consumatori, la contraffazione dei farmaci; in settembre invece si approfondiranno tematiche in campo pubblicitario: etica e persona. Stay tuned!.

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TESTO BY LUISA COZZI

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