Flashdance, il musical è da inserire nella whishlist dei regali di Natale?

E va bene dai, dopo tanto jazz, un “feel-good show” ci stava. Mi sono deciso a portare la famiglia al Teatro Nazionale CheBanca! a vedere Flashdance, il musical. Produzione di Stage Entertainment Italy e cast interamente italiano, a conferma della fiorente industria nostrana dei musical.

Quindi nessun timore per i non anglofoni: a parte le canzoni “storiche” (What a feeling, Maniac, Manhunt, I Love Rock and Roll, Gloria) i brani scritti appositamente per il musical hanno testi in italiano, consentendo di seguire la trama anche a quelli che non avessero visto il film.

Che saranno pochissimi, trattandosi di un fenomeno cross-generazionale – come Ritorno Al Futuro, Grease, Star Wars (beh… quasi come Star Wars) – che mette d’accordo noi che c’eravamo, un po’ vittime dell’effetto nostalgia, e quelli che ancora non c’erano e per i quali il 1983 è solo un numero minore di 2000.

Tipo ad esempio mia figlia di otto anni, che si è goduta lo spettacolo alla stragrande e senza dare segni di cedimento per il sonno (dura 2 ore e 20!).

D’altra parte, se si eccettua qualche caduta di stile sui testi italiani, in certi punti fin troppo didascalici (immagino per vincoli di trama), la performance collettiva è davvero di altissimo livello e le cose confezionate con professionalità ripagano, non c’è che dire.

Le parti cantate sono tutte dal vivo. La grandissima precisione e potenza nell’esecuzione e l’apparente assenza di microfoni potrebbero indurre a sospettare il playback. In realtà i microfoni ci sono, minuscoli e nascosti fra i capelli degli attori/ballerini/cantanti, ma si notano solo dalle prime file e con un po’ di sforzo oculare. Quindi un plauso alla bravura di tutti, ma proprio tutti gli interpreti, anche quelli delle parti cosiddette minori (come dice l’anziana maestra di ballo: “non esistono parti piccole, ma solo piccoli artisti”).

Non nego che la scena finale, quella mitica dell’audizione, che vede sola sul palco la bravissima Valeria Belleudi a danzare sulle note di What a feeling, una lacrimuccia la strappa anche agli animi più cinici come me.

Peccato solo per l’assenza della band/orchestra dal vivo, sostituita con basi registrate, gap che ancora ci distanzia un poco da alcune storiche produzioni londinesi.

Teatro pieno, nonostante Flashdance sia in scena da più di due mesi (dal 5 ottobre). E in replica fino al 31 dicembre.

Da mettere in wishlist per le vacanze di Natale, quindi. Tanto… cosa c’andate a fare a stressarvi fuori Milano, che ci saranno code e calca ovunque?

 

Flashdance, il musical
@ Teatro Nazionale CheBanca, Piazza Piemonte, fino al 31 dicembre 2017

Stayin’ Alive, la Febbre del Sabato Sera contagia Milano

 

Giovanissimi e pronti a scatenarsi al ritmo di Stayin’ Alive e Disco Inferno. Una scarica di adrenalina pura che si irradia dal palcoscenico del Teatro Nazionale di Milano: sono i protagonisti de La Febbre del Sabato Sera, versione made in Italy della pellicola culto degli anni ’70 ‘Saturday Night Fever’ con protagonista John Travolta.

Il musical, prodotto da Stage Italia, sarà in scena a Milano fino al prossimo 27 gennaio, ma non solo: grazie alla partnership siglata fra la casa di produzione e vente-privee.com, i biglietti dello spettacolo sono stati in vendita a prezzi ridotti
in esclusiva, online, solo fino a poche ore fa. Quale regalo di Natale più insolito per chi è ancora indeciso sugli acquisti da mettere sotto l’albero?

Ma torniamo al musical: atmosfere seventies, una New York ricostruita pezzetto per pezzetto grazie alle scenografie in movimento, da Brooklyn a Manhattan, dalla mitico club Odissey al negozio di pittura dove lavora Tony, e una colonna sonora che sicuramente ciascuno di voi conoscerà già a memoria. A fare da filo condurre allo spettacolo sono infatti le canzoni dei Bee Gees, da How Deep Is Your Love a Night Fever.

A vestire i panni di Tony Manero, nella versione milanese, il giovanissimo Gabrio Gentilini, 24 anni e già un curriculum di tutto rispetto alle spalle.

Alessia Casiraghi, talentuosa redattrice di EJOURNAL (la conosciamo bene e ci fidiamo ;-)) lo ha intervistato per Milanoincontemporanea, nel suo camerino, poco prima dello show: gelatina fra i capelli e pantaloni a zampa…continua a leggere Stayin’ Alive, la Febbre del Sabato Sera contagia Milano

Ma-nero, Tony al Teatro è il più alto Nazionale

Siete passati da Teatro Nazionale e vi siete trovati… ma-neri? Anzi, Manero, come il Tony nazionale affisso sul Teatro… Nazionale?

L’icona della Febbre del Sabato Sera domina Milano dall’alto, e ad essere più precisi si impone dalla facciata del teatro di Piazza Piemonte, tra la curiosità dei passanti.

Questa è infatti la più grande insegna teatrale mai apparsa in Italia!continua a leggere Ma-nero, Tony al Teatro è il più alto Nazionale