Manet mostra Milano: perché la Parigi moderna incanta Palazzo Reale

Manet incanta Milano: la Parigi moderna a Palazzo Reale da vedere e 5 cose straordinarie in mostra. Un appuntamento da non perdere fino al 2 luglio 2017

Chi, questo weekend, fosse passato dalla Darsena di Milano avrà notato una rappresentazione insolita: alcuni attori vestire i panni dei capolavori di Manet, dal Pifferaio alla Donna al Balcone.


E’ il retaggio della grande novità di questa primavera dell’arte che si respira a Palazzo Reale e in tutta la nostra città moderna: Manet è in mostra a Milano con la sua Parigi moderna. Ed è subito una festa per tutti.

#1. Manet incanta Milano: in città, capolavori da non perdere

#2. Manet incanta Milano: per Manet Parigi fu musa.

Milano oggi è erede di quella voglia di fare che fu della capitale francese nella seconda metà dell’Ottocento. Una frenesia di incontrarsi in nuovi palazzi di vetro e nuove fiere, café chantans, i ‘caffè concerto’, insomma, luoghi in cui vivere profondamente l’umanità e la città contemporanea in profondo e rapidissimo cambiamento.

#3. Manet incanta Milano: Palazzo Reale come il Musée d’Orsay

A Palazzo Reale sono esposti dipinti, disegni, manufatti della prestigiosa collezione del Musée d’Orsay di Parigi: un centinaio di capolavori del ‘Museo degli Impressionisti’ parigino tra cui 54 dipinti – 16 capolavoti di Manet e 40 di suoi maestri coevi.
Curatori della mostra sono Guy Cogeval, storico Presidente del Museo e dell’Orangerie di Parigi, con le due curatrici del Museo, Caroline Mathieu, curatore generale onorario, e Isolde Pludermacher, capo-curatrice del dipartimento di pittura.

#4. Manet incanta Milano: il percorso, le sale, i generi

Quella che si mostra davanti al visitatore è una carrellata di generi, stili. Siamo ‘dentro’ il cuore della pittura che rivoluzionò le arti di Francia, sconvolse l’Accademia, impose nuove forme di linguaggio e spalancò al moderno.

Per comprenderle tutte, la mostra è stata divisa in sezioni tematiche:

  1. Manet e la sua cerchia – i rapporti di amicizia, la stima, i legami, come zola e Mallarmé
  2. Parigi città moderna – Manet vivrà e lavorerà sempre nei pressi della Gare Saint-Lazare, la stazione punto di approdo della ‘nuova Parigi’
  3. Sulle Rive
  4. Natura inanimata
  5. L’heure espagnole – Tiziano e Rubens ‘ci sono’ nel pennello e nella idea di pittura di Manet
  6. Il volto nascosto di Parigi
  7. L’Opéra
  8. Parigi in Festa – e qui, spazio anche alle donne pittrici: Eva Gonzalés, Berthe Morisot
  9. … e nero. La passante e il suo mistero

#5. Manet incanta Milano: non solo Manet

Tra le sale si ammirano autori straordinari, come Giovanni Boldini, Paul Cèzanne, Edgar Degas, Henri Fantin-Latour, Paul Gauguin, Claude Monet, Berthe Morisot, Auguste Renoir, Paul Signac... Non mancano poi 11 disegni e acquerelli di Manet, e una ventina di disegni di altri artisti e sette tra maquettes e sculture.

Insomma, una Parigi di fine Ottocento riprodotta in tutti i suoi ambienti e scenari, nel cuore di Milano, tra le sale trionfanti del piano nobile di Palazzo Reale, dove rimarranno fino al 2 luglio 2017.

MANET e la Parigi moderna

In collaborazione con Musée d’Orsay e dell’Orangerie di parigi
Palazzo Reale, Piazza Duomo
fino al 2 luglio 2017

ORARI:
martedì, mercoledì, venerdì, domenica – dalle 09:30 alle 19:30
giovedì e sabato – dalle 09:30 alle 22:30
lunedì – dalle 14:30 alle 19:30

BIGLIETTI:
Intero 12 euro | Ridotto 10 euro | Card Musei in Lombardia 8 euro | Ridotto speciale 6 euro | Biglietto famiglia 1 o 2 adulti da 10 euro / ragazzi dai 6 ai 14 anni 6 euro
www.vivaticket.it

www.palazzorealemilano.it | www.manetmilano.it

Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.
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Riguardo a Paola Perfetti

Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.