Ricordi di una Stramilano 2014

Era la prima volta che le “signorine di Milanoincontemporanea” si accostavano alla Stramilano 2014. “Partecipiamo quest’anno, Paola, dai!”, dice la frizzante Giulia ormai entrata nella fase di podista-per-sempre. “Perché no? Proviamo a mangiarci questi 10 Km” – penso io. La primavera è arrivata e se questa è la nuova stagione dell’anno anche noi possiamo aprirci a nuove avventure…

Di certo, arrivare in Piazza Duomo alle ore 8 di una fredda domenica mattina è di per sé un’esperienza. Vi assicuriamo che vale la pena d’essere vissuta se si considera il momento dell’acquisto del ticket e della maglietta dell’evento, l’attesa pensando a come vestirsi per non morire dal freddo, l’atmosfera, gli sguardi in metropolitana dei tanti – e chi se lo sarebbe mai aspettato!? – che, già pronti con zainetto e pettorina della manifestazione, ancora un po’ assonnati hanno cominciato a ridere, a scherzare, a dirsi pronti per questa 43/a edizione della tradizionale maratona cittadina.

Clima buono, dunque, per l’entusiasmo, ma anche la grandine ci ha risparmiati.

Il Duomo si staglia nella sua neogotica eleganza e fa da sfondo ad un oceano di palloncini rossi offerti da uno dei main sponsor della manifestazione, Radio 101.

Un cagnolino, meglio, un cagnolone “c’è” con tanto di pettorina e numero di iscrizione. I flash degli smartphone si sprecano, chissà se lui sa che cos’è un “selfie”.

Ci chiedono dove avvenga la punzonatura. Glissiamo….

Ci sono i nonni, ci sono i bambini, ci sono le famiglie, giovani da ogni parte d’Italia.

Alla fine ci siamo trovati in 50mila, ma se vi dicessimo che siamo riusciti a incontrare anche “facce conosciute” nel marasma di volti, dialetti, k-way variopinti… non ci credereste.

Eppure, pensieri positivi attraggono momenti positivi, è la primavera. Ecco dunque spuntare dalla folla un pimpante Alessandro, collega e blogger di “BuonaNuova.it”. E se non sono queste “Buone nuove”.

Ci ha dato la polvere all’altezza di viale Majno, faccio pubblica ammenda… ma la strada era lunga!

Piazza Duomo, Corso Vittorio Emanuele, Piazza San Babila, Corso Venezia, Viale Majino, tutta la Circonvallazione fino alla Darsena e poi viale D’Annunzio, giù per San Vittore e le scritte di “libertà” sui muri altissimi della casa di reclusione. Noto qualche famigliare già in fila per – ipotizziamo – il colloquio della domenica. Ci guardava stupito.

Anche un secondino ha fatto capolino dal grande muro di cinta, e lì ho capito quanto possa essere sottile il confine tra libertà e disperazione.

Libertà in questa Stramilano è stata godere dei palazzi storici dei grandi vialoni senza il caos del traffico.

Libertà è stato ridere con uno sconosciuto che, canna da pesca alla mano, ha stimolato tutti i partecipanti con “bastone e carota”.

Libertà è stato correre oppure camminare veloce sperando di non prendere un altro scroscio di pioggia.

E’ stato costeggiare l’Acquario Civico, entrare nell’Arena come un gladiatore-femmina, pensando a qualcosa di caldo che non è arrivato, o ad un pezzettino di Parmigiano Reggiano, altro sponsor di questa Stramilano, che non c’era, ma era un desiderio da piccini.

Ecco, libertà e Stramilano 2014 è stato vivere una mattina contemporanea in mezzo a 50 mila sconosciuti godendo della propria città, senza pensare alla fatica, ma respirando ogni attimo, senza pensieri, come facevamo un po’ tutti da bambini.

Ho incontrato i ciclisti della Milano-Sanremo all’altezza di Piazzale Cantore: andavano nel senso contrario e li ho immaginati mentre risalivano gli Appenini correndo verso il mare.

Ho incontrato i podisti kenyoti ed etiopi che hanno guidato la maratona dei 41 Km, ed ho pensato alla libertà con cui correvano, correvano, correvano.

Ho visto la partenza delle handbike: nella maratona che in contemporanea si è tenuta a Roma Alex Zanardi è arrivato, ancora una volta, primo. Per me questa volta a Milano hanno vinto tutti.

Ho visto che cos’è la Stramilano e che cos’è una domenica mattina in città. Ed ho capito, ancora una volta, perché amo Milano e perché Milanoincontemporanea deve continuare ad esserci.

 

POSSIAMO FARVI VEDERE LA NOSTRA STRAMILANO? Buona visione e al prossimo anno – se i muscoli delle gambe torneranno come prima 😉 !

 

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Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.
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Riguardo a Paola Perfetti

Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.