Milano dice addio ad abbonamenti gratis di bus e metrò, ecco perché

mappa metropolitana milano

Sembra ieri che tutte felici noi di Milanoin con incommensurabile orgoglio raccontavamo di quella meravigliosa azienda che era ATM la quale donava abbonamenti gratis a precari e disoccupati. A distanza di quasi 2 anni molto però è cambiato all’interno dell’Azienda dei Trasporti Milanesi: rallentamenti, treni in ritardo e affollati di pendolari infuriati per corse soppresse di prima mattina senza che nessuno avvisasse (storie di vita – o meglio disagi – vissuti).Tra le novità di questo 2017, poi, la soppressione del programma Milano viaggia con te che garantiva a precari e disoccupati l’utilizzo gratuito dei mezzi pubblici.

Inutile dire che l’iniziativa, nata nel 2013 da un emendamento approvato in Consiglio comunale e portato avanti con il sostegno della giunta Pisapia, aveva riscosso immediatamente un grande successo. Se il finanziamento iniziale ammontava a 1,7 milioni di euro, lo scorso anno la cifra aveva subito una drastica riduzione a 236.000 euro di cui 177.000 indirizzati a disoccupati e 59.000 a precari.

Taglia di qua, stringi la cinghia di là, boom il servizio non c’è più.

Ad ogni modo, Palazzo Marino fa sapere che l’eliminazione del progetto è solo momentanea:  “L’idea è quella di rimettere sul tavolo la questione nell’ambito del contratto di servizio con ATM – commenta l’Assessore al Lavoro di Palazzo Marino Cristina Tajani – ne ho già parlato con Granelli (assessore all’Ambiente e Mobilità, ndr), si tratta di trovare una formula che consenta di reiterare l’iniziativa che abbiamo portato avanti per quattro anni”.

La colpa è dei tagli ai diversi settori, dicono dall’assessorato al Lavoro. Ad ogni modo si tratta di un brutto colpo per disoccupati e precari, che contavano su quell’aiuto per muoversi in città: “Milano perde l’unica iniziativa che, pur con le sue criticità, era volta ad attrarre e incentivare i giovani ricercatori che scelgono questa città – ha affermato Giulio Formenti, dottorando alla Statale e senatore accademico – . Per una città che si candida a essere un polo di attrazione internazionale questo è profondamente sbagliato. Per quanto riguarda l’università, ad esempio, Comune e ateneo potrebbero sedersi a un tavolo e trovare una soluzione”.

Come andrà a finire? Nei migliori dei modi per tutti si spera: con un settore in ripresa e la re-introduzione di un programma a favore dei più bisognosi.

Classe 1988, sono nata in un caldo giovedì di agosto in Brera, uno dei quartieri più belli della mia città. Dalla passione (divenuta laurea) per le lingue straniere all'attività di blogger e giornalista freelance, il passo per me è stato molto breve. Oggi mi occupo di comunicazione, ma scrivere di Milano è scrivere delle proprie origini.
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