Sonomusica: intervista musicale nel quartiere Adriano-Crescenzago

Milano città delle performing arts dove, dal centro alle periferie, cantanti, ballerini, musicisti, attori, fonici, compositori, chi vuole stare dietro e chi vuole stare davanti alle quinte trova la sua discreta scelta.

Accademie e scuole sono luoghi speciali, a volte sconosciuti, parte integrante del nostro tessuto socio-culturale dove, oltre al talento degli artisti domani, si nascondono anime di quartiere speciali. Sono stato in quello di Adriano-Crescenzago in cui ha sede l’accademia Sonomusica.

Il nome? Decisamente programmatico come la persona-artista-vocal coach che ha creato questa scuola: Maria Beatrice Sinigaglia. L’ho voluta incontrare per intervistarla e saperne di più.

Beatrice: come e quando nasce l’idea di Sonomusica?
Sonomusica nasce nel 2009. Prima lavoravo in un altro spazio, poi con una mia amica abbiamo deciso di rilevare questo garage. Ricordo il giorno del sopralluogo: il cancello cigolava in modo sinistro e, avendo appena fatto la regia di una rivisitazione di The Rocky Horror Picture Show, lo colsi come un segno del destino, insieme ad altre curiose coincidenze che mi portavano qui.
Inoltre questo spazio aveva la dimensione giusta: non grandissimo, ma perfetto per la mia idea della “bottega” dove io potessi operare come un artigiano che punta ad un prodotto di qualità. In altre parole: Sonomusica non è un “corsificio”, la mia direzione è un’altra, meno dispersiva, perché ritengo che le attività creative richiedano una certa intimità.

A Milano esistono già diverse accademie musicali: quale esigenza hai pensato di intercettare nell’aprire Sonomusica? Cosa vi distingue dagli altri vostri colleghi?
La mia caratteristica è tracciare un percorso di studio a 360°.
Per esempio, se vuoi imparare a cantare, non mi focalizzo esclusivamente sull’insegnamento tecnico del canto, ma faccio in modo che emergano la tua creatività, la tua personalità, la tua identità artistica, anche attraverso lo studio di materie come il teatro, la danza e le discipline collegate, che ti sembrano non direttamente attinenti al tuo obiettivo specifico, ma invece lo sono profondamente… oltre naturalmente a un rigoroso studio della musica.
Inoltre a Sonomusica curiamo anche l’aspetto dell’“empowerment emotivo”, fondamentale per sostenere il tuo percorso di carriera – qualunque esso sia, sul palco o dietro le quinte – e per imparare a relazionarti in questo settore.
In sintesi, curiamo tutte gli aspetti della persona che concorrono a renderla un professionista completo.

In quali campi specifici operate e di chi vi avvalete come insegnanti?
La nostra offerta di insegnamento comprende corsi di canto e di strumento (pianoforte, batteria, chitarra, basso, ecc.), teatro, danza afro e showchoir; dalla classica, al jazz, al pop/rock. Abbiamo sia corsi preparatori per bambini, sia corsi pre-accademici ed accademici.
I nostri docenti sono giovani di grande talento e sensibilità che, oltre all’insegnamento, svolgono una ricca attività artistica. Qualche nome: Giuseppe Seccia (pianoforte), Raffaele Trapasso (basso e contrabbasso), Gabriel Consiglio (chitarra), Lorenzo Sterrore (batteria).
Poi, a seconda degli specifici progetti che seguiamo, collaboriamo con professionisti ed artisti diversi.
Per esempio, per il corso Scrivi Produci Performa, abbiamo come docenti: Alessandra Perna (scrittrice e musicista, membro dei Luminal) per la parte “Scrivi”; Fabio Brignone (producer, membro dei Moseek) per la parte “Produci”; e Max Martulli (tour manager) per tutto quanto riguarda le professioni dietro le quinte come backliner, fonici, tecnici luci, mondo che offre concrete possibilità di lavoro. Si tratta di un corso mirato a chi vuole diventare autonomo, dall’ideazione alla realizzazione, e avere una visione completa della “macchina-spettacolo”.

Chi sono i fruitori della vostra offerta?
Studenti di tutte le età, dall’Italia e dall’estero: bambini, adolescenti, adulti e… oltre. Un nostro slogan diceva: “dai 3 ai 103 anni”, perché ognuno ha il suo obiettivo, chi per professione, chi per pura passione, chi per prepararsi all’ammissione al conservatorio.
Inoltre quest’anno Sonomusica è diventata sede del Trinity College di Londra: siamo abilitati a fare gli esami certificati con valore europeo, dal diploma fino alla laura di secondo livello.

Riprendendo il tema del legame fra persone e luoghi, quale è la vostra relazione con il quartiere e le comunità di Crescenzago/Adriano in cui avete sede?
Mi fa piacere questa domanda perché prima di tutto Sonomusica è un luogo dove convivono un’accademia e un’associazione.
Io credo molto nell’identità persona-ambiente. Da quando sono arrivata in questo quartiere, 10 anni fa, ho sempre partecipato tantissimo alla sua attività. Inizialmente tramite coinvolgimento in prima persona nei progetti con le associazioni culturali di cui questa zona è tradizionalmente ricca e che sono ben radicate nel territorio, per esempio: Via Padova è meglio di Milano, Teatro Officina, CAG Cattabrega, Villa Pallavicini, Fondazione Casa della carità ecc. Successivamente attraverso la creazione dell’Associazione Sonomusica, che è una APS (Associazione di Promozione Sociale e Culturale) il cui scopo è da un lato creare relazioni di valore, dall’altro venire incontro ad alcuni bisogni concreti delle famiglie di questo quartiere. Per esempio, in questo momento facciamo parte del progetto QuBì Padova, Una Ricetta Contro La Povertà Minorile della Fondazione Cariplo, sostenendo i ragazzi con attività di doposcuola e di aiuto allo studio ed offrendo borse di studio musicali. Il tutto in un pragmatico spirito di coaching.

Come vi ponete nel vostro ruolo di educatori?
Il mio obiettivo è allenare gli artisti a osare sempre un po’ di più. Osare significa trovare quello che abbiamo da dire e avere il coraggio di dirlo, anche quando ci può sembrare “scomodo” o poco interessante, e che invece è spesso la parte più interessante di noi.
Conformarsi è un alibi per non tirare fuori noi stessi, che è un’operazione estremamente faticosa ma necessaria per trovare il proprio posto nel mondo.
Non assecondare gli altri, scavare dentro di noi, dare dignità al nostro pensiero, prenderci tutto il tempo necessario a organizzarlo: questa è la vera ricerca della novità.
Un percorso che richiede l’allenamento simultaneo di due muscoli: la sincerità delle proprie idee, e la conoscenza intesa come strumento per raccontarle. Bisogna iniziare lavorando su piccole idee, e bisogna anche accettare la frustrazione iniziale di non vederle concretizzate subito.
È su questo che spingo nella mia scuola.


Mi è piaciuta questa chiacchierata, che mi ha dato l’opportunità di affrontare un tema che mi sta molto a cuore. Sono fermamente convinto che, nell’intrattenimento come nella musica, sia l’offerta a determinare la domanda, e non viceversa come vorrebbe la teoria. I nostri meccanismi celebrali fanno sì che i nostri gusti si adattino ai contenuti che ci vengono ripetutamente proposti, anche quando sono di modesta qualità. Gli hit-makers di tutto il mondo sfruttano questo meccanismo su scala industriale, per massimizzare la redditività economica degli artisti, a discapito della creatività e della ricchezza dell’offerta.

Sonomusica mi ha detto di essere, cit: “assolutamente d’accordo…”. Un motivo in più per passarli a trovare.

Li trovate in: Via Privata Trasimeno 1, Milano.

www.sonomusica.com
www.facebook.com/SONOMUSICA
info@sonomusica.com

Paolo Venturini

Che vita sarebbe senza musica e... Milano. Da Milano mi ero allontanato alcuni anni, pentendomene perché mi mancava da morire, e adesso che sono tornato voglio recuperare il tempo perduto. La musica, almeno quella, me la sono portata sempre dietro. Fra le due c'è però una connessione profonda, creata dai luoghi e dalle persone, che amplifica il piacere di entrambe.
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