Sine Modus: i turbanti di Chiara e Manuela conquistano Milano

Sono sempre stata una fan degli accessori. Da piccola avevo una montagna di anelli, cappelli, cappellini e occhiali da sole. Una passione che con gli anni invece di tramontare si è acuita trasformandosi in una vera e propria mania che ha coinvolto, non c’è bisogno di dirlo, scarpe e borse. E poi un giorno, navigando su Instagram ho scoperto loro: Sine Modus. Chiara e Manuela, due giovani creatrici di turbanti e non solo, che da vecchi pezzi vintage ricavano abiti ma sopratutto eccezionali (scusate se non riesco ad essere imparziale) copricapi dai mille e più colori, tessuti e forme.

Una sera che mi trovavo fuori Milano l’acquisto del mio primo turbante Sine Modus e l’incontro con Chiara: un classico modello nero in jersey sfoggiato in occasione della scorsa Fashion Week e durante i miei weekend imperiesi, con amiche che complimentandosi per il mio acquisto hanno deciso di fare il loro. Perché non serve essere una fashion victim: le creazioni di Chiara e Manuela piacciono proprio a tutti.
Ne abbiamo parlato proprio con Chiara che ci ha raccontato la nascita di questo progetto…

Raccontateci di voi: chi sono Chiara e Manuela?

Chiara Sine Modus
Dopo essermi laureata in Lettere a Pisa mi sono trasferita a Milano. Adoro la moda da che ho memoria, e qui a Milano ho maturato esperienze nel visual merchandising, sono stata sales assistant nell’abbigliamento di lusso, ho intrapreso la “carriera” di blogger scrivendo di costume e fashion e una pratica da giornalista in un magazine partenopeo. Infine l’opportunità di sei mesi in un “vero” settimanale di moda come assistente stylist e l’esordio come founder, buyer e responsabile blog di Sine Modus, uno shop e magazine online sul vintage nel quale è confluita la mia esperienza. E proprio in uno store del lusso ho conosciuto Manu: lavorando insieme ci siamo conosciute, abbiamo parlato delle nostre passioni, ci siamo scambiate idee e così è nato Sine Modus.

Diversa ma non meno emozionante e piena di opportunità in giro per l’Europa è la formazione di Manuela, come ci spiega ancora Chiara.

Manuela Sine Modus

Durante i suoi studi artistici, Manu ha sempre lavorato nella vendita. I guadagni sono stati investiti in viaggi per il mondo, sua grande passione. Conoscendo diversi pezzetti di mondo, decide di trasferirsi a Londra: ne ha rubato lo stile di vita, la creatività, il fermento artistico nei suoi molteplici aspetti. Dopo essersi specializzata in comunicazione visiva e grafica pubblicitaria, approda a Milano, dove ha maturato esperienze di vendita in boutique di lusso e di management in showroom di moda. Questi i suoi trascorsi, che oggi mette a disposizione del nostro progetto, Sine Modus, come esperta di vendite, comunicazione e buying.

Come è nato il progetto Sine Modus?
Come raccontavo precedentemente, ci siamo conosciute sul lavoro, dove abbiamo scoperto di nutrire entrambe una forte passione per il vintage e in generale per l’abbigliamento usato, poiché entrambe siamo cresciute così, andando ai mercatini “delle pezze” dei nostri paesini del Sud, dove trovavamo chicche meravigliose. In quel momento abbiamo pensato di fare della nostra passione un lavoro, che poi ha avuto una naturale evoluzione con la creazione dei turbanti, il nostro accessorio rappresentativo ormai, realizzato con tessuti vintage, completamente a mano.

Turbante Greta Sine Modus

Turbante Greta, Sine Modus

Quanto è importante oggi il vintage nel mondo della moda?
Il vintage è insieme interessante e importante poiché conserva il fascino di una moda che è esistita, unica, curatissima, sartoriale, e rappresenta per gli addetti ai lavori una fonte ispiratrice da cui partire, da cui attingere per poi evolversi.

Come vi siete specializzate nella realizzazione di turbanti?
L’idea è partita da Manuela: li indossava a Londra, ne era innamorata, ma trovarne di originali e in buone condizioni era complicato e le nuove produzioni erano piuttosto dozzinali. Abbiamo dunque deciso di farne brevettare un modello da una sarta napoletana da cui poi io stessa ho imparato. Al modello classico si sono aggiunte delle varianti che avvicinano i nostri turbanti a dei cappelli e l’evoluzione è ancora in atto!

Turbante Carolyne Sine Modus

Turbante Carolyne, Sine Modus

Dove possiamo trovare le vostre creazioni?
Al momento abbiamo un nostro sito dove esponiamo i nostri turbanti e chiaramente i nostri capi che spediamo in tutta Italia. L’intenzione è quella di investire su Milano, dove stiamo avendo un buon riscontro, per avere uno spazio vero e proprio che rappresenti il nostro laboratorio e dove poter vendere le nostre creazioni.

Milano è una città importante per il vintage?
Milano rimane una città importantissima per la moda in generale, checché se ne dica, e di conseguenza per il vintage. Esistono realtà interessantissime che hanno come argomento comune il fashion e il design vintage che hanno contribuito a rendere fertile questa città.

In un periodo di crisi come questo siete riuscite a creare un business che continua a riscontrare sempre più successo. Obiettivi futuri?
Vorremmo aprire a Milano uno spazio all’interno del quale vendere i nostri turbanti, i capi vintage che selezioniamo personalmente da venditori di fiducia ma che scoviamo anche noi stesse in giro per mercatini, fiere o nei posti più improbabili. Naturalmente con il tempo vorremmo chiudere il cerchio, inserendo nel nostro contenitore designer emergenti con i loro capi e accessori. Amiamo troppo la moda per non poter rivolgerci anche al nuovo.

Se anche voi, cari lettori di Milanoin, volete conoscere e ammirare le loro creazioni, Chiara e Manuela saranno il 21 giugno al Mercato Nero e il 6 luglio alla Balera dell’Ortica.

Per conoscerle e ammirare le loro creazioni, consultate il sito ufficiale di Sine Modus e la pagina Facebook.

Classe 1988, sono nata in un caldo giovedì di agosto in Brera, uno dei quartieri più belli della mia città. Dalla passione (divenuta laurea) per le lingue straniere all'attività di blogger e giornalista freelance, il passo per me è stato molto breve. Oggi mi occupo di comunicazione, ma scrivere di Milano è scrivere delle proprie origini.
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