Cosa resterà di Expo 2015 a Milano al termine dell’Esposizione Universale? Ecco i piani per i Padiglioni e la Darsena!

Tutti entusiasti per Expo Milano 2015. Anche in agosto, tutti a prendere d’assalto l’Esposizione Universale di Milano ed il Fuori Expo, con gli eventi di Expo in Città, ma… che cosa ne sarà di quei Padiglioni, indirizzi della movida, una volta passato il 31 ottobre 2015, data ufficiale di chiusura della manifestazione?

Senza alcuna malinconia, c’è chi ha già un piano per il “dopo Expo”, le cui strutture dovranno essere smantellate, da contratto, nell’arco di sei mesi, cercando di evitare ogni genere di spreco e degrado.

Per esempio…

Si sa già che Padiglione Zero e Cascina Triulza saranno conservati con un piano salva-spazi che reimpiegherà quegli ambienti.
Più semplici da valorizzare, fin dall’inizio sono stati pensati per diventare strutture permanenti.

L’Expo Centre pare verrà trasformato nel museo-testimone di questa avventura chiamata Esposizione Universale.

Palazzo Italia resterà per fare spazio a mostre.

L’Open Air Theatre potrà essere coperto per diventare un nuovo polo di eventi, ma solo e se ci sarà un privato interessato ad acquistarlo e ad intervenire di tasca sua.

Progetto per il Palazzo Italia – Vista piano strada

Progetto per il Palazzo Italia – Vista piano strada

Il verde e gli ambienti ora adibiti ai temporary bistrot potranno essere aperti a diventare sede di aziende e start up in cerca di casa.

La sezione di Milano di Corriere.it già da un po’ ha lanciato il sondaggio “Quale padiglione salveresti?” ma, di fatti, sarà un bel trauma vedere Milano svuotata di quegli ambienti e quelle mega architetture messe in piedi, non senza polemiche, negli ultimi anni (o nelle settimane subito antecedenti il 1° Maggio).

C’è da dire che molti ambienti sono stati costruiti pensando all’estate e dunque non sono riscaldati. Come poter vivere il Padiglione Zero da novembre in avanti? Bisognerebbe prevedere un impianto… L

a voce “costi”, dunque, è prioritaria su quella del reinvestimento e del reimpiego.

Indipendentemente da Expo ma comunque ad esso collegato, invece, è il progetto della Darsena che, di fatto, si è già insediato nel cuore dei milanesi e dei turisti diventando a tutti gli effetti uno dei nuovi luoghi del cuore di Milano.

Impossibile rinunciarvi – anche visti i progetti, le polemiche e le risorse economiche impiegate.

La conca di Viarenna ai primi del 900. La Darsena dei milanesi, oggi, le assomiglia molto

La conca di Viarenna ai primi del 900. La Darsena dei milanesi, oggi, le assomiglia molto

Per il “mare” dei milanesi, dunque, il destino è già segnato: la Darsena sarà più diurna; proseguiranno concerti e movida; la pedonalizzazione verrà estesa da via Vigevano a Ripa di Porta Ticinese e via Gola; diventerà teatro di sport sullo specchio d’acqua, da praticare e da vedere.

“C’è la prospettiva di collegare la Darsena a via Tortona con l’accordo sugli scali ferroviari, una sorta di Darsena dagli effetti allargati. In via Corsico oggi è tutta un’altra vita, addrittura Mtv sta pensando di farci l’edizione dei suoi Awards“, riporta Repubblica.it.

E il Mercato Metropolitano? Aperto tutto agosto, il progetto di allargare il principio fino in via Tortona e sostituire ai binari orti, scuole di agraria e luoghi in cui produrre cibo sostenibile c’è.

La Tour Eiffel venne iniziata nel 1887 dall’omonimo ingegnere chiamato a realizzare una delle architetture temporanee dell’Esposizione Universale del 1889, a Parigi. Ebbe un tale successo che ancora oggi si staglia contro lo skyline di Parigi e nessuno pensa affatto a rinunciarvi.

Chissà se, in mezzo a questo elenco di luoghi milanesi da visitare fino al 31 ottobre, ci sarà anche un nuovo simbolo di Milano?

Che ne dite: sarà l’Albero della Vita o un Padiglione più speciale degli altri?

Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.
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Riguardo a Paola Perfetti

Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.