Pagare con lo smartphone e senza costi aggiuntivi? E’ la rivoluzione della startup Satispay che ha conquistato i milanesi ed Esselunga. Ecco come usarla!
Dal caffé alla benzina passando per i jeans, la pizza, la propria agenda d’affari, un pranzo, la nuova brocca dell’acqua. Qualsiasi oggetto del vivere quotidiano, qualsiasi transazione di danaro può avvenire comodamente senza monetine-facilmente-perdibili-nelle-tasche o in denaro che va via in commissioni. E’ la rivoluzione Satispay.
Sui tram, per le strade, non si vede altro che il cartellone rosso e bianco con il nome della startup che sta rivoluzionando il sistema dei pagamenti via mobile tramite app.
La stessa la cui notizia è rimbalzata su tutti i principali giornali: “Esselunga sceglie Satispay – il pagamento della spesa via smartphone in modo facile, veloce e sicuro e per tutti”.
Cosa sta succedendo a Milano? E davvero è possibile pagare via app senza aprire il portafoglio?
Funziona così. E’ sufficiente scaricare l’app Satispay sul proprio smartphone e registrarsi inserendo i propri dati identificativi e l’IBAN di un proprio conto corrente.
Una volta iscritti e impostata la somma prepagata di cui si desidera disporre su Satispay è possibile scambiare denaro con i contatti della propria rubrica telefonica e pagare presso esercenti fisici e online convenzionati.
Perché tanto rumore? Per quanto riguarda Esselunga, è la prima volta che una grande catena della GDO si affida ad un sistema di pagamento nuovo, alla portata di tutti, e che accelera la cultura e le modalità di pagamento quotidiane.
Un’operazione comoda per fare la spesa, che rende ancora più chiaro il metodo per compiere transazioni di denaro su quantità grandi e piccole di soldi e che definitivamente sdogana il sistema fondato nel 2013 da Alberto Dalmasso, Dario Brignone e Samuele Pinta.
Cuneesi che hanno scelto Milano come loro quartier generale affiancato dall’ufficio operativo di Londra. Per capire la portata dell’operazione, veniamo ai numeri, e a come possiamo emularli.
Satispay in numeri
- 45 – gli impiegati a Milano
- 270.000 – i download dell’applicazione
- 135.000 – gli utenti attivi nell’utilizzo del servizio
- 16.000 – gli esercenti aderenti al circuito
- 70 – i nuovi esercenti ogni giorno
SATISPAY: quali brand? Oltre ad Esselunga, hanno già aderito al sistema: Benetton, Caffè Vergnano, Carrera Jeans, Domino’s Pizza, Grom, Moleskine, MyChef, Old Wild West, Total Erg, Kasanova, Wiener Haus, Repsol, Vivigas. Online si aggiungono: Monclick e Yeppon.it.
SATISPAY: dove usarla? Sia nei piccoli bar, nei negozio, nelle grandi catene.
Satispay: 5 cose da sapere per usarlo
#1. Satispay funziona con qualsiasi tipo di smartphone e sistema operativo posseduto dal cliente e dalla sua banca d’appoggio.
#2. Satispay si scarica gratuitamente. Gratuiti anche la ricarica degli importi, l’invio e la ricezione del denaro, il deposito sul conto corrente. Tutte le transazioni sono gratuite fino a un valore di 10,00 euro e costano 0,20 euro all’esercente per importi superiori ai 10 euro. Agli esercenti, basta uno smartphone/tablet o computer su cui installare l’app Satispay Business per iniziare ad accettare i pagamenti.
#3. Con Satispay viene eliminata ogni transazione di denaro contante o via carta di credito.
#4. In Satispay non ci sono costi di gestioni del contante così come non sono previsti costi per l’eventuale recesso dal contratto e la disattivazione del proprio account.
#5. Possono usarla privati come profili business. Si appoggia al codice Iban. Per cominciare a usarla, è sufficiente impostare il codice della propria prepagata.
E non è tutto.
SATISPAY: il cashback del giovedì e venerdì
A Milano, solo il giovedì e il venerdì, il 20% di cash viene back è offerto da Satispay.
Visto il grande successo del cashback di primavera che, nei mesi di aprile e maggio, ha visto triplicare il volume delle transazioni, Satispay ha infatti deciso di accogliere le tante richieste della propria community e di prolungare i Satispay Fridays fino al 31 luglio 2017 in gran parte dell’Italia, comprese le città di Roma, Milano e Torino, dove, nelle ultime due in particolare, il cashback sarà attivo anche il giovedì.
“Il cashback, potente traino all’acquisto, si conferma essere uno straordinario strumento relazionale per i negozianti, e ha permesso di fotografare negli ultimi due mesi un altro trend molto interessante: chi inizia a pagare con lo smartphone tende a farlo sempre più di frequente”, spiegano dalla startup .
In pratica, tu spendi, e il 20% della tua spesa torna indietro nel tuo portafogli. Quello reale, mica virtuale.
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