I Quadroni di San Carlo in Duomo: l’appuntamento del Ponte di novembre

I Quadroni di San Carlo in Duomo: un’antica tradizione si rinnova nei giorni in cui Milano vivrà la sua prima pausa lunga dopo l’estate con visite guidate!

I Quadroni di San Carlo in Duomo, li conoscete? Questi giorni in cui molti milanesi stanno pensando alla fuga, la prima, lunga, dopo le vacanze estive, potrebbe essere una buona occasione per fare la loro conoscenza.

A chi rimarrà in città abbiamo già riservato 5 più altre 5 proposte per bere, mangiare, ballare, giocare in varie parti della città.

L’occasione del Ponte di Ognissanti offrirà la possibilità di ammirare lo straordinario ciclo dedicato alla vita di San Carlo Borromeo, santo arcivescovo e pastore della Chiesa Ambrosiana dal 1560 al 1584.

Proprio in questi giorni i cosiddetti ‘Quadroni‘ stanno impegnando le maestranze della Veneranda Fabbrica del Duomo per la collocazione tra i piloni della navate centrale del Duomo.

Un’attività che ricorre in occasione delle solenni celebrazioni dedicate al Santo, ogni 4 novembre, e che prevede il montaggio del ciclo delle mastodontiche tele tra i pilone della navata centrale della nostra cattedrale.

I QUADRONI DI SAN CARLO BORROMEO: LE SEQUENZE

L’esposizione dei quadroni in Cattedrale vede protagoniste tra le campate del Duomo le cinquantasei tele che si suddividono in un ciclo formato da due sequenze: La Vita del Beato Carlo e quella dei Miracoli di San Carlo Borromeo.

La prima sequenza è dedicata alla vita del santo e fu commissionata dalla Veneranda Fabbrica in occasione della beatificazione dell’arcivescovo Carlo avvenuta il giorno 4 novembre 1602.

A dettare il tema dei grandi dipinti, ventotto in tutto, fu il cugino del santo, il cardinale Federigo Borromeo: il racconto della vita di San Carlo e dei grandi momenti del suo cammino terreno. Tali opere, realizzate dai più affermati pittori della Milano del tempo primo tra tutti Giovanni Battista Crespi detto il Cerano, autore tra le altre tele della drammatica Visita agli appestati, Paolo Camillo Landriani detto il Duchino, Giovan Battista e Giovanni Mauro della Rovere detti i Fiammenghini, Carlo Buzzi e Domenico Pellegrini, comprendono le tele più grandi (6 metri per 4,75).

Le ventiquattro tele dei Miracoli fanno invece parte della seconda sequenza e furono esposte per la prima volta in Duomo nel 1610, accanto agli altri quadroni, in occasione della canonizzazione di Carlo Borromeo. Questa seconda parte del ciclo vide invece impegnati i più apprezzati artisti del milanese, alcuni dei quali già autori della prima serie, fra cui Cerano, Giulio Cesare Procaccini, autore di sei tele, tra cui ricordiamo il Miracolo di Giovan Battista Tirone, il Duchino, i Fiammenghini, accanto a figure quali Carlo Buzzi e Giorgio Noyers. Alla serie furono successivamente aggiunte altre tele nel Settecento.

I QUADRONI DI SAN CARLO BORROMEO: I MILANESI

Si pensi all’effetto che questi enormi e straordinari dipinti dovevano fare sui fedeli che giungevano fino in Duomo nei secoli passati: un’emozione che rivive ancora oggi in tutti coloro che si recano in Cattedrale in occasione delle celebrazioni della Solennità.

I QUADRONI DI SAN CARLO BORROMEO: PER VISITARLI
Per ammirarli con tanto di spiegazione e visita guidata si possono cogliere i percorsi organizzati ogni mese in occasione delle visite del mese di novembre della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano.

Appuntamento ogni sabato per i percorsi a tema alle ore 11.00 in lingua inglese e alle ore 16.00 in lingua italiana. Per informazioni: www.duomomilano.it.

Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.
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Riguardo a Paola Perfetti

Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.