Avion Travel, il live all’Auditorium Fondazione Cariplo

Avion Travel, il live all’Auditorium Fondazione Cariplo? Ecco com’è andata!

Per questo tour degli Avion Travel, che presentano il recentissimo “Privé” dopo ben 15 anni dal loro precedente album di inediti (“Poco Mossi Gli Altri Bacini”), due tipologie di luoghi mi sembrano particolarmente indicate: un’antica piazza nel centro storico di qualche città d’arte, o un confortevole auditorium profumato di legno (e al riparo dalle zanzare).

A Milano, per la data del 16 giugno, è toccata la prima: un auditorium. Anzi, “L’”Auditorium per eccellenza, quello di Largo Mahler, situato in uno degli incroci più animati del quartiere Ticinese, nel cuneo fra via Torricelli e via Conchetta angolo corso San Gottardo, e a pochi metri di distanza dal Cox 18 (“così vicino, così lontano”, per parafrasare Wim Wenders).

Definire gli Avion Travel una band pop è riduttivo, ma non è neppure un gruppo folk, né jazz, né puramente cantautorale. E’ un po’ di tutte queste cose, fra la provincia swing di Paolo Conte e la canzone vintage-nazional-popolare alla Domenico Modugno, fra il folklore mediterraneo e l’operetta mitteleuropea, fra la malinconia argentina e la teatralità partenopea degna di un Servillo (l’omonimia non è un caso: Peppe Servillo è proprio il fratello dell’attore Toni).

Tuttavia… un brano dopo l’altro, nel fluire organico di questo concerto, realizzo quanto sia difficile tentare di spiegare gli Avion Travel ricorrendo ad analogie con altri artisti e stili musicali.
Intendiamoci: checché se ne dica, nessuno al mondo è così unico da sfuggire completamente ad etichette e classificazioni; ma musicanti scafati come gli Avion Travel scoraggiano parecchio il mestiere degli… incasellatori, grazie ad un’assimilazione profonda e sottocutanea dei loro molteplici riferimenti musicali.

Fra i tanti termini che si potrebbero usare per descrivere la loro musica, “ariosità” è quello che più continua ad affiorarmi in testa. Non è una citazione involontaria del brano Aria Di Te, è una considerazione generale, una sensazione che provo ascoltando le loro note e le loro parole materializzarsi dal vivo.
L’ariosità è anzitutto insita nelle composizioni stesse, nelle melodie, nelle strutture armoniche, che sanno di orizzonti ampi e di cieli sgombri, appena solcati da qualche nuvoletta di passaggio.

Ariosi sono poi gli arrangiamenti, caratterizzati prevalentemente da strumenti acustici, con sufficiente spazio tra l’uno e l’altro per permettere ai suoni di respirare. Ricordiamo a tal proposito gli artefici di tutto ciò, che sono: Mario Tronco (tastiere), Duilio Galioto (piano e tastiere), Peppe D’Argenzio (sassofoni), Ferruccio Spinetti (contrabbasso), Mimì Ciaramella (batteria).

Ariosa è infine l’interpretazione vocale e gestuale di Servillo, di impostazione teatrale, si, ma dotata di una lievità che rende tutto fluido e sospeso. Persino durante il siparietto auto-promozionale della vendita di CD all’ingresso.

Come è logico aspettarsi, buona parte della scaletta è composta dai brani di “Privé”, che peraltro rivelano una notevole continuità con il passato della band, dissipando subito i timori di una qualche forma di modernizzazione / attualizzazione del loro stile, che li avrebbe snaturati.

Non mancano diversi classici, come per esempio Abbassando (da “Bellosguardo”, 1991) Aria di Te, Cuore Grammatico, Amante Improvviso (da “Opplà”, 1993), Sentimento (da quel Sanremo del 2000 che li vide vincitori, caso più unico che raro per una band così poco attenta agli arruffianamenti commerciali), oltre a un duetto a sorpresa con Gino Pacifico sul brano Dolce e Amaro (di cui Pacifico è l’autore).

Insomma, ci erano mancati o no gli Avion? A me si, parecchio. Ma mai definirei questa loro ricomparsa un’operazione nostalgia: gli Avion sono fuori dal tempo, dalle mode e dalla contemporaneità; lo sono sempre stati, per questo non invecchieranno mai.

E per chi ci leggesse da altre città, o si trovasse in vacanza in prossimità di una delle località che seguono, ecco il calendario delle prossime date:

  • 23/06 Napoli Portici – Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa
  • 29/06 Fiesole (FI) – Teatro Romano / Estate Fiesolana
  • 02/07 Parma – Arena Estiva Fondazione Teatro Due
  • 20/07 Roma – Estate Romana / Casa del Jazz
  • 22/07 Anacapri (NA) – Piazza San Nicola
  • 31/07 Ceglie Messapica (BR) – Piazza Plebiscito

Paolo Venturini

Che vita sarebbe senza musica e... Milano. Da Milano mi ero allontanato alcuni anni, pentendomene perché mi mancava da morire, e adesso che sono tornato voglio recuperare il tempo perduto. La musica, almeno quella, me la sono portata sempre dietro. Fra le due c'è però una connessione profonda, creata dai luoghi e dalle persone, che amplifica il piacere di entrambe.
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