Multe arretrate a Milano, è emergenza: sono legittime? Ecco le ultime novità

Multe Milano

C’è una raccomandata per te. Ovvero, con buone probabilità è arrivata una multa dal Comune di Milano.

Strano – pensi – non ho trovato nulla tra i tergicristalli della mia auto parcheggiata alla “speriamo bene che non mi becchino”. E invece no: il nuovo trend delle contestazioni agli autumobilisti della città sta nell’effetto sopresa. “Sono i nuovi mezzi tecnologici degli ausiliari o della polizia locale”, mi spiega qualche amico ben informato. In buona sostanza: anche al Comando Centrale hanno detto addio alla buona carta e penna invece di un sistema a distanza che permette di rilevare infrazione, targa, indirizzo e inviare tutto al mittente. Nei tempi giusti? E qui casca il vigile. No.

Una volta – fino a non molti mesi fa – la multa poteva avere uno “sconto” del 30% se pagata entro 60 giorni dalla notifica del verbale. Ad esempio, 42,70 euro anziché 55 euro, come avviene ormai di norma perché – ed ecco la ragione del nostro sfogo – in assenza di “bigliettino sul vetro” o di vigilante colto sul fatto della fattura, la multa arriva a casa. Entro i 60 giorni? Non sempre.

Ecco l’ultimo caso capitato alla sottoscritta: notifica di un divieto di sosta in una via dove non credo di essere mai passata se non a piedi in data 21/11/2014. Arrivo della multa in data 14/01/2015. Nei due mesi di tempi ci stiamo dentro per un soffio, ma fa ridere la motivazione del ritardo: “Non è stato possibile contestare immediatamente l’infrazione per il seguente motivo: assenza del trasgressore”. E vagli a spiegare che il trasgressore donna non ricorda di essere mai stata da quelle parti. E vai a ricordare dove eri alle 16.31 del 21/11/2014. A chi lo spieghi, poi: al comando centrale di Piazza Fontana oppure perdi una giornata per trovare la centrale competente? In definitiva: fai prima a pagare.

Ma ci associamo all’appello-editoriale scritto dal direttore dell’esimio Quattroruote, Gian Luca Pellegrini, che nel numero di Gennaio parla di “Arroganza del Comune”, “sfacciataggine” di Palazzo Marino, che “si prepara a mostrare al mondo le proprie eccellenze con l’Expo 2015 prima sfrutta le migliori tecnologie per stangare chi va in macchina, poi si riscopre nel Medioevo quando si tratta di gestire i risultati di tanto zelo”.
“Non sono ammissibili – prosegue Pellegrini – il disprezzo delle regole e la mancanza di riguardo tra istituzioni che questa vicenda porta a galla, in ossequio a una deriva autoreferenziale che sembra pervadere molte amministrazioni comunali vogliose di riempire con arbitrarie scorciatoie i propri conti correnti”.

Per Quattroruote, il Comune di Milano “non si è mai scusato”, dicendo “non è colpa nostra, è che non ci aspettavamo così tante multe“.

Personalmente, però, con tutto questo foraggiamento alle casse di Palazzo Marino, più che le scuse mi aspetterei biglietti gratis per tutta la famiglia e tappeto rosso a Expo 2015.

Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.
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Riguardo a Paola Perfetti

Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.