Milanoin a Piacenza alla scoperta di IMApp: la tecnologia al servizio dell’arte

IMApp Musei Civici di Palazzo Farnese, Il Tempesta

Nella giornata di ieri Milanoin ha avuto il piacere di essere coinvolta nella presentazione ufficiale di una app che potrebbe davvero cambiare il modo di concepire il mondo dell’arte. Un approccio tecnologico, una mappa interattiva, una app da scaricare in maniera gratuita sul proprio smartphone (Apple o Android) e tablet. Una guida al museo da portare sempre con sé, non da restituire all’ingresso e la cui visita è possibile programmare in anticipo, grazie all’elenco in ordine alfabetico di opere e artisti. Quadri che è possibile aggiungere ai “Preferiti”, in modo da poter preventivamente organizzare il percorso nel polo museale.

Si chiama IMApp (Indoor Mobility App) ed è un’applicazione basata sulla tecnologia iBeacons che può essere applicata e verrà replicata per altri spazi indoor, come ha raccontato durante la conferenza stampa tenutasi ieri ai Musei Civici di Palazzo Farnese (Piacenza) l’ideatore di questa nuova tecnologia.

IMApp Musei Civici di Palazzo Farnese

Musei Civici di Palazzo Farnese, Piacenza

Perché proprio a Piacenza e ai Musei Civici? Perché sono stati loro i primi ad adottare IMApp come tecnologia di base della propria app ufficiale.

Marco Boeri, IMApp Ultraviolet

Marco Boeri, fondatore di Ultraviolet e creatore di IMApp

Mentre Marco Boeri, creatore ma anche amministratore di Ultraviolet, la start up fondata dallo stesso Boeri, spiegava come sia nata l’idea di realizzare IMApp (mi trovavo a Parigi, per la precisione al Louvre in viaggio di nozze e mi sono perso all’interno della struttura. Un posto talmente ricco di opere e bellezze dove mi avrebbe sicuramente fatti comodo una “guida interattiva” facile da usare e capace, da una parte di condurmi e orientarmi, e dall’altra di darmi informazioni sull’opera che stavo guardando), mi tornava alla mente il mio ultimo viaggio a Londra. Mi trovavo al British Museum, e tanta era la smania e la curiosità di ammirare le migliaia di opere esposte, tra dipinti, sarcofaghi, armi varie ed eventuali, oggetti tipici della cultura Inuit, che presa da un raptus decisi di acquistare la prima guida capitata a tiro: prezzo 8 sterline. Salvo poi scoprire che in un altro stand era gratis. Ma vabbeh, soldi ben spesi, la cultura! Certo è che girare con un bel malloppo in mano, e poi continuare il tour della città con un peso in più nello zaino non è il massimo.

E proprio qui risiede la comodità di IMApp: è gratis, si può scaricare sul proprio device che comunque porteremmo con noi e non dobbiamo riconsegnarla all’ingresso, come invece capita in alcuni poli museali.

IMApp

San Luca, Lanfranco Giovanni, 1611. Dopo aver “puntato” il QR code posto accanto all’opera, IMApp riconosce il dipinto e non solo ne dà una breve spiegazione, ma la racconta come una vera audioguida

Ma essendo noi come San Tommaso, che non crediamo finché non ci mettiamo il naso, l’abbiamo anche provata: con le nostre cuffiette ci siamo aggirati per i Musei Civici ammirando capolavori di secoli diversi, dalle iconografie dei santi ai ritratti di gentildonne, alzando di tanto in tanto il naso per ammirare i soffitti di Palazzo Farnese. Così, mentre con un touch controllavamo la nostra posizione all’interno della struttura, dall’altra puntavamo l’obiettivo del nostro smartphone inquadrando il QR code sotto le opere: et voilà, IMApp riconosceva l’opera, l’artista e una breve descrizione del dipinto aspettava solo che la leggessimo, oppure, molto più comodamente, ascoltassimo mentre fruivamo dell’opera in questione.

Non male, vero?

Quanto sarebbe bello se questa tecnologia venisse applicata ad altri musei con mostre permanenti?! Ma soprattutto la comodità di avere una mappa simile disponibile per altri spazi indoor (ma non solo) come fiere, stadi, parchi a tema, palazzetti dello sport? Sono proprio questi i prossimi progetti di Boeri e la sua Ultraviolet, ma non solo: nel futuro prevedono di espandere IMApp anche per banche, ospedali, università, uffici pubblici, aeroporti, stazioni, alberghi… Noi siamo sempre localizzati, e la mappa dello spazio ci dirà in modo semplice il percorso che dobbiamo fare.

Finalmente qualcuno che nel mondo della tecnologia pensa all’arte. L’hi-tech al vero servizio del patrimonio del Belpaese.

Classe 1988, sono nata in un caldo giovedì di agosto in Brera, uno dei quartieri più belli della mia città. Dalla passione (divenuta laurea) per le lingue straniere all'attività di blogger e giornalista freelance, il passo per me è stato molto breve. Oggi mi occupo di comunicazione, ma scrivere di Milano è scrivere delle proprie origini.
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