Favelas al Teatro Verdi, da Zelig a Milano siamo sempre più contemporanei!

Favelas Teatro Verdi Milanoincontemporanea

Il 30 marzo scorso Milanoincontemporanea è stata invitata ad un “temporaryspettacolo teatrale al Teatro Verdi di Milano.

Il titolo? Favelas.

Gli interpreti? Alcuni dei personaggi storici di Zelig e più amati del cabaret contemporaneo, e non solo a Milano, ovvero gli attori del Collettivo Favelas: Rocco Barbaro, Herbert Cioffi, Gianluca De Angelis, Marco della Noce, Katia Follesa, Francesco Guida, Didì Mazzilli, Rubes Piccinelli, Gianmarco Pozzoli e le hostess di volo su un testo di ANGELO RAFFAELE PISANI E MARCO SILVESTRI (PALI E DISPARI ovvero Capsula e Nucleo).

Il risultato? Una serata divertente ed emozionante perché …

“Il perché è un non perché.
Il perché è solo un “perché sì”, un “perché no.
E finalmente si arriva al fallimento di ogni definizione.
Favelas non è.”

Angelo Pisani

A Favelas – ancora fino a domani – si ride, ma è una risata diversa. Non ci si affida alla battuta o alla tipica dinamica del pezzo di cabaret, no. “Si allarga lo sguardo e si coinvolgono nella risata altre discipline artistiche come la danza, la poesia, la prosa, la videoinstallazione e le arti performative. Discipline artistiche apparentemente distanti dalla comicità e dal cabaret ma che se miscelate insieme, come succede per le jam session musicali o il collage in pittura, offrono un mondo comico “altro”, composto da momenti e linguaggi surreali, trasversali, assurdi e inaspettati, a volte grotteschi altri dissacranti.”

Quanti di noi hanno suonato un pezzo rock con un’asse da stiro o hanno preso in giro le intercettazioni telefoniche o hanno riso guardano “il Lars farsi le Canne”. Insomma … lo avete visto anche voi?

In un crescenti comico fatto di entrate e uscite continue, nessuna pausa e soprattutto, secondo il principio per cui “niente si distrugge e tutto si trasforma”, nessuna interruzione, Favela ci guida in un gioco teatrale che unendo espressione corporea, suoni, parole e musica riesce avvicinare alla risata con temi, suggestioni, emozioni e intensità proprie del linguaggio teatrale.

Tra gli obiettivi del Collettivo Favelas vi è quello sicuramente di mostrare che c’è un mondo comico “nascosto” che si nutre di ciò che lo circonda, che fa comicità con tutto quello che non nasce comico e che, soprattutto, ha innumerevoli punti di contatto con il teatro inteso nel senso più classico: ottimo in questo senso il monologo sulla Fantasia, che è una parola morbida che rimbalza e vola via, al contrario della realtà, spigolosa e contro la quale, inevitabilmente, ci scontriamo tutti.

Il risultato? Un flusso comico costante dove il pubblico ha un ruolo attivo: rinunciando ad ogni sorta di didascalia o spiegazione, Favelas lascia a chi guarda la libertà, la responsabilità, di dare un senso a ciò a cui sta assistendo.

Lo spettatore non guarda lo spettacolo, bensì lo fa con le sue reazioni – e le palline da tennis alla platea del piccolo / gioiellino Teatro Verdi, ve l’assicuro, provocano una reazione!
Insomma, ecco che si crea attraverso Favelas un nuovo rapporto con il pubblico, di complicità e di stimolo reciproco. Come? Chiedendogli di tenere gli occhi aperti perché da un momento all’altro potrebbe imbattersi in Tarzan (Rubes Piccinelli) che parla solo dialetto bresciano intento a cercare la sua Cita, incurante della Nanda (Katia Follesa), dama di compagnia di altri tempi che si gli si offre promettendogli paillettes e lustrini, oppure ancora potrebbe incappare in Marco e Angelo (Pali e Dispari), i padroni di casa di questo surreale luogo-non luogo, intenti a convincere il loro fonico Larsen (Marco Della Noce) che non c’é nessuna mucca in giro e che tutto è frutto delle sue allucinazioni da sostanza stupefacente.

Che poi la mucca c’é o non c’é? Bisognerebbe chiederlo al folletto del gruppo innamorato pazzo della sua Barbie (Didì Mazzilli) che quasi certamente non darà alcuna risposta. E non risponderà neanche il cantore dell’Alligalli ( Rocco Barbaro), o il poeta schiavo del Bello ( Herbert Cioffi).Inutile rivolgersi al poeta underground (Gianluca De Angelis) intento a scoprire il mondo sotterraneo o all’inventore del nulla ( Gianmarco Pozzoli). Saranno tutti troppo impegnati nel loro viaggio, ma nonostante questo, nessuno dei “favelados” si dimenticherà di tendere la mano al pubblico per farlo salire su questa nuvola folle e surreale. Al pubblico non rimane che decidere se scendere o salire.

Avete fino a domani per approfittarne: risate e prezzi D.O.C. sono assicurati per una serata contemporanea a Milano.

Ecco come:

Favelas dal 30 marzo al 9 aprile

TEATRO VERDI, via Pastrengo, 16 (Metro Garibaldi)
orario spettacoli: martedì – sabato h: 21.00; domenica h: 16.30
info e prenotazioni:
dal lunedì al venerdì: 02 27002476 – prenotazioni@teatrodelburatto.it –

www.teatrodelburatto.it | prevendite online su vivaticket.it
prezzi: intero €15 – ridotto €12
orari biglietteria: da martedì a sabato ore 18.30-21.00

E non perdete la gallery! Garantisce Milanoincontemporanea!

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