Obej Obej o O bej! O bej? Che cosa sono e perché si chiamano così?

La fiera simbolo del Natale meneghino vanta una lunga tradizione. Scopriamola insieme e diamo il via alle celebrazioni per Natale 2018!continua a leggere Obej Obej o O bej! O bej? Che cosa sono e perché si chiamano così?

Natale 2017 in via Montenapoleone a Milano: cosa non perdere!

Le vie Montenapoleone, Verri, Sant’Andrea, Santo Spirito, Borgospesso e Bagutta fino all’8 gennaio saranno teatro della magica atmosfera natalizia: musica, luci e un grande albero di Natale. Luci anche nelle periferie e una iniziativa benefica a favore di Oxfam.continua a leggere Natale 2017 in via Montenapoleone a Milano: cosa non perdere!

Natale 2017: cosa accade sopra ai tetti di Galleria Vittorio Emanuele?

Il Christmas Lounge su Highline Galleria è stato inaugurato!

Dal 7 dicembre scorso hanno cominciato a risplendere le esclusive lampade di FontanaArte, prestigiosa e storica azienda nel settore dell’illuminazione decorativa e del design nata a Milano nel 1932, con le quali l’atmosfera natalizia è ancora più suggestiva ed emozionale.

Ma cosa accade sopra ai tetti della Galleria Vittorio Emanuele?

Dopo le “Notte delle luci di Sant’Ambrogio”, sono almeno due gli eventi a tema da non perdere, con il sottofondo musicale curato da Radio Monte Carlo.

#1. “Canto di Natale sui tetti”
Tre esclusivi appuntamenti durante nei quali un narratore racconterà e interpreterà i passi più emozionanti di Canto di Natale di Charles Dickens, che i partecipanti potranno ascoltare gustando un dolcetto Panarello e una calda tisana.

#2. “Degustazioni in vigna”
Proseguono per tutti i weekend del mese di Dicembre nel nuovo caldo formato natalizio: un calice di bollicine Astoria Wines accompagnato da polentine con crema di zola, lardo e confettura. Questi imperdibili appuntamenti golosi sono a numero chiuso: ogni weekend la degustazione inizierà alle 18:30 e sarà consentito l’accesso ad un n. massimo di 50 persone.

Tutti gli eventi sono disponibili sulla pagina Facebook: Facebook.com/highlinegalleria/events/

Flashdance, il musical è da inserire nella whishlist dei regali di Natale?

E va bene dai, dopo tanto jazz, un “feel-good show” ci stava. Mi sono deciso a portare la famiglia al Teatro Nazionale CheBanca! a vedere Flashdance, il musical. Produzione di Stage Entertainment Italy e cast interamente italiano, a conferma della fiorente industria nostrana dei musical.

Quindi nessun timore per i non anglofoni: a parte le canzoni “storiche” (What a feeling, Maniac, Manhunt, I Love Rock and Roll, Gloria) i brani scritti appositamente per il musical hanno testi in italiano, consentendo di seguire la trama anche a quelli che non avessero visto il film.

Che saranno pochissimi, trattandosi di un fenomeno cross-generazionale – come Ritorno Al Futuro, Grease, Star Wars (beh… quasi come Star Wars) – che mette d’accordo noi che c’eravamo, un po’ vittime dell’effetto nostalgia, e quelli che ancora non c’erano e per i quali il 1983 è solo un numero minore di 2000.

Tipo ad esempio mia figlia di otto anni, che si è goduta lo spettacolo alla stragrande e senza dare segni di cedimento per il sonno (dura 2 ore e 20!).

D’altra parte, se si eccettua qualche caduta di stile sui testi italiani, in certi punti fin troppo didascalici (immagino per vincoli di trama), la performance collettiva è davvero di altissimo livello e le cose confezionate con professionalità ripagano, non c’è che dire.

Le parti cantate sono tutte dal vivo. La grandissima precisione e potenza nell’esecuzione e l’apparente assenza di microfoni potrebbero indurre a sospettare il playback. In realtà i microfoni ci sono, minuscoli e nascosti fra i capelli degli attori/ballerini/cantanti, ma si notano solo dalle prime file e con un po’ di sforzo oculare. Quindi un plauso alla bravura di tutti, ma proprio tutti gli interpreti, anche quelli delle parti cosiddette minori (come dice l’anziana maestra di ballo: “non esistono parti piccole, ma solo piccoli artisti”).

Non nego che la scena finale, quella mitica dell’audizione, che vede sola sul palco la bravissima Valeria Belleudi a danzare sulle note di What a feeling, una lacrimuccia la strappa anche agli animi più cinici come me.

Peccato solo per l’assenza della band/orchestra dal vivo, sostituita con basi registrate, gap che ancora ci distanzia un poco da alcune storiche produzioni londinesi.

Teatro pieno, nonostante Flashdance sia in scena da più di due mesi (dal 5 ottobre). E in replica fino al 31 dicembre.

Da mettere in wishlist per le vacanze di Natale, quindi. Tanto… cosa c’andate a fare a stressarvi fuori Milano, che ci saranno code e calca ovunque?

 

Flashdance, il musical
@ Teatro Nazionale CheBanca, Piazza Piemonte, fino al 31 dicembre 2017