I Giardini Indro Montanelli di Milano come un luna park di scienza e tecnologia? Sì, con Wired Next Fest 2015. Ecco il programma di questi 4 giorni spettacolari!

wired next fest 2015 milano

Innovazione nella cultura, nell’economia, nell’intrattenimento, nella politica e nella scienza: in una parola, anzi tre, Wired Next Fest. Quattro saranno invece le giornate della kermesse che avrà luogo dal 21 al 24 maggio 2015. Il tutto a ingresso gratuito.

Saranno oltre 120 i relatori che prenderanno parte alla terza edizione del Wired Next Fest che, in concomitanza dell’Esposizione Universale, sarà parte integrante degli eventi nel calendario di Expo in città, grazie al patrocinio del Comune di Milano. L’appuntamento, ideato e diretto da Massimo Russo, direttore di Wired, sarà come di consueto ai Giardini Indro Montanelli di Milano.

Un luna park di scienza e tecnologia tra laboratori di stampa 3D, droni, videogame, film e documentari, speed date sul lavoro e workshop. Qualche nome degli ospiti? Dall’estero spicca il premio Nobel per la pace Shirin Ebadi, mentre dall’Italia ecco Roberto Saviano, il nuovo re di Facebook Gianni Morandi, dal mondo della musica ecco i Subsonica, e ancora risate con Zerocalcare, Maccio Capatonda, Herbert Ballerina e Ivo Avido. Importante la presenza e il sostegno del fondatore di Emergency Gino Strada.

Non mancheranno gli eventi musicali con ospiti internazionali: giovedì 21 SBCR dj set (The Bloody Beetroots) vs Salmo, venerdì 22 Saint Motel, quattro appuntamenti per la serata di sabato 23 mentre ciliegina sulla torta per domenica 24 saranno i tre concerti per pianoforte.

Per conoscere il programma della manifestazione consigliamo di visitare la pagina dedicata su Wired Next (clicca qui)
Hashtag ufficiale di Wired Next Fest #wnf15

Classe 1988, sono nata in un caldo giovedì di agosto in Brera, uno dei quartieri più belli della mia città. Dalla passione (divenuta laurea) per le lingue straniere all'attività di blogger e giornalista freelance, il passo per me è stato molto breve. Oggi mi occupo di comunicazione, ma scrivere di Milano è scrivere delle proprie origini.
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