Una medusa nella Darsena? Niente paura, è Jellyfish Barge, un’idea da Expo, ecco cos’è!

Se siete passati in questi ultimi giorni dalla nuova Darsena di Milano, vi sarete accorti che a pochi mesi dalla sua inaugurazione è già arrivata una grossa medusa. Ed è una #buonanuova.

Come può, questa, essere la nostra buonanuova della settimana? Semplice: la medusa è di vetro, e della medusa ha solo le sembianze visto che in realtà si tratta di una serra, sospesa sull’acqua, per la coltivazione idroponica.

Ora, per spiegarci meglio, dobbiamo fare un salto a Expo 2015; se non ci siete già stati vi guidiamo noi!

Tra le soluzioni proposte per “Nutrire il Pianeta” (come vuole anche il tema dell’Esposizione Universale) un ruolo di punta ce l’hanno proprio le colture idroponiche, ossia realizzate fuori dal suolo utilizzando uno strato di materiale inerte al posto del terreno (per non parlare delle coltivazioni aeroponiche, che abbiamo approfondito su buonanuova).

Bene, la medusa della Darsena altro non è che una serra di design, realizzata in vetro e legno da un’idea degli architetti Cristiana Favretto e Antonio Girardi. Il progetto è del 2009, ed è stato presentato per la prima volta al grande pubblico nel 2012 alla Biennale di Venezia, ma è solo successivamente – dall’incontro con il professor Stefano Mancuso, biologo vegetale dell’Università di Firenze – che è nata l’idea di trasformarla in uno spazio per la coltura idroponica.

L’idroponica permette di risparmiare il 70% dell’acqua che invece è necessaria per una coltivazione tradizionale (tornando a Expo 2015, questo concetto viene spiegato bene nel padiglione di Israele); l’idroponica di Jellyfish Barge – che poi è il vero nome della Medusa della Darsena – ha un’ulteriore marcia in più: questa serra, infatti, è in grado di attingere acqua dal mare, dissalarla usando l’energia solare e sfruttarla per far crescere le piante.

Come ci riesce? Imitando la natura: è il sole a far evaporare l’acqua, che poi si condensa a contatto con quella (più fredda) del mare, e così si possono produrre fino a 150 litri d’acqua dolce ogni giorno!

All’interno di Jellyfish Barge possono crescere piante di qualsiasi tipo, a parte i tuberi che con le loro radici finiscono per immergersi nei canali dove circola l’acqua. Niente patate e carote, insomma, ma per tutto il resto questa serra innovativa è davvero indicata.

Secondo i test svolti finora, una singola Jellyfish Barge può sfamare tra le 8 e le 10 persone ogni anno; la sua struttura ottagonale, però, può essere replicata all’infinito per creare delle vere e proprie colonie di queste meduse in vetro e legno, che possono arrivare a dare cibo a delle intere comunità.

Fino alla fine di ottobre Jellyfish Barge resterà ormeggiata nella Darsena di Milano. Se nei prossimi giorni vi capiterà di vederla, ricordatevi come funziona e a cosa serve: potrebbe diventare presto una delle soluzioni più gettonate ed efficaci per limitare il problema della fame nel mondo, e in questo Milano avrebbe svolto un ruolo fondamentale 😉

since 1984, leggo e scrivo e "bloggo" ovunque e in qualunque momento (a volte persino nel sonno 🙂 ) Comincio dal ciclismo (e arrivo alla sala stampa del Giro d'Italia), poi divento web editor e ora porto avanti l'idea di buonanuova.it, un sito di sole buone notizie. Ti piace? Comincia a seguirlo 😉
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