Fuori Salone 2012: dov’erano tutti?

Quest’anno Milanoincontemporanea ha deciso di seguire il Fuori Salone da un altro punto di vista, passeggiando per Milano come un normale turista che gira per la città “spaesato”, seguendo i punti di riferimento più famosi, come il Duomo, via Montenapoleone/il quadrilatero della moda e la zona del Design per eccellenza: via Tortona.

Vi ricordate le code infinite di un paio di anni fa sul ponte di porta Genova, chilometri di persone in fila che aspettavano spazientiti di varcare il “confine” e dalle scale vedevano una fiumana di persone? Camminare era impossibile, si andava al ritmo di un carro funebre. Ecco, scordatevi tutto ciò. Sarà la crisi, sarà che il Fuori Salone ormai è diventato un pretesto per bere gratis agli open bar delle feste organizzate, ma quest’anno di design e, più in generale, di cose belle, se n’è visto davvero poco, così come la gente in giro. Che la Design Week stia mietendo le sue prime vittime? Togliamo anche il congiuntivo e il punto interrogativo.

Zona Tortona domenica era quasi deserta e anche a chiedere a chi ha lavorato per tutta la settimana nel quartiere del design la risposta generale è stata la stessa: “Poca affluenza”.

Vi ricordate le decorazioni degli scorsi anni in via Montenapoleone? Beh, stop anche a bandierine, luci che di notte tingono le vie del quadrilatero della moda delle tonalità del giallo/rosso. Ma soprattutto, quello che ci chiediamo è: dove sono finiti tutti?

Ciò che ci ha lasciato piacevolmente stupiti  però è stata l’installazione di Gianfranco Angelico Benvenuto in piazza Diaz “100 Sogni Morti sul Lavoro” : cento tute del lavoro in fila, sporche e vuote, riempite solo dal vento che citano il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo e ricordano che la crisi che sta attraversando il nostro Paese miete ogni giorno le sue vittime, tra suicidi e morti bianche.

Ad ogni modo, cosa è successo al Fuori Salone che ci piaceva tanto? Saranno tutti stati al Salone del Mobile a Rho Fiera? Non crediamo. Forse la colpa è del Comune, che ha preferito investire in qualcos’altro. O forse è la crisi che si è mangiata i turisti e non ha lasciato scampo alle nuove installazioni. Complice e antagonista il maltempo che non ha dato tregua tra acquazzoni e vento forte? O lo sciopero dei treni di ieri? Qualsiasi sia la risposta, di gente in giro non ce n’era. O forse erano davvero tutti a bere nei troppi open bar dedicati ad eventi di simil-design organizzati?

Vai alla Gallery

Giulia Perfetti

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Milanoincontemporanea