A Milano, i lavori Osservatorio del Made in Italy per tutelare (anche) le start up nostrane

Sani nazionalismi crescono o è solo una equa difesa, sempre più necessaria? Riflessioni dall’Osservatorio sul Made in Italy e la sua difesa.continua a leggere A Milano, i lavori Osservatorio del Made in Italy per tutelare (anche) le start up nostrane

Suoni Mobili 2016: dal 24 al 26 luglio 3 giorni di concerti gratuiti a Castello Sforzesco, ecco chi si esibirà

Non siete ancora partiti per le vacanze? Meglio così, perchè se volete chiudere in bellezza in vostro luglio milanese, non potete perdervi i 3 giorni di pura musica organizzata dalla rassegna musicale Suoni Mobili che finalmente arriva anche a Milano. continua a leggere Suoni Mobili 2016: dal 24 al 26 luglio 3 giorni di concerti gratuiti a Castello Sforzesco, ecco chi si esibirà

Andy Mittoo & The Groove Makers: one sound one love

Non serve necessariamente avere i dreadlocks o essere nati in Giamaica per fare del reggae. Del buon reggae, aggiungeremmo. Questo ce lo dimostra Andy Mittoo, nuova stella nascente del reggae italiano. E come dice il titolo del suo disco On my way, beh, la sua strada l’ha trovata alla grande.

Noi di Milanoin lo abbiamo incontrato e gli abbiamo rivolto qualche domanda…continua a leggere Andy Mittoo & The Groove Makers: one sound one love

Vallanzaska: oltre vent’anni di “Ska Ska Ska”

Spaghetti, pollo, insalatina e una tazzina di caffè a malapena riesco a mandar giù, cantava Fred Bongusto. Sapete perché il cantante aveva problemi di digestione? Perché non aveva mai “assaggiato” le note Spaghetti Ska dei Vallanzaska. Oltre vent’anni di carriera, concerti per tutta Italia e fan che non resistono al ritmo di Cheope, Reggaemilia e Boys from Comasina. Cosa c’entra Il bel René con lo Ska? Ce lo ha raccontato Davide Romagnoni, alias La Dava, cantante della band.

Dopo oltre vent’anni di carriera, come è cambiato il panorama musicale italiano?
Se guardi Sanremo non è cambiato molto. Nel mondo reale invece, rispetto a venti anni fa, c’è più gente che fa musica, più gruppi, più proposte. Inoltre oggi l’artista “grosso” viene proposto non dalle radio ma dalla Tv con i talent. Per quanto ci riguarda, la nostra filosofia di vita ci ha permesso di rimanere coerenti con le nostre scelte e il tipo di proposta che facciamo al pubblico. Oggi come allora autoproduciamo i nostri dischi e scriviamo canzoni. Noi ci posizioniamo, come sempre abbiamo fatto, come gruppo assolutamente riconoscibile e indipendente all’interno della scena musicale italiana.

La musica è ancora un modo per trasmettere ideali come lo era agli inizi degli anni Ottanta oppure oggi è solo un mondo dove ormai la lotta contro il sistema lascia spazio al business?
La lotta per gli ideali non ha età e si avvale di qualsiasi genere di arte. I milioni nel mondo della musica li fanno gli artisti pop, o comunque i più popolari, sia negli Ottanta che oggi. Proprio come negli anni Sessanta e Settanta. I Clash, ad esempio, trasmettevano ideali e facevano pure quattrini.

Quali sono state le performance di cui vai più fiero e quali sono stati i gruppi che vi hanno maggiormente influenzato?
Esistono concerti che ricordo e ricordiamo come momenti bellissimi. In generale sono quelli dove si crea qualcosa di nuovo, un tormentone, un intramezzo musicale improvvisato o un coro folle. Con i Vallanza succede spesso, e sono questi i momenti forse più belli. Le nostre influenze? The Specials, Madness, Cochi e Renato, Jannacci, Elio e Frank Zappa.

Perché la scelta del nome Vallanzaska? Da dove nasce l’idea di prendere spunto dal noto criminale Renato Vallanzasca? In che rapporti siete con lui?
Volevamo un nome che finisse in ska; inoltre il gangster come personaggio va a braccetto con questo genere, per cui Vallanzasca è diventato Vallanzaska. Se Renato si fosse chiamato Rossi non avremmo trovato alcuna ispirazione dal suo cognome. E’ un nome di venti anni fa, che abbiamo scelto come provocazione. Non siamo violenti: basta ascoltarci per vedere chiaramente come la nostra musica sia invece positiva, spesso di denuncia, se vuoi un po’ demenziale. Non certo qualcosa che inneggi alla violenza che sappiamo bene appartenere alla storia del bel Renè. Ora Renato è un personaggio diverso da quello che lo ha portato in carcere, è uno che si è fatto 40 anni di galera, che li sta scontando e pagando tutti. Non chiede la Grazia o agibilità particolari come qualcun altro. Insomma, è cambiato ed è un nostro amico.

Terminato il tour avete in programma qualche altro album? Spaghetti Ska è uscito nel 2011, e sappiamo che tu e Lucius siete impegnati nel progetto Rezophonic
Stiamo scrivendo le canzoni nuove. A Ferragosto è uscita una nostra nuova canzone, Banana Juice col Feat. di Ruggero de i Timidi. (Guardate il video qui sotto, N.d.R.). E’ vero, Lucius ed io siamo anche impegnati con il progetto Rezophonic, carovana musicale assolutamente da sostenere, sotto la guida di Mario Riso.

Altre date del tour in cui i vostri fan possono vedervi dal vivo?
Seguitele sul nostra pagina Facebook e sul nostro sito.

Dopo la chiusura del Rainbow e del Rolling Stone, due locali che hanno fatto la storia della musica live meneghina e italiana, esistono ancora dei posti a Milano dove si possa ascoltare ancora buona musica?
Quest’estate mi piace il Carroponte e la Montagnetta Stella. Molti locali non ci sono più, e proprio con la canzone “Milano Sings” abbiamo affrontato il tema parafrasando il grande Memo Remigi: “Non si suona più a Milano… Lo so ti sembra strano…”

Non perdetevi il video del nuovo pezzo dei Vallanzaska feat. Ruggero de i Timidi: Banana Juice