Milano Fashion “Weak”. Milano Moda Donna davvero deludente

MFW 2014 SS 15

Con l’equinozio d’autunno diciamo addio anche alla Settimana della Moda. “Finalmente”, ci verrebbe da aggiungere.

Mai come quest’anno noi di Milanoin, che come molti di voi sanno trovarsi impegnate in collaborazioni anche in altre testate italiane ed estere, siamo contente di mettere la parola F-I-N-E a una settimana atroce sotto molti, troppi punti di vista.

Vorremmo dire BASTA alla superficialità di ragazze tutte acchittate manco fosse la festa del patrono, in coda non per assistere al fashion show di turno e scoprire nuovi spunti di creatività (pochi, a dirla tutta), ma per farsi immortalare da fotografi di street style a cui lasciare i propri contatti. Email? Ma magari. Semmai gli indirizzi Instagram e Twitter in cui le giovanotte postano immagini dei propri (improbabili) aucfic. Perché della moda e dell’eleganza non gliene frega più niente nessuno. L’importante è sconvolgere.

Prova ne ha data la ragazza che per la London Fashion Week ha appositamente indossato improbabili mise (con tanto di presa-ciondolo) giusto per vedere l’effetto che avrebbe fatto. Gli scatti erano tutti per lei (qui il link alla sua storia: Mi sono vestita come un’idiota per vedere in quanti mi avrebbero fotografata alla London Fashion Week).

MI SONO VESTITA COME UN'IDIOTA PER VEDERE IN QUANTI MI AVREBBERO FOTOGRAFATA ALLA LONDON FASHION WEEK

MI SONO VESTITA COME UN’IDIOTA PER VEDERE IN QUANTI MI AVREBBERO FOTOGRAFATA ALLA LONDON FASHION WEEK. Foto di Henry Gorse

BASTA a tutti quelli che si mettono in fila alle sfilate sperando in un accredito dell’ultimo minuto. La moda non è la Caritas. BASTA con starlette da quattro soldi (metresse comprese) in prima fila ai fashion show. Milano Moda Donna non dovrebbe essere fatta per gli addetti ai lavori? Giornalisti, fotografi, professionisti del settore. No, ora sembra essere diventata la fiera del puro e mero esibizionismo.

Ma soprattutto BASTA co’ ‘sto fenomeno delle fescion blogger. Se da piccoli i bambini sognavano di fare i calciatori, gli astronauti, le ballerine o le veterinarie, oggi sembra che la massima aspirazione sia aprire un blog di moda. Bene. Ma la qualità? A noi di Milanoin sembra proprio che il fenomeno sia sfuggito di mano. Ragazzi, che piaccia o meno di Chiara Ferragni ce n’è una – e sinceramente, con tutto il rispetto del caso, non può essere la vostra massima fonte di ispirazione, la vostra musa. Che fine hanno fatto Twiggy, Jane Birkin, Loulou de la Falaise? Almeno ne avete mai sentito parlare?

Bande di improvvisate che si spacciano per blogger (che sia chiaro, non ce l’abbiamo con tutti i blog di moda: pochi ma buoni e di qualità ce ne sono, eh), parlano di articoli, si spacciano per giornalisti e quando chiedi loro “Professionista o pubblicista?” la risposta è il vuoto cosmico, la balla di fieno che gira in un cervello annacquato di Coco Mademoiselle.

Non a caso per questa MFW 2014 abbiamo deciso di fare un’attenta selezione di eventi/sfilate. Non è questione di snobbismo, la questione è che non è vero che la moda è di tutti, non è democratica, e questo marasma generale va a intaccare la credibilità di giovani designer, stilisti, addetti del settore che per arrivare dove sono oggi, a sfilare sotto i riflettori della capitale della moda mondiale, si sono fatti un mazzo così. “Semplicemente”: hanno studiato.

Continuando ad essere sincere: anche di quel poco che volontariamente abbiamo deciso di vedere, siamo rimaste deluse. Quante poche novità e quanto rinnovamento del classico. E che noia con questi anni Settanta! Per non parlare di quel famoso brand di borse che a pochi metri dalla presentazione dell’altra nota maison ha lanciato una tanto innovativa quanto super scopiazzata – e pure male – linea SS15 di borse. Da rabbrividire.

Tante prezzemoline, poco fashion, troppa ansia e poca fantasia. Se la moda è fatta per mettere colore e gusto alla vita, perché ce la dobbiamo complicare così!? Ho visto contadini e minatori meno frustrati e più entuasiasti di andare al lavoro. Chirurghi cardiologi meno preoccupati di una giornata lavorativa. Loro… loro sì che sono esperti di operazioni a cuore aperto. Forse che il fashion-carrozzone abbia perso proprio il muscolo pompasangue?

Paola e Giulia

Classe 1988, sono nata in un caldo giovedì di agosto in Brera, uno dei quartieri più belli della mia città. Dalla passione (divenuta laurea) per le lingue straniere all'attività di blogger e giornalista freelance, il passo per me è stato molto breve. Oggi mi occupo di comunicazione, ma scrivere di Milano è scrivere delle proprie origini.
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