JAZZMI: Abdullah Ibrahim ecco quando, dove, perché non perderlo!

Le nostre “pre-censioni” di JAZZMI: Abdullah Ibrahim alla Triennale Teatro dell’Arte: appuntamento giovedì 08 novembre 2018.

E di motivi per assistere ad un concerto di Abdullah Ibrahim, precedentemente noto anche con lo pseudonimo Dollar Brand, ce ne sono tanti.

Provo a raccontarvene alcuni, mentre sto ancora smaltendo l’ubriacatura dell’esibizione degli Art Ensemble of Chicago di giovedì 1 novembre scorso.

Primo, Ibrahim rappresenta per me l’anima gentile e poetica del JAZZMI.
I suoi brani più famosi sono semplici e lineari, ma al contempo intensi, incisivi e contagiosi; a volte solari ma velati di una sottile malinconia; altre volte malinconici ma irradiati di una solare luminosità; altre volte ancora solenni ma mai pomposi. Solarità, malinconia, e solennità tutte africane, quelle di Ibrahim, anzi: sudafricane come la sua terra d’origine.

Secondo, Ibrahim è uno dei grandi veterani del jazz mondiale, uno di quelli dalla carriera lunga – più di quella dei Rolling Stones – e integerrima. Ospitarlo è un onore, porgergli omaggio quasi un dovere. Anche perché attraverso la sua musica Ibrahim, in particolare con il brano Mannenberg, è diventato uno dei simboli anti-appartheid.

Terzo, Ibrahim ci fa ascoltare un lato del jazz abbastanza diverso da quello dei suoi illustri colleghi afro-americani. La musica di Ibrahim, pur con le tante contaminazioni del caso, è tutto sommato più Africa che America. Un’Africa non da cartolina, lontana dall’immaginario collettivo e dentro la sua tradizione, la sua contemporaneità, le sue lotte, le sue bellezze, le sue ingiustizie. E senza cliché.

Quarto, Ibrahim è un pianista con uno stile estremamente personale e immediatamente riconoscibile. Le sue sonorità, un po’ ondulate anche quando sono spigolose e un po’ angolate anche quando sono dolci, vi segneranno, le porterete dentro voi per molto tempo oltre la fine del concerto, garantito. E poi penserete a quanti si sono ispirati a lui.

Quinta considerazione, nonché sintesi di tutte le considerazioni precedenti: la musica di Abdullah Ibrahim è un “inno alla vita” – espressione consunta e abusata ma mai così vera. Il messaggio che ci trasmette è che la vita va avanti nonostante tutto ed è più forte di tutto. Una semplice ma efficace lezione di positività.

Ricordandovi che il programma completo è consultabile e scaricabile sul sito ufficiale di JAZZMI, vi propongo una mia piccola – e sottolineo piccola, rispetto alla magnitudo del programma integrale – selezione di altri eventi da qui fino a fine manifestazione:

• da Gio 1/11 a Dom 9/12: mostra di William Claxton @ Triennale
• Mar 6/11: John Zorn & Bill Laswell @ Teatro Dal Verme
• Mer 7/11: John Scofield’s Combo 66 @ Blue Note
• Gio 8/11: Hailu Mergia @ ARCI Biko
• Ven 9/11: Yazz Ahmed @ Triennale Teatro dell’Arte
• Ven 9/11: Ron Carter @ Blue Note
• Sab 10/11: Chick Corea @ Conservatorio
• Dom 11/11: Maceo Parker @ Alcatraz
• Mar 13/11: Yellowjackets @ Blue Note
• Mar 13/11: Imogen Heap @ Triennale Teatro dell’Arte

Sito ufficiale: www.jazzmi.it
Email: info@jazzmi.it
Info line: +39 351 53 988 55 (dalle 10 alle 18 dal lunedì al venerdì. Dalle 10 alle 18 nei giorni del festival).
Facebook: www.facebook.com/JAZZMIMILANO
App: JAZZMI su App Store e Google Play
Spotify: JAZZMI
Instagram: JAZZMIMILANO #jazzmi2018

Photo courtesy: jazzmi.it, En.wikipedia.org, Aropop.org,

Paolo Venturini

Che vita sarebbe senza musica e... Milano. Da Milano mi ero allontanato alcuni anni, pentendomene perché mi mancava da morire, e adesso che sono tornato voglio recuperare il tempo perduto. La musica, almeno quella, me la sono portata sempre dietro. Fra le due c'è però una connessione profonda, creata dai luoghi e dalle persone, che amplifica il piacere di entrambe.
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