Nuovo primato per la nostra Milano che lo scorso martedì 19 febbraio ha visto l’apertura del primo polo italiano dell’economia carceraria. Se è vero che la prigione deve punire per un errore (o più) commesso, è altresì vero che durante il periodo di detenzione la persona che ha sbagliato, uomo o donna che sia, deve essere rieducato per poter rientrare a fare parte della società.
Dalle lezioni scolastiche all’apprendimento di una professione, numerosi sono i corsi messi a disposizione dei carcerati. A questo proposito, in viale dei Mille 1- angolo piazzale Dateo, è stata inaugurata la nuova sede dell’Acceleratore d’impresa (precedentemente situata in via Bottego), uno store dedicato ai servizi e ai prodotti di aziende nate all’interno delle case circondariali della nostra città.
L’iniziativa, nata dalla cooperazione tra l’assessorato alle Politiche per il Lavoro, il Provveditorato alle Carceri e 15 realtà imprenditoriali, si estende su una superficie di 200 mq per 5 vetrine su strada messi a disposizione dal Comune per commercializzare e far conoscere alla cittadinanza quanto di meglio viene realizzato dai detenuti di Bollate, Opera, San Vittore e Beccaria. A rotazione le 15 realtà imprenditoriali potranno esporre e vendere all’interno dello store i propri prodotti e servizi: dalla manutenzione del verde e dalle coltivazioni floro-vivaistiche ai lavori di falegnameria, sartoriali e pelletteria; dai servizi di call center e data entry a quelli di ristorazione, banqueting e catering, passando dalla realizzazione di impianti e quadri elettrici fino alla creazione di mobili ecosostenibili, scenografie e produzioni video.
Queste le parole dell’assessore alle Politiche per il Lavoro che ha commentato l’apertura della nuova sede dell’Acceleratore d’impresa: «L’inaugurazione di questo nuovo spazio è il giusto punto di arrivo di un percorso volto a valorizzare il lavoro, le professionalità e le imprese nate all’interno delle carceri milanesi. Lavoro, prodotti e servizi che trovano oggi una vetrina per aprirsi alla città e rafforzarsi sul mercato. L’impegno dell’Amministrazione comunale per valorizzare le attività produttive svolte in carcere non si conclude certo oggi. Grazie a un finanziamento di 20mila euro sarà realizzato, infatti, un pozzo per l’acqua nel carcere di Bollate, destinato ad alimentare le molteplici attività svolte: dalle serre al maneggio, sino alle lavanderie».
Qui avranno luogo incontri, seminari e iniziative a livello nazionale.
Che male c’è a dare una seconda possibilità?
Giulia Perfetti
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