Scoperto e restaurato il Foro romano di Costantino e Teodosio, che da oggi riapre al pubblico

Foro romano di Mediolanum

Esiste una Milano nascosta, una città che splende alla luce del sole ma che nessuno conosce. Meraviglie architettoniche e statue che raccontano la storia della nostra Milano a cui nessuno presta attenzione: eppure basta guardarsi attorno, a volte con il naso all’insù.

E poi ci sono meraviglie che finalmente tornano a splendere, quelle della Milano nascosta sotto i nostri piedi. Lo sapevate che nei sotterranei della Pinacoteca Ambrosiana si trova una parte del cuore del Foro romano meneghino, centro commerciale, religioso e politico dove erano soliti ritrovarsi Costantino, Ambrogio e Teodosio. Un’antica piazza che ha subito un importante opera di restauro e che oggi torna ad essere visitabile. Anzi, da ieri, giovedì 30 gennaio. E a dirla tutta, fino a domenica 2 febbraio l’ingresso sarà totalmente gratuito. A partire da lunedì 3 febbraio il costo del biglietto (apertura ogni primo sabato del mese) sarà di appena 3 euro.

Foro romano di Mediolanum

Foro romano di Mediolanum

La scoperta del Foro, che sorge tra piazza San Sepolcro, piazza Pio XI e via della Zecca, è stata piuttosto casuale quanto fortunata: è avvenuta tra il 1990 e il 1992, in occasione dei lavori di restauro della Biblioteca Ambrosiana. Oggi di quello che un tempo era il centro commerciale, religioso e politico con la Basilica (sede della giustizia), il Capitolium (tempio dedicato a Giove, Giunone e Minerva – la triade capitolina), la Curia (sede del Senato) e le tabernae (botteghe, negozi e osterie), si possono ancora ammirare i gradini che conducevano alle tabernae e i piccoli canali creati per raccogliere l’acqua piovana.

Quanto ancora c’è da scoprire della nostra bella Milano…

Classe 1988, sono nata in un caldo giovedì di agosto in Brera, uno dei quartieri più belli della mia città. Dalla passione (divenuta laurea) per le lingue straniere all'attività di blogger e giornalista freelance, il passo per me è stato molto breve. Oggi mi occupo di comunicazione, ma scrivere di Milano è scrivere delle proprie origini.
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