Andare in Conchetta: un modo di dire di Milano e il Cox 18

A Milano, l’espressione “andare in Conchetta” – sinonimo di Cox 18 – è parte del frasario standard di ogni degno frequentatore del Ticinese.

Andare in Conchetta a Milano e l’origine del Cox 18

Alzi dunque la mano chi non sa già tutto del Cox 18.
Il Cox 18 è uno spazio molto Sociale, molto Occupato, molto Autogestito.
Esiste da molto tempo, dal lontano 1976, ma se a qualcuno non fossero ancora chiare le origini e la filosofia di questo luogo ‘cult’ del Naviglio, beh, il manifesto, che si trova ben attaccato a mo’ di tazebao alla porta di ingresso, è ampiamente esplicativo.

Prendere o lasciare. Noi prendiamo, perché siamo per la varietà di situazioni e persone, che è ciò che distingue Milano da una media nazionale lievemente tendente al provincialismo (non dovevo scriverlo? mannaggia, ormai l’ho scritto).

Anche il gruppo meneghino che ha suonato al Cox lo scorso venerdì 17 febbraio è frutto di tale diversità.

Gli Adam Carpet hanno provenienze musicali eterogenee (date un’occhiata al sito ufficiale del gruppo e alle varie pagine social/wikipedia dei singoli componenti – www.adamcarpet.com / ) e si ispirano a tante cose contemporaneamente, non necessariamente di moda in questi tempi: post rock, progressive rock, krautrock… Proprio per questo risultano particolarmente interessanti.

Appena vedi il palco attrezzato con 2 batterie montate una di fronte all’altra, e 2 bassi elettrici collegati, capisci prima ancora che gli Adam Carpet inizino a suonare che sarà una serata particolare.

E dopo aver realizzato che non hanno un cantante/front-man, hai due opzioni: sintonizzarti sul fluire ipnotico dei loro pattern ritmici e lasciarti shakerare per benino, oppure scappare a casa e sintonizzarti su un bel talent show melodico (in replica, vista l’ora).


Ammettiamolo, senza che nessuno si risenta: la gran parte del pubblico pop-rock è diseducato a questo tipo di cose, ma chi se ne impippa: continuino gli Adam Carpet per la loro strada, anche perché sospetto che abbiano del potenziale ancora inespresso. Che non vuol dire “sono bravi ma…”, semmai “sono bravi e…”.

Personalmente, spero che un ulteriore sviluppo del loro stile riparta dal primo album (l’omonimo Adam Carpet), che mi era piaciuto più del secondo (il recentissimo Parabolas) sul quale era centrata la maggior parte del concerto. Torneremo a vederli suonare fra un anno o due, e vedremo se ho vinto la scommessa 🙂

P.S. unica altra realtà italiana contemporanea che mi viene in mente, con qualche affinità agli Adam Carpet, sono i veneti Squadra Omega. Se vi sono piaciuti i primi probabilmente vi piaceranno anche i secondi, e viceversa. Check it out.

Paolo Venturini

Che vita sarebbe senza musica e... Milano. Da Milano mi ero allontanato alcuni anni, pentendomene perché mi mancava da morire, e adesso che sono tornato voglio recuperare il tempo perduto. La musica, almeno quella, me la sono portata sempre dietro. Fra le due c'è però una connessione profonda, creata dai luoghi e dalle persone, che amplifica il piacere di entrambe.
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