Abbazia Mirasole: un gioiellino secolare e solidale alle porte di Milano

L’Abbazia Mirasole è un gioiellino secolare e solidale alle porte di Milano, da scoprire tutto l’anno, a Pasqua un po’ di più.

Per arrivare alla Abbazia Mirasole devi inforcare la bicicletta, metterti in cammino oppure, più comodamente, muoverti con la macchina, meglio se a passo d’uomo. Presa la direzione verso Opera, comune di pertinenza dell’Abbazia, e superato un bel campo, in primavera rosso di papaveri, ecco trovarti davanti il campanile della piccola chiesetta che sta lì, chiesa-cascina, ormai sin dalla prima metà del XIII secolo.

E’ una storia antichissima quella dell’Abbazia.

Tutto ha inizio come grangia dell’opera dell’ordine dei fratelli Umiliati, con una comunità di soli laici (XII-XIII secolo).
Dal 1300, a causa della diffusione della peste nera, i frati umiliati decidono, come era usuale per gli ordini monastici di allora, di concedere a esponenti famiglie della nobiltà milanese l’affitto di terre. Un modo pratico, questo, per recuperare liquidità.

Nel 1571, dopo che un umiliato della casa di Brera tentò di assassinare San Carlo Borromeo, papa Pio V abrogò l’ordine degli Umiliati e nel 1582 la proprietà passò al Collegio Elvetico di Milano. Qui ebbe fine la vita monastica dell’Abbazia Mirasole, della quale restano testimoni la chiesa e il chiostro.

Una storia complessa allora, fatta di battute improvvise e di imposizioni, come la soppressione napoleonica del 1797, quando l’intera struttura dell’Abbazia venne assegnata in proprietà alla ‘Fondazione Policlinico’ di Milano che per ricompensarla dell’assistenza fornita ai soldati dell’Imperatore di Francia.

Una storia fatta di ritorni: la Abbazia, dal 2013 al 2016, è stata sede del priorato italiano dei Canonici Regolari Premonstratensi.

Dal luglio 2016 un’altra storia, di nuovo, è cominciata.
Si tratta di una storia politica, di preghiere e di belle arti.

Come la musica: l’Abbazia Mirasole, ogni ottobre, è teatro di concerti di musica sacra.
Come la scultura e la pittura. Una vocazione alla laboriosità nel segno del bello che è profondamente radicata nel DNA dell’Abbazia: nel campo dell’agricoltura, della produzione della lana, ieri; anche oggi il lavoro è al centro del Progetto Mirasole Impresa Sociale e Fondazione Progetto Arca che, proprio in questo luogo da sempre centro di accoglienza, rifugio e incontro, è attivo nella generazione e attivazione di realtà solidali e lavorative allo scopo di inserire persone disoccupate e in difficoltà dentro al ciclo produttivo e professionale, al fine di contribuire al mantenimento di questo gioiello a disposizione di tutti e per tutti.

Grazie alla nuova gestione dell’Abbazia da parte di Progetto Mirasole Impresa Sociale e Fondazione Progetto Arca, dunque, l’intero complesso dell’Abbazia di Mirasole sta vivendo una “nuova vita” in cui, accanto ai numerosi eventi culturali gratuiti dedicati alla cittadinanza, stanno nascendo concreti progetti di inclusione sociale e accoglienza di persone in situazioni di emarginazione e difficoltà.

Quando scoprire queste attività, in aggiunta alla secolare bellezza della Abbazia e del suo complesso tutto intorno?

L’Abbazia di Mirasole è visitabile tutti i giorni, tutte le domeniche, in particolare quella di Pasqua e a Pasquetta quando, a partire dalle ore 11, ingresso alla Abbazia sarà libero per dedicarsi al tradizionale ic-nic di Pasquetta sull’erba con la vista della grande chiesa (è possibile partecipare portando il cestino da casa oppure utilizzando il servizio ristorazione della cucina dell’Abbazia).
E dopo la pennichella: ore 15, spettacolo teatrale “Lazzaro, vieni dentro!” con Carlo Pastori e Marta Martinelli.

Per info sugli appuntamenti dell’Abbazia di Mirasole:
tel. 02-576103
info@abbaziamirasole.org
www.abbaziamirasole.org

Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.
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Riguardo a Paola Perfetti

Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.