Una distilleria in pieno centro a Milano? E’ Fernet Branca: storia di un aperitivo, un’idea regalo per Natale 2015 e di un museo-impresa unico al mondo, ecco perché

Una Torre, Branca. Una Ciminiera che il 2 dicembre 2015 sarà protagonista di un evento di street art. Un Museo di Impresa che si staglia, sobrio ma elegante, lungo la circonvallazione di Milano, in via Resegone ad essere precisi, dove, dagli inizi del ‘900, insiste l’ultima grande azienda produttrice di Spiriti autenticamente Milanesi: Fratelli Branca Distillerie Milanesi.

L’iconico coccodrillo panciuto che beve Fernet per digerire il pasto non piange più lacrime amare, ma festeggia in tono ironico. E’ la reinterpretazione delle illustratrici JEMM The Creative Company al manifesto pubblicitario FERNET-BRANCA degli anni ‘20 firmato dall’agenzia MAGA di Parigi per la nuova confezione di Fernet di Natale, distinta nei tre colori: rosso “Natale”, blu “autenticamente Branca”, nero-smoking delle Feste.
Fernet Branca limited edition Natale 2015
Nuovo vestito, ma stessa formula segreta di sempre, quella tramandata di padre in figlio, esempio di grande esperienza e eccellente qualità che parte dalla selezione delle 27 erbe tutte legali che la compongono, le sa mescolare, ne conosce le dosi. Le ultime 5 vengono aggiunte dal Presidente,esattamente come cominciò a fare, nel 1845, il fondatore della Distilleria, Bernardino Branca. (foto qui sotto)


Stesse sono le emozioni nel passare in rassegna i cimeli raccolti negli archivi dell’azienda di famiglia (l’unica nata a Milano e rimasta in città e che esporta in 160 Paesi nel mondo i suoi prodotti cult, come Carpano, Cadolini, Borghetti, Brancamenta e Punt e Mes).

Dal 2003 sono divenuti i protagonisti di un progetto da 1000 mq inserito nel circuito di Museimpresa da cui si affacciano i ritratti dei fondatori, si trova il grande contenitore delle spezie dai quattro Continenti; si può toccare il grande bacile in bronzo, corroso dal tempo e dal lavorìo ma che spiega una delle ragioni del nome “Fernet”, lasciando aperta la questione-leggenda se si debba al cognome di uno speziale svedese o se dipenda dalla pulizia del lungo braccio in ferro (“el fer“) il quale, una volta immerso ne dissolutore e a contatto con l’aloe, ne usciva pulito, lindo, “net“. [Continua]


Nel Museo Branca ci sono anche le riproduzioni della sartoria e dei lavoranti che abitavano in questa azienda-cittadella (una pratica che, in pochi casi, permane ancora oggi); la stanza del direttore; alambicchi, macine, aromi, spezie, materiali iconografici e uno straordinario archivio di manifesti pubblicitari dall’Ottocento ad oggi, le illustrazioni e le pubblicità che rievocano la Storia della comunicazione, d’Italia, dei grandi creativi (dagli anonimi di età coloniale a Metlicovitz alle magìe di Armando Testa di quasi 40 anni fa ma ancora estremante attuali).

C’è il bancone del bar con un neon degli anni ’80 ma ancora perfettamente funzionante che illumina una vecchia Balilla, ultimo testimone dell’attività dei Giri d’Italia da “Campionissimo”, delle rèclame con Totò, dei venditori porta a porta che hanno solcato le strade del Belpaese e che ci trasporta da uno ieri “liscio” all’oggi fatto di esperimenti e Mixologist.


170 anni – compiuti quest’anno – sono una gran bella storia da raccontare.

Le origini sono evocate dalla Grande Botte Madre di Stravecchio Branca in rovere di Slavonia e della capacità di oltre 83.000 litri (è immensa, 6 metri per 6), intorno alla quale sono nati il Museo, l’azienda moderna.
La Botte Madre si raggiunge da una scaletta in ferro battuto e da essa si approvvigiona la grandissima cantina. Qui, è possibile ancora oggi rievocare il rituale dei “3 sorsi” con cui apprezzare tutto il sentire dell’Amaro e delle sue erbe: il primo, la scoperta dell’amaro naturale delle erbe; il secondo, per lasciarsi avvolgere dalle note delle spezie in tutta la loro abbondanza; il terzo, per farsi conquistare dalla dolcezza di piante e fiori dal mondo, dalla freschezza del Fernet.


Così fresco e innovativo che si apre a nuovi progetti.

Quello votato alla Cracking Art prevede, fino al 15 gennaio 2016 e per la prima volta in un museo d’impresa, chiocciole, lupi, rane e rondini del fantasmagorico zoo in plastica rigenerata e atossica del gruppo Cracking Art.

Quello che, mercoledì 2 dicembre, alle ore 19 e presso la storica sede di via Resegone 2 a Milano, vedrà l’inaugurazione dell’opera di Street art a decorazione della Ciminiera Branca (#ciminierabranca – su invito) alla presenza, tra gli altri, del Presidente e AD del Gruppo Branca Niccolò Branca e di Jacopo Perfetti, curatore dell’opera.

55 metri.
170 anni di storia
.
27 erbe tutte legali.
E dire che tutto era nato come anticolerico, antibatterico, antimalarico: il Fernet, fino al 1918, era venduto in farmacia; dagli anni ’30 ad oggi è uno degli spiriti più amati in tutto il mondo.

La questione che rimane aperta è: fare come il coccodrillo e assaporarlo come digestivo dopo pasto oppure rinnovare la storia e goderselo come aperitivo?
Solo la conoscenza e l’evoluzione ci darà la risposta. Speriamo solo di non dover aspettare altri 170 anni.

Museo Collezione Branca: orari

Il Museo Collezione Branca è aperto il lunedì, mercoledì e venerdì alle 10.00 e alle 15.00, su prenotazione o invito, a gruppi di massimo 25 persone.
Visite guidate in italiano e inglese (su richiesta).

Per maggiori informazioni:
www.branca.it  | www.fernetbranca.com
Per prenotazioni:
collezione@branca.it

La special edition per il 170° anniversario di Branca è disponibile nelle principali insegne della grande distribuzione italiana e sul sito e-commerce http://store.branca.it/

 

Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.
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Riguardo a Paola Perfetti

Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.