Amazon racconta Milano: le storie criminali di Paolo Roversi su Publishing perché “Milano è una città piena di storie e di misteri”
Amazon racconta Milano e lo fa in modo particolare. Su una chiatta di quelle in stile NavigaMI che solcano il piccolo Naviglio, fino alla chiesa di San Cristoforo, un po’ intralciando il ‘voga’ ‘voga’ della scuola dei canottieri.
A bordo, un complessino canta le canzoni tipiche dell’estate, mentre qua e là si trovano disseminati mitra d’acqua, device tecnologici a prova di tuffo a bomba, ciambelloni a forma di pink flamingo, materassini a retino per fare il bagno e prendere il sole, o quelli dalla simpatica foggia di ghiacciolo. Ci sono anche tablet, occhialini e libri, perché, si sa, quelli d’estate proprio non devono mancare [qualche foto della Amazon Summer Collection, qui sotto nella gallery].
C’è anche un ‘libro parlante’, Paolo Roversi.
Giornalista, scrittore, profondo conoscitore di Milano, con Amazon Publishing ha appena pubblicato il suo noir – storico – meneghino, e solcando le acque del Naviglio ci racconta gli scorci visti a pelo d’acqua.
“Ecco il ponte di Vallanzasca. Il palazzo cantato da Gaber. Ecco la Ligera…”… Voglio saperne di più.
Una breve descrizione di te: chi è Paolo Roversi e perché racconta la Milano nera?
Sono un giornalista e scrittore e da anni cerco di raccontare questa metropoli attraverso i miei romanzi. Con due in particolare, “Milano Criminale” e “Solo il tempo di morire”, editi da Marsilio, ho raccontato in forma romanzata più di vent’anni di malavita milanese dal 1958 al 1984, dalla famosa rapina di via Osoppo alla Milano da bere passando per banditi come Vallanzasca, Lutring, Turatello ed Epaminonda…
Qual è la storia ancora non raccontata sulla milano della mala – e tu, come fai a saperla?
Milano è una città piena di storie e di misteri. Credo che rimanga ancora molto da raccontare e per farlo basta solo incontrare le persone giuste, qualche “reduce” che ti racconti un aneddoto. Da lì si inizia a scavare e le storie poi crescono da sole.
Tre dei luoghi più carichi di fascino per chi vuole ripercorrere questi ‘affari malavitosi’?
Vai Bagnera: in questa via nei pressi di via Torino, a metà Ottocento Antonio Boggia, soprannominato il killer della stretta Bagnera, ha ucciso quattro persone. Una sorta di Jack Lo Squartatore milanese e contemporaeno a quello londinese. Alla fine venne catturato e fu l’ultimo impiccato civile della città oltre che oggetto di studio anche da parte di Cesare Lombroso.
Via San Gregorio: in un appartamento di questa via, nel 1946, Rina Fort soprannominata “la belva di San Gregorio” uccise la moglie e i tre figli del suo amante e venne catturata grazie al fiuto dell’uomo che “inventò” la squadra Mobile di Milano, il commissario Mario Nardone.
Via Osoppo: il 27 gennaio 1958 in questa via si è svolta la “rapina del secolo”: sette uomini vestiti da operai hanno assaltato un furgone portavalori portandosi a casa una fortuna. Senza sparare un colpo né ferire nessuno.
Tutte queste storie sono contenute nel tuo libro, o c’è altro che dovremmo sapere?
Nella serie Dragon di prossima pubblicazione da Amazon Publishing ho introdotto un nuovo personaggio: Lorenzo Visconti detto il Drago. Visconti, che firma anche i libri raccontandosi in prima persona, è un ex poliziotto nato e cresciuto in via Gluck, “là dove c’era l’erba” come cantava Celentano. E anche il soprannome di Drago ricorda la ballata del Cerutti di Gaber… Insomma un personaggio tutto da scoprire: dal 16 maggio la prima avventura “La legge del Drago” e a luglio la seconda “Le piume del Drago”.
Per saperne di più – www.paoloroversi.me/biografia/ | amazon
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