Milanoincontemporanea cominicia questa settimana con l’avveramento di una promessa: parliamo della Casa Museo di Alda Merini. P
are che l’accordo con il Comune sia finalmente giunto e, una volta eseguito lo sfratto, i pezzi della storia e delle fantasie della grande poetessa andranno a corredare la sua casa museo, ricostruita, forse in uno spazio sito via Gola. Ma non é detto.
Finalmente é stato messo un punto alla guerra tra assessorati (é ben raccontata nella nostra fonte), sebbene l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory abbia detto:
“La casa della Merini già c’è; è il mondo e ogni angolo di Milano è la sua casa così siamo pronti a ospitare il museo in via Gola. Ai primi di novembre dirò qual è la sede definitiva del museo. Mi impegno”.
Sì, ma la sede?!
Lo scorso 14 luglio é’ stato eseguito lo sfratto di Casa Merini dall’appartamento di Ripa Ticinese 47, dal quale sono stati portati via il pianoforte, i mobili e gli oggetti della poetessa mentre la figlia (in una delle nostre immagini della gallery), Emanuela Carniti, esibiva i cimeli della madre, tra i quali un bel ritaglio di giornale.
Si sa, un trasloco ha sempre un che di triste, soprattutto quando si tratta della definitiva chiusura di una delle ultime case d’arte e cultura di Milano. Ma questa volta, si spera, non si tratta di un addio a un luogo caro, ma di un arrivederci in un altro angolo suggestivo della città.
Attendiamo anche noi l’indirizzo.
MilanoincontemporaneaP
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