Canzoni milanesi e osti: videoracconto dell’Osteria del Treno per continuare a vivere le tradizioni Milano ogni due venerdì del mese

Se vi va una “Consolazione” e uno stornello a squarciagola, ogni due venerdì del mese l’appuntamento è in osteria a due passi dalla Stazione Centrale di Milano.

Il prossimo appuntamento per provare un’esperienza autenticamente milanese in osteria cadrà venerdì 26 febbraio 2016, ore 20.

Se vi capita di passarci, arrivateci da via Doria, perché allora vi si parerà davanti un chiostro della Milano quattrocentesca che mai vi sarebbe capitato di vedere.

Se vi va di passare una serata di osteria, in una vera osteria di Milano:

5 cose da non perdere all’Osteria del Treno

  1. il lesso che è un burro – con la salsa verde poi…. Per non parlare del risotto (sotto, nella gallery, il menù)
  2. il Pelè che canta con il suo strumento che non esiste più (foto)
  3. la famiglia Bissolotti: Paolo, il titolare, alla cassa, Angelo sul palco con la sorella, i figli a servire (ci si sente in famiglia)
  4. la Consolazione: anche l’aperitivo – Campari e selz o prosecco – è tipico milanese (ma ognuno può condirlo come vuole)
  5. la sala Liberty del 1877 rimasta intatta con le tele della scuola del Volpedo e le colonne di ghisa originali dell’epoca [qui, la storia]

Ma questo è un luogo in cui tornare anche per le serate tango, il boogie boogie, i giovedì dal microfono aperto: chi vuole, sale sul palco e si esibisce (previa prenotazione).

Accanto, l’Osteria del Treno di via San Gregorio 46 continua a fare il suo, ma il bello è fermarsi qui, nella Sala Liberty adiacente, per assaporare il gusto, le canzoni, la cultura, la storia, l’evoluzione dei costumi, di una Milano di cui sempre meno sembriamo consapevoli e orgogliosi.

I prezzi? 4-8 euro. Per mangiare da re.

L’intrattenimento? Impagabile. Dalle canzoni di Gaber al Ma mì dalla lacrima firmata Strehler; dal Palo dell’Ortica alle canzoni di San Vittore, dove i carcerati immaginano le storie vissute sotto gli alberi del corso; dalle vicende della mala a quelle d’amore tra le case di ringhiera, per finire con la classica O mia bèla Madunina.

Un pezzo di cuore e di cultura raccontata in famiglia e con il sorriso, in mezzo ad un parterre dai 10 a 100 anni.

E’ piaciuto alla mia mamma: che ha cantato a squarciagola canzoni della sua giovinezza che non ricordava più di ricordare.
E’ piaciuto al mio papà: che sarebbe voluto salire sul palco, ma quel risotto…mmmm come lo ha fermato.
E’ piaciuto a Giulia: che non si sarebbe mai aspettata delle canzoni “così sconce”… ma questi nonni, bisnonni milanesi si divertivano proprio!
E’ piaciuto a me: che per una sera ho avuto la mia famiglia tutta riunita, con la quale abbiamo mangiato come a casa, cantando, ridendo, commuovendoci INSIEME.

Chi ha detto che i milanesi vanno di corsa, sono anaffettivi e non sanno divertirsi, non è mai stato all’Osteria del Treno.

FOTOGALLERY

VIDEORACCONTO

Per rimanere sempre aggiornati o prenotare:

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Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.
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Riguardo a Paola Perfetti

Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.