Tagli Atm: Pisapia i soldi non li spende per Milano

Atm Milano

Spiegate a Palazzo Marino che se i soldi ci sono è bene investirli in casa propria. Soprattutto se sono pochi.

La beneficenza è cosa buona e giusta, ma se la giunta Pisapia taglia del 5% i costi dei mezzi pubblici e dona 96mila euro per valorizzare e far conoscere l’albero di moringa nella Repubblica Democratica del Congo, sinceramente a me i santissimi un pochino girano. Per non parlare del sostegno dato all’avvio della filiera della manioca della Contea di Juba nel Sudan (78mila euro) e le migliaia di euro (per la precisione 150mila euro) spesi per la valorizzazione delle specie autoctone del Rakhine e dei 68mila euro per valorizzare la produzione del riso di mangrovia in Guinea. Calcolatrice alla mano stiamo parlando della bellezza di 392mila euro.

Intanto però Milano è sempre più insicura, sporca e in mano alla delinquenza. Non è demagogia spiccia, ma la pura verità. Avete sentito la storia di quella donna che nel mese di ottobre dormiva completamente nuda all’ingresso di Stazione Centrale in pieno pomeriggio? E nessuno a soccorrerla. Quanti furti o tentativi di furto leggiamo (o di cui siamo testimoni) nelle strade anche centrali della nostra città, per non parlare degli affollatissimi mezzanini delle stazioni delle metropolitane. Personalmente le zingare che minacciano o tentano di rubarmi il borsellino mentre compro il biglietto alle macchinette dell’Atm hanno scocciato. E non poco. Ma invece di incentivare il servizio e la qualità dei trasporti Giuliano Pisapia taglia. Un taglio che sfiora il 5% e la cui cifra, che non ufficialmente circola tra Atm e sindacati, sarebbe pari a 26 milioni di euro. Un taglio che inevitabilmente si ripercuoterà sull’azienda dei trasporti che così nel 2014 rischia un passivo.

Ma parliamoci chiaro: è davvero necessario tagliare i trasporti signor Pisapia? Metropolitane attese anche per sette minuti nelle ore di punta, sempre sporche e affollate, autobus che non passano o arrivano tutte insieme e sono inavvicinabili (la 90 e la 91 sono un chiaro esempio di inefficienza). Il costo dei biglietti singoli e degli abbonamenti aumenta, ma i servizi sono di pessima qualità. Lei signor Pisapia è mai stato a Londra? La gente usa i mezzi a qualsiasi ora del giorno e della notte. Per carità, l’oyster è un po’ cara, ma se la metropolitana raggiunge anche gli angoli più remoti e periferici della città, uno che se ne fa della macchina? Inoltre, in ogni stazione – soprattutto nelle ore di punta – è presente del personale che regola il numero di viaggiatori sulle carrozze, in modo tale da non essere affollate e al contempo evitare code chilometriche.

Il 2014 è dietro l’angolo, e l’Expo sempre più vicino. Che vogliamo fare, signor Pisapia?

Classe 1988, sono nata in un caldo giovedì di agosto in Brera, uno dei quartieri più belli della mia città. Dalla passione (divenuta laurea) per le lingue straniere all'attività di blogger e giornalista freelance, il passo per me è stato molto breve. Oggi mi occupo di comunicazione, ma scrivere di Milano è scrivere delle proprie origini.
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