Aspettando il 2019, che sarà l’anno dedicato a Leonardo da Vinci, già sono molte le mostre e gli eventi che Milano dedica al maestro toscano: 5 sono i luoghi in cui incontrarlo tutto l’anno
Non era di Milano ma a Milano ci arrivò per far fare bella figura al suo signore, un certo De’ Medici, e per mettersi al servizio dei conti di Milano. Leonardo da Vinci visse a Milano tre volte e mille vite, ma quando andò via una volta per tutte lasciò un segno indelebile nel tessuto della nostra città. Ecco dove (e non parliamo del solito Cenacolo in Santa Maria delle Grazie).
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DI LEONARDO A MILANO
LE TRE VOLTE IN CUI LEONARDO VISSE A MILANO – La prima volta di Leonardo da Vinci a Milano è il 1482. Entra al servizio di Ludovico il Moro dove si dedica al Codice Trivulziano, alle opere ingegneristiche, alle macchine, agli studi di anatomia. Sono gli anni del ritratto di Cecilia Gallerani “La dama con l’ermellino” e delle due versioni di “La vergine delle rocce“. Nel 1499 cade il ducato di Ludovico il Moro: a Milano arrivano i francesi, Leonardo si sposta a Mantova dai Gonzaga per poi approdare tra Venezia e il Friuli.
Torna a Milano nel 1506, richiamato a Milano da Charles D’Ambois, e l’anno successivo dal Re di Francia in persona, Luigi XII. Tornerà definitivamente dal 1508 al 1513, periodo che dedica agli studi di anatomia, urbanistica, geometria, ottica, fisica ed ingegneria idraulica.
TRE PASSAGGI E UN SACCO DI LASCITI ALLA CITTA’ – Noi abbiamo individuato 5 luoghi-opere rimaste in città e che, se considerate tutte insieme, costituiscono una buona antologia per comprendere l’opera completa di Leonardo.
Ovviamente non abbiamo citato il Cenacolo con l’Ultima Cena – quella la diamo scontata, no?!
#1. Conca del Naviglio
Per i suoi studi nautici, ingegneristici, urbanistici.
La ‘Conca di Viarenna‘ si rese necessaria per collegare la Darsena, quindi Naviglio Grande e Naviglio Pavese, con la fossa interna “consentendo di superare il dislivello”.
La conca venne completata nel 1439 e serviva per rendere più agevole il trasporto dei blocchi di marmo di Candoglia, in arrivo dal Naviglio Grande, quanto più vicino possibile al Duomo di Milano, la cui costruzione con il marmo era cominciata nel 1386-1387 in seguito al dono di Gian Galeazzo Visconti”.
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#2. Il Cavallo dell’ Ippodromo
Per l’analisi dei moti dell’animo, gli studi di anatomia, la attenzione all’analisi e alla medicina anche animale, il senso plastico e della scultura.
E’ la più grande statua equestre del mondo, dalla storia incredibile. E’ infatti un dono che Leonardo, prima, dei committenti americani, poi, fecero gratuitamente a Milano, ma che i milanesi pare non abbiano ancora imparato ad apprezzare.
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#3. La Sala delle Asse al Castello Sforzesco
Per il senso pittorico, illusionistico e della prospettiva.
E’ uno dei grandi lasciti della campagna di EXPO, una sorpresa per tutti coloro che entreranno e usciranno dalle sale del Castello Sforzesco, in un’infilata di capolavori che culminerà in questa sala, non troppo piccola, situata al primo piano del torrione nord-orientale del Castello Sforzesco di Milano.
Prende il nome dalle assi di legno che si ritiene un tempo rivestissero le pareti e che oggi è “uno schizzo, rimasto in attesa di essere colorato dallo stesso Leonardo, che probabilmente doveva dare allo spettatore la sensazione di trovarsi all’aperto, sotto un padiglione vegetale”,dissero al momento del disvelamento gli studiosi.
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#4. La Vigna di Leonardo
Leonardo uomo al servizio del potere, amante dei piaceri e della sua terra.
Benvenuti a Casa degli Atellani. Siamo davanti al Cenacolo Vinciano e qui, sempre in tempo di Expo, è stato inaugurato un nuovo museo.
Cose da sapere?
La prima è che qui Leonardo visse nel 1498 e che, così nostalgico della sua terra, Ludovico il Moro volle ricompensarlo regalandogli un pezzo di terra da coltivare come se fosse ancora nella sua bella Toscana. La casa risale al XV secolo e dentro è una camera delle meraviglie.
La seconda è che nei giorni di mercoledì e di sabato, alle ore 17.45, la casa-museo ospita una visita guidata con tipico aperitivo milanese (su prenotazione).
#5. Piazza della Scala
Leonardo in persona, riflessivo, ai cui piedi si trovano i suoi allievi. E pure noi.
La statua di Leonardo in Piazza della Scala lo ritrae pensoso, e venne inaugurata il 4 settembre del 1872, in occasione della Seconda Esposizione Nazionale, con una cerimonia alla presenza del sovrano.
Ricorda e riassume tutto l’impegno del genio vinciano in quattro bassorilievi in marmo di Carrara:
- Leonardo pittore mentre dipinge il Cenacolo,
- Leonardo scultore durante la realizzazione della statua equestre di Francesco Sforza,
- Leonardo architetto e stratega nella realizzazione delle opere di fortificazione dei castelli del Duca Valentino in Romagna
- Leonardo ingegnere nella costruzione dei canali lombardi navigabili.
Tutto intorno a lui, ecco i suoi discepoli, Cesare da Sesto (prospetto Nord), Marco d’Oggiono (prospetto Ovest), Giovanni Antonio Boltraffio (prospetto Sud), Andrea Salaino (prospetto Est), le cui opere sono oggi visibili tra la Pinacoteca di Brera e il Museo Poldi Pezzoli.
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