Stayin’ Alive, la Febbre del Sabato Sera contagia Milano

 

Giovanissimi e pronti a scatenarsi al ritmo di Stayin’ Alive e Disco Inferno. Una scarica di adrenalina pura che si irradia dal palcoscenico del Teatro Nazionale di Milano: sono i protagonisti de La Febbre del Sabato Sera, versione made in Italy della pellicola culto degli anni ’70 ‘Saturday Night Fever’ con protagonista John Travolta.

Il musical, prodotto da Stage Italia, sarà in scena a Milano fino al prossimo 27 gennaio, ma non solo: grazie alla partnership siglata fra la casa di produzione e vente-privee.com, i biglietti dello spettacolo sono stati in vendita a prezzi ridotti
in esclusiva, online, solo fino a poche ore fa. Quale regalo di Natale più insolito per chi è ancora indeciso sugli acquisti da mettere sotto l’albero?

Ma torniamo al musical: atmosfere seventies, una New York ricostruita pezzetto per pezzetto grazie alle scenografie in movimento, da Brooklyn a Manhattan, dalla mitico club Odissey al negozio di pittura dove lavora Tony, e una colonna sonora che sicuramente ciascuno di voi conoscerà già a memoria. A fare da filo condurre allo spettacolo sono infatti le canzoni dei Bee Gees, da How Deep Is Your Love a Night Fever.

A vestire i panni di Tony Manero, nella versione milanese, il giovanissimo Gabrio Gentilini, 24 anni e già un curriculum di tutto rispetto alle spalle.

Alessia Casiraghi, talentuosa redattrice di EJOURNAL (la conosciamo bene e ci fidiamo ;-)) lo ha intervistato per Milanoincontemporanea, nel suo camerino, poco prima dello show: gelatina fra i capelli e pantaloni a zampa…

Come ci si sente nei panni di Tony Manero?
E’ bellissimo, è un grande onore. E’ emozionante perché la sua storia ha un percorso emotivo molto ampio e poi che dire: è figo! Mi sento cool, anche se la moda è vecchia… è fighissima!

La storia di Tony è quella di un ragazzo che adora ballare e alla fine sogna di diventare davvero un ballerino,
quanto ci hai messo di tuo?

Ci ho messo tanto di mio: Tony ha una passione fortissima per la danza, ma all’inizio trascura questo suo talento, o meglio lui vive per il sabato sera e sottovaluta le sue capacità. Però, poi capisce che è il caso di fare un passo più avanti, e questo avviene grazie all’incontro con Stephanie. Allora comprende che per essere qualcuno, lasciare un segno e farsi ricordare, è il caso di andare avanti.
Quindi sì, mi ritrovo molto in lui. Anche per me è stato così: quando ho capito che volevo fare questo mestiere, sapevo che avrei dovuto trasferirmi, lasciare la mia famiglia, viaggiare, confrontarmi, mettermi alla prova con altre persone. Non rimanere nella mia città, nella mia ‘scuoletta’ di danza dove era facile essere il primo della classe…

Cosa ti piace di più di quest’atmosfera anni ’70?
La musica su tutto. Le canzoni dei Bee Gees, anche se tradotte in italiano, sono fantastiche. E poi la moda anni ’70: ho la fortuna di portarla bene. Mi sta bene il pantalone a vita alta e scampanato, e quindi…

Milano torna ad ospitare un grande musical come questo, sembra di essere tornati un po’ hai tempi d’oro della
Cuccarini o sbaglio?

Sono contento. Stage Italia con La Bella e la Bestia e Mamma Mia! ha senza dubbio contributo ad alzare notevolmente il livello delle produzioni, così anche le altre si sono dovute adattare. La cosa bella è che continua a investire su noi giovani, io ho 24 anni, appena fatti, mentre Marina (la protagonista femminile ndr) ne ha 22. E’ un cast molto giovane, ma che dà spazio al talento.

C’è qualche personaggio che ti piacerebbe interpretare in futuro?
Sai, è difficile dirlo dopo Tony Manero. E’ un personaggio pieno di sfaccettature: canta, balla, è in scena praticamente sempre per tutte le 2 ore di spettacolo. E’ una sfida non indifferente per chi fa questo lavoro. Potrei dirti che mi piace molto Footloose, ma anche classici Disney come Mary Poppins, chi non la adora?

Ma il sogno rimane sempre Broadway?
Per me no. Vorrei riuscire a regalarmi l’esperienza del cinema e poi, chissà… Vorrei esprimermi sempre al massimo, che sia teatro, cinema o musical.

E che consiglio daresti a chi sogna di fare il tuo mestiere?
Proteggere i propri sogni sempre, non ascoltare la gente che dice non ce la farai mai, ma ascoltare chi ce l’ha già fatta. E poi chiedersi: perché voglio diventare quello? Perché mi fa sentire speciale. E’ il modo in cui mi regalo al mondo: che sia fare moda, stare su un palcoscenico o in un ospedale a salvare delle vite.

Non ci siete ancora passati? Godetevi questa carrellata di immagini dal backstage! 🙂


Alessia CASIRAGHI

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