Slow Drive Milano: ecco com’è partito questo 2013 incontemporanea

Dove eravamo finiti? Non è che questo 2013 sia partito esattamente col botto, o per meglio dire, i botti ci sono stati, ma hanno danneggiato l’Arco della Pace con razzi e bengala i quali, riporta Corriere.it, hanno provocato almeno “tre esplosioni in sequenza” colpendo un rosone di una delle volte laterali, provocando il distacco delle parti più delicate della facciata, lasciando che una foglia decorativa ed altre porzioni di pietra venissero giù polverizzandosi al suolo. Robe da marziani? No da Capodanno, e se col botto non sono state nemmeno le feste in Piazza (bravo Daniele Silvestri alla Fabbrica del Vapore, minor plauso per l’organizzazione del ristoro e la poca gente) allora noi di Milanoin ci siamo presi un giorno per vedere, come cantava il Blasco, cosa succede in città.

Beh, cosa succede.

Affacciati alla finestra del cyber spazio (ci perdonerete se vorremo coccolarci a casa ancora per un po’) assistiamo al solito rientro natalizio con le classiche notizie: numero di imbecilli o sprovveduti che si sono fatti male a San Silvestro, attesa per i saldi invernali – 5 GENNAIO, siore e siori; diete post abbuffata, la Minetti – perché per la cultura postmoderna lei et similia sono l’A, B, C, qualche scena di ordinaria follia tra omicidi e maltrattamenti in famiglia.

Ah no, quest’anno ci sono pure le elezioni politiche, le liste civiche, l‘affaire Ortomercato e la Zona 30, ovvero quell’area di Milano dove non si potrà superare la velocità di 30 chilometri all’ora. In pratica, Milano si prepara ad accogliere alcune vie in cui si potrà decidere se andare a piedi o ingaggiare una gara di corsa con un gatto zoppo.

La norma prende il via nelle aree della circoscrizione 3, ovvero zona Lazzaretto: nelle vie Lazzaretto, San Gregorio, Buenos Aires e Vittorio Veneto saranno posizionati cartelli segnaletici ed appositi dosi.
Quindi, il secondo blocco della Slow Drive sarà nel quadrilatero accanto: corso Buenos Aires, viale Piave, le vie Pisacane e Nino Bixio. Il terzo: vie Bixio, Majno, Castelmorrone, Concordia.

E l’Area C? Resta attiva in via sperimentale fino a marzo 2013 con le stesse modalità del 2012.

Insomma. Nessuna buona nuova in questo inizio d’anno?

Non proprio: una chicca di positività noi milanesi ce l’abbiamo. Picasso. Capolavori dal Museo Nazionale Picasso di Parigi”, a Palazzo Reale è la mostra più visitata d’Italia. Da settembre ad oggi, incluso il giorno di chiusura del 26 dicembre, sono stati 450 mila i curiosi giunti a visitarla, ed altrettanti potranno ancora farlo fino al prossimo 27 gennaio.

Ed allora, noi di Milanoincontemporanea arriviamo ad una conclusione: nonostante tutto ciò che vediamo e che ci capita intorno, forse non abbiamo fatto poi così male ad investire energie e tempo nel Bello e nella Cultura. Anche in questo 2013, speriamo sia Lei a renderci tutti un po’ più sereni e liberi.

Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.
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Riguardo a Paola Perfetti

Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.