Milano è brutta, anzi, bruttissima

Titolo un po’ provocatorio per chi, di Milano, ha fatto il suo motivo di vanto e la passione di un blog. Ma per Giuseppe Tesorio Milano  è brutta, anzi, bruttissima.

No, non è un giudizio di merito, bensì la pubblicazione edita Meravigli che propone un itinerario insolito e tutto nuovo con il quale scoprire la città della Madonnina.

“Il curioso della città” de Il Corriere della Sera descrive il suo lavoro così:

“Milano è bella, bellissima, quasi un incanto. La città, in fondo, è quello che vogliamo vedere, il cuore lo sa e si convince. Anche se gli occhi faticano a trovare bellezze ed emozioni, sempre nascoste dietro auto parcheggiate e portoni chiusi. Dunque, Milano è brutta, buona solo a mescolare affanni, affetti e affari. E bruttissima forse, fatta d’asfalto e di cemento. Milano non ti viene incontro, neppure con i grandi monumenti e le chiese, perché questi appaiono inaspettati e si ammirano di sbieco o dal basso o da chissà dove. Allora, bisogna cercare un’altra città, passeggiando. Dentro la cerchia dei Bastioni, lungo un vialone che non finisce mai, nel cuore del centro o nel ventre delle periferie. Dettagli, piccole storie, leggende e curiosità, sparse come briciole sulle strade, che indicano percorsi di originali visioni. Milano, allora, sa essere davvero romantica.”

Come a dire: ci voglio 10 euro di una questa nuova guida + 3 euro di biglietto della metropolitana (andata e ritorno) + gambe in spalla per fare “quatter pass” in lungo, in tondo, dentro la città .

Il giornalista  spiega così le ragioni della sua pubblicazione: “Cercavo bellezze e mi apparivano brutture, e poi all’improvviso altre bellezze. Insomma, Milano mi pareva brutta, bruttissima, quasi romantica. Struggente a volte…”

La bellezza di Milano dove è celata allora?

Nell’insolito e nel nascosto, in quello che cambia, negli scorci che ci sono ancora nel totale che non c’è più.

Via allora a “passeggiate milanesi, quattro passi per far correre i pensieri, tra una chiesa e un monumento, tra il Castello e il Duomo, in lungo, in tondo, in basso e in alto, dentro la città. In fondo, la porta della memoria è sempre socchiusa, basta poco per liberare i ricordi: un angolo, uno scorcio, un particolare mai visto prima.
La città nasconde tutto, cortili e leggende, curiosità e storie, occorre scoprirle. ”

Buona lettura

Paola Perfetti

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