Ricordare quel binario 21 il giorno dopo, dopo le celebrazioni in città e nel mondo, è una scelta.
Crediamo che si debba ricordare ogni giorno:
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.P.Levi “Se questo è un uomo”
Se passate dalla bellissima e rinnovata Stazione Centrale, sul muro perimetrale di destra, guardando verso la prospettiva infinita dei binari, c’è una targa.
Ma l’inferno era sotto.
Così come per Piazzale Loreto, cosi come per Brera, così per i bunker sotterranei.
Non dimentichiamoci di non dimenticare.
MilanoincontemporaneaP.&G.
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