Mostra Tesla in via Ventura: 5 cose che forse non sapevate da non perdere

Mostra Tesla in via Ventura: 5 cose che forse non sapevate da non perdere allo Spazio Ventura di Lambrate fino a maggio 2020.

Della mostra Nikola Tesla Exhibition attualmente allestita nei 1500 metri quadri dello Spazio Ventura XV, pieno distretto Lambrate-Ventura, ne stanno parlando in tanti.
Molti che abbiano seguito le nostre Instagram Stories durante l’opening, ci hanno chiesto se valesse veramente la pena da vedere.Secondo noi sì e, dopo aver visto e toccato con mano le esperienze in mostra, vi diamo 5 buoni motivi, e altrettanto storie, che forse non sapevate su Tesla e che spiegano perché non dovreste proprio perdervela.

Cominciamo con il dire che: inaugurata lo scorso 5 ottobre come la più grande mostra museo interattiva dedicata allo scienziato, la Nikola Tesla Exhibition è una delle mostre attualmente attive al mondo dedicate allo scienziato e inventore, prima e unica tappa in Italia realizzata da Venice Exhibition in collaborazione con il “Nikola Tesla Museum” di Belgrado.

Il percorso permette di conoscere da vicino l’opera e la vita di Tesla, provando in prima persona ciò che la sua mente geniale ha saputo creare.

In questo grande parco scientifico che riproduce un’esperienza a 360 gradi della mente e del genio di Tesla, è possibile entrare nella riproduzione reale e fedele del laboratorio di “Colorado Springs”, dove nel 1899 Tesla si trasferì e riprodusse i famosi fulmini artificiali, oppure vedere da vicino il “Big Coil” di Tesla, ovvero la bobina che riproduce le scariche elettriche molto simili a quelle prodotte in natura.
Una sezione della mostra è dedicata alla famosa e controversa “guerra tra le correnti” tra Tesla ed Thomas Alva Edison.

Ma non sono le uniche motivazioni che ci hanno convinto a consigliarvela.

Mostra Tesla in via Ventura: 5 cose che forse non sapevate da non perdere

 

#1. Se Tesla non si fosse ammalato gravemente, questa mostra non ci sarebbe mai stata
La storia di Nikola Tesla ha origine a Lica, piccolo villaggio sotto l’Impero Austroungarico, in un territorio di confine che ai serbi era richiesto di difendere dai turchi.
I suoi avi avevano combattuto per quel fronte.
Il padre e lo zio erano preti ortodossi.
La madre si dice fosse analfabeta ma particolarmente portata all’invenzione, come ricordano alcune sue manifatture, ugualmente esposte.

In una famiglia di tale estrazione, gli insegnamenti etici e morali non coincidevano con la irrequieta curiosità del giovane Nikola che da grande voleva essere un ingegnere, non un sacerdote.

A contaminare la sua frenesia intellettuale ci pensavano gli oggetti della sua quotidianità: un gatto, i libri, una candela, le rane..

Guarito da una malattia disse al padre che voleva studiare meccanica e solo allora il padre acconsentì.

A 27 anni, nel 1883, Tesla realizzò il primo prototipo del motore. Un prototipo ancora funzionante a disposizione per essere provato.

#2. Tesla ha trovato negli States la sua America e come per Colombo, anche per lui è merito di un uovo
Il primo brevetto di Tesla non venne accettato in un’Europa ancora estremamente conservatrice, il che lo indusse a presentare la sua “corrente continua”, da solo, in America, dove venne suo malgrado raggirato.

Recatosi da Thomas Edison, gli fu chiesto di riparare un motore a corrente continua per un mucchio di dollari che, nonostante il suo lavoro indefesso durato giorni e notti, non arrivarono mai.

Quella fu la motivazione della nota, nel suo diario: “arrivederci fabbrica di Edison”. Fu l’inizio della cosiddetta “Guerra delle Correnti”.

Nel 1893 partecipò  con il nuovo socio George Westinghouse alla mostra in Chicago per il Columbus Day.

Fu l’inizio di una serie di successi, come il modello funzionante del motore ad induzione con rotore a forma di uovo… proprio di Colombo.

Quindi Tesla vinse l’appalto per le costruzione della centrale elettrica delle cascate del Niagara e fu l’inizio del successo.

L’idea è quella di di trasportare la corrente alternata; un sistema che ancora oggi è alla base dell’acqua corrente nelle nostre case.

#3. Passeggiando per un parco, riprodotto, Tesla ha avuto un’intuizione
La mostra è la storia immersiva dello scienziato di origini serbe che ha arricchito l’umanità con le sue invenzioni, le sue visioni, la sua produzione. E’ la narrazione di una una delle più grandi menti della storia mondiale realizzata attraverso macchine funzionanti e interattive.
Tra di queste, alcuni manichini e un tableau vivant riproducono il momento in cui, con tuba e rendigotte, Tesla ha spiegato all’amico Sigeji il motore per la corrente alternata a induzione; un’intuizione sopraggiunta al tramonto, mentre i due passeggiavano in un parco di Budapest nel 1882 (anche lui riprodotto nel museo, insieme al disegno che Tesla tracciò sulla sabbia).

#4. In mostra potrete rivedere brevetti autentici, disegni dell’epoca e riprodurre esperimenti grazie alle macchine funzionanti e interattive
Questa di Milano è la più grande esposizione all’estero del ricco patrimonio del museo di Belgrado e attraversa l’intera vita dell’inventore, dalle sue origini serbe alla sua formazione fino alle sue avventurose esperienze negli Stati Uniti.

Tra le testimonianze che si possono toccare con mano, o quasi: la bobina di Tesla è l’invenzione che apre le porte alla trasmissione wireless senza fili, è qui esposta così come i circuiti da  1 milione di volts,  2 milioni di volts… .

#5. In mostra è conservato un grande segreto legato alla sua morte.
Forse non tutti sanno che la morte di Tesla è avvolta nel mistero.
Per quanto anziano e malato, è assai probabile che qualcuno abbia accelerato l’arrivo del suo ultimo giorno.

Forse sapendolo, forse anticipandolo, Tesla lasciò alla amata nipote alcuni documenti, degli scritti, dentro la grande cassaforte che è allestita in mostra. Ancora nessuno sa che tipo di informazioni contenessero.

Per fortuna, lo spirito del suo genio e del suo lavoro continuano a vivere nelle numerosissime interviste che concesse in vita e che ancora oggi sono fruibili, sempre in esposizione.

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#5+1 – La bonus track.
Tesla aveva un’autentica ossessione per il 3. Girava tre volte intorno alle cose. Nella sua vita realizzò 300 brevetti e migliaia di schizzi. Negli ultimi anni visse nella stanza NewYorker 3327. Una coincidenza? Non proprio…

Mostra Tesla in via Ventura: come visitarla (durata 1,5h)

#1. E’ organizzata su fasce orarie
#2. Si visita esclusivamente in gruppi da 25/35 persone accompagnati da una guida compresa nel biglietto d’ingresso.
#3. Il percorso espositivo comprende due fasi: la prima sezione museale dura circa un’ora e permette di immergersi nel mondo di Nikola Tesla (la sua storia, i progetti, i reperti, le riproduzioni delle macchine che ha progettato, le ricostruzioni fedeli di ambienti in cui ha vissuto). La sezione si conclude con lo show del Tesla Coil, la bobina che riproduce i fulmini. La seconda sezione ha una durata di circa mezz’ora: è un’area libera interattiva, visitabile in autonomia, che permette di approfondire i principi dinamico-elettrici studiati da Tesla.

Si consiglia l’acquisto del biglietto in prevendita per avere la priorità d’ingresso: è possibile acquistare il biglietto online, oppure in loco presso la biglietteria della mostra ed aggregarsi ad un gruppo in base ai posti disponibili.

Tutte le informazioni per l’acquisto dei biglietti sono disponibili sul sito ufficiale della mostra: https://www.mostratesla.it/prezzi-e-prevendita-mostra-tesla/

Nikola Tesla Exhibition: Informazioni

Promossa e organizzata da Venice Exhibition Srl in collaborazione con il museo ufficiale di Belgrado (Serbia)
Dove: Spazio Ventura XV in via Giovanni Privata Ventura 15, Milano
Orari: dal martedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 19.00 (ultimo ingresso ore 18.00); sabato e domenica dalle 9.30 alle 20.30 (ultimo ingresso 19.30).
Visite guidate: per gruppi e scuole di ogni ordine e grado su prenotazione.
Sitowww.mostratesla.it

Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.
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Riguardo a Paola Perfetti

Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.