Un aperitivo su una Penthouse One con vista su tutta Milano. Ieri sera sono stata ospite del super-attico disegnato nel complesso di Zaha Hadid, a CityLife.
Un bi-livello di oltre 400 metri quadri interamente progettato e realizzato dal grande architetto, scomparso prematuramente quest’anno, Zaha Hadid.
Un’esperienza all’interno delle residenze Hadid a CityLife, quelle dove si fa i selfie Fedez con la Chiara Ferragni, organizzata da Milano Contract Districtcon il coinvolgimento di tutti i main partner e di alcuni technical partner per la decorazione.
Siamo all’11° piano in via Senofonte 2. Con noi: Lorenzo Pascucci, general manager di MCD, l’Architetto Manfrin, incaricato dell’art direction e direzioni lavori, e Armando Borghi, “L’ uomo di City Life” [qui sotto]:
Marmi, legno, sculture in PVC morbido, preziosi tessuti. E’ questo il benvenuto di una casa molto speciale, l’ultima di questo tipo a non aver ancora trovato un proprietario.
Un esercizio di stile e savoir faire realizzato dalle migliori aziende e dai più sapienti artigiani d’Italia, ma non solo, che coralmente hanno realizzato un super attico sobrio ma spettacolare, austero ma leggero, in cui i vuoti e i pieni, le forme tondeggianti e le linee decise si mescolano con vista a volo d’uccello sui tetti di Milano.
Dalla grande zona living si aprono ambiente e spazi modulari. C’è la grande cucina con gli arredi Ernesto Meda. Ci sono le due camere da basso e una, per i fortunati ospiti, over the top.
C’è l’elegante scala in legno, che crea un armonico ponte tra la zona giorno, sotto, e l’area riservata al piacere dall’alto, al primo piano.
Mi affaccio.
A sinistra, da lontano, ecco la Torre del Filarete e quella del Sempione. A destra, il profilo di questo complesso tanto atteso, City Life, esteso per 365 mila metri quadri, “praticamente due volti i giardini di via Palestro”, spiega Armando Borghi.
Ecco il nuovo complesso di City Life con i suoi 530 appartamenti di cui poco meno di 100 ancora sfitti.
“Ci siamo accorti del tempo che passava e che stava prendendo vita dalle luci che, mese dopo mese, si accendevano la sera dentro le case“, prosegue Borghi.
Quella del tanto atteso centro commerciale Allianz non lo è ancora, dicono i “padroni di casa”: bisognerà attendere l’ingresso dei dipendenti Allianz nella Torre, a novembre 2017, perché anche i negozi del complesso inizino a prendere vita.
Intanto, anche la Torre elicoidale di Zaha Hadid svetta, conclusa. Manca solo quella firmata Libeskind perché il progetto sia concluso (e su questo, la tempistica, non è data da sapere).
E la Penthouse?
Tra luci Flos, installazioni Gessi, pavimenti Listone Giordano, e molti altri, come Oikos, è un casa ‘esperienzale’. Un alveo sociale con spazi permeabili e consequenziali grazie all’utilizzo di pannelli scorrevoli vasculanti e battenti, resi ancora più dinamici dall’utilizzo di un pavimento elegante e dinamico, con le sue linee. La luce diversifica e disegna.
“E’ stato quasi un miracolo realizzare questa casa“, spiegano gli architetti. “Siamo partiti da zero, a ottobre, ed abbiamo concluso i lavori a Sant’Ambrogio, come se il Santo avesse benedetto la nascita di questa casa speciale”.
Che di speciale ha tanto, e in ogni dettaglio. Un angolo di Milano nascosta e specialissima. www.city-life.it/
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