E non solo per i dolcetti e scherzetti esibiti nelle vetrine del centro, o le maschere da zombie. Fa paura di per sé la cronaca cui ci siamo dovuti abituare. Ora si avvicina Halloween, una celebrazione per i morti di cui ci siamo fatti carico senza che questa appartenga alla nostra tradizione popolare. “E’ un momento per divertirsi e sfogarsi”, ci dicono, va bene, ma sentiamo che qualcosa ci manca. Dov’è finito il Capodanno Celtico in Castello Sforzesco, a Milano? Dove sono i cantastorie e le battaglie, le musiche e le danze di quelli che si dice furono i primi abitanti di Mediolanum, Milano? Quello che negli ultimi due anni si è posto come uno dei maggiori festival celtici europei è stato prima anticipato all’ultimo fine settimana del mese di settembre, quindi rinviato a data da confermare, infine annullato.
Si dice che i costi di occupazione del suolo, sotto le porte del maniero meneghino, siano troppo alti per essere affrontati.
Si dice che dovremo attendere la tredicesima edizione al 2013, in una location deputata ancora da definirsi.
E quindi, chi ha sfrattato i Celti da Milano? Resteremo orfani anche di Halloween?
No di certo, ma se ci si vorrà divertire bisognerà trovare vie alternative ai classici mega party, tra letture e giri “alternativi” per la città che dureranno ben oltre la notte del 31 OTTOBRE.
Per intanto, chi vorrà assaggiare un momento pauroso potrà passare da Largo La Foppa, luogo in cui si è palesata una creatura davvero paurosa.
Si tratta dell’ultima trovata dello street artist milanese Beast: ‘Me All In’ .
Impossibile non notarla: come ricorda Repubblica.it è un pannello di 8 metri per 3, molto simile a un billboard pubblicitario la cui parete è del tutto coperta di specchi. In questo modo, ogni elemento dell’arredo urbano – i motorini, i pilastri, la gente – viene riprodotto come se fosse tridimensionale. “Al centro della piazza riflessa nella vetrina, però, appare un bimbo che gioca a fare il fantasma. L’illusione ottica dà allo spettatore l’impressione che davvero ci sia un fantasmino che li prende in giro” – racconta il giornalista del web. E ad essere sinceri l’effetto è davvero sorprendente.
Dolcetto o scherzetto? Che importa, l’importante è che ci sia un libretto… con cui girare Milano. A domani!
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