Ad agosto 2016 a Milano riapre il tempio dei paninari: ecco il nuovo McDonald’s di Piazza San Babila

Dopo tanto discutere, un pezzo di storia della città torna a nuova vita: non avete notato nulla di diverso in Piazza San Babila? Ebbene sì, dal 3 agosto scorso lo storico McDonald’s ha riaperto i battenti.

Una foto di repertorio dello storico Burghy di Piazza San Babila. Fonte La Stampa.it

In questo luogo nel lontano 1981 aveva visto la luce Burghy, il primo fast food italiano che ben presto diventò punto di ritrovo dei paninari della città, trasformatosi nel 1995 in uno dei tanti negozi Mc Donald’s del mondo. Chiuso nel 2015 (non senza polemiche), oggi torna a nuova vita e con un nuovo vestitino. Molto più digitale e tecnologico.

Nuovi i locali e nuovi gli arredi: circa 500 mq di spazio, 120 posti a sedere e 45 persone impiegate.
Nuova anche l’offerta: ordinando ai chioschi self-service infatti i clienti possono selezionare la zona del ristorante in cui sedersi, aspettare di essere serviti al tavolo dal personale e addirittura personalizzare le ricette modificando gli ingredienti e la quantità. Tra le novità segnaliamo le salse (ai funghi e guacamole), gli ingredienti (scamorza affumicata, Speck Alto-Adige Igp, bacon, cipolla croccante, Parmigiano Reggiano Dop) e i piatti, come i nachos.

McDonald's Piazza San Babila

McDonald’s Piazza San Babila. Foto Mentelocale

Il McDonald’s di Piazza San Babila, però, non è nuovo soltanto nel locale. “Sarà il capostipite dei McDonald’s del futuro. Questo luogo iconico per noi è rappresentativo della filosofia che guida la nostra strategia di innovazione”, spiegaRoberto Masi, Amministratore Delegato dell’azienda.

Nel ristorante è presente anche McCafé per gustare caffè, soft drink e prodotti da forno. Sia il ristorante che il McCafé saranno aperti tutti i giorni dalle 07.00 alle 24.00.

Classe 1988, sono nata in un caldo giovedì di agosto in Brera, uno dei quartieri più belli della mia città. Dalla passione (divenuta laurea) per le lingue straniere all'attività di blogger e giornalista freelance, il passo per me è stato molto breve. Oggi mi occupo di comunicazione, ma scrivere di Milano è scrivere delle proprie origini.
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