Bike sharing a Milano: funziona? Intanto sono in arrivo le bici elettriche per Expo 2015

Bike Sharing Milano

Ai milanesi piace su due ruote. Cosa? La mobilità!

Mentre l’Area C compie tre anni dalla sua istituzione – con un sostanziale calo degli ingressi (nel 2014 sono entrate ben 38mila auto in meno al giorno rispetto al 2011) e dell’inquinamento atmosferico in città, la crescita del servizio di bike sharing non sembra accennare ad arrestarsi.

Creato nel 2008 dal Comune di Milano e partito con 702.599 prelievi nel 2009, nel 2014 il suo utilizzo ha superato i 2 milioni di utilizzo, ben il 244,7% in più e +26,7% rispetto al 2013 (con 1.910.868 prelievi).

Numeri che la dicono lunga sullo stile di vita del popolo meneghino che piuttosto che passare la giornata in macchina, un po’ per coscienza ambientale, un po’ per le imposizioni (e il costo) dell’Area C, preferiscono pedalare per la città, estate o inverno che sia, come ha confermato l’assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran «Il successo del bike sharing dimostra come i milanesi abbiano ormai integrato la bicicletta nella loro mobilità quotidiana e come siano interessati ai servizi in condivisione». Il 16 settembre scorso, ad esempio, in sole 24 ore sono state prelevate ben oltre 13mila mezzi.

Crescono anche i ticket giornalieri e settimanali (rispettivamente +21,1% e 29,7% nel 2014), per non parlare di quelli annuali che hanno fatto registrate un +22,8%. In cifre tonde? 42.809, 8.394 e 28.878 mezzi affittati.

Se poi ad oggi si contano 202 stazioni di bike sharing sparse per la città comprensive di 3.600 biciclette, presto arriveranno anche gli scooter (ne abbiamo parlato proprio qui). Ma non solo: in vista di Expo 2015, ecco anche 1000 biciclette a pedalata assistita installate in apposite nuove stazioni.

Classe 1988, sono nata in un caldo giovedì di agosto in Brera, uno dei quartieri più belli della mia città. Dalla passione (divenuta laurea) per le lingue straniere all'attività di blogger e giornalista freelance, il passo per me è stato molto breve. Oggi mi occupo di comunicazione, ma scrivere di Milano è scrivere delle proprie origini.
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