Luoghi da paura a Milano: 5 indirizzi da brivido non solo ad Halloween

Luoghi da paura che tra antiche leggende, fantasmi ancora presenti, tradizioni che si ripetono e dicerie arricchiscono la scoperta di Milano tutto l’anno!

Luoghi da paura? A Milano si sprecano gli indirizzi da brivido, un po’ per la loro bellezza, per la loro unicità, per la suggestione che emanano…
Qualche dritta quest’anno se rimarrete in città? Noi ne abbiamo trovate almeno 5!

Luoghi da paura a Milano 1 – Cimitero Monumentale


Inaugurato nel 1866 come cimitero aperto a tutti i milanesi “a tutte le forme e tutte le fortune”, in realtà è un famedio di tutto rispetto con ospiti famosissimi e tombe-capolavori dell’arte e dell’architettura.

Come ogni buon cimitero che si rispetti, è uno di quei luoghi che, se vissuti in certi giorni uggiosi, non solo al Ponte di Ognissanti, può dare i suoi bei brividi. Come nel caso delle tombe piramidali con quella porta semiaperta che…

Luoghi da paura a Milano 2 – Ossario di San Bernardino

Collocato nel cosiddetto Verziere, oggi Largo Augusto, nell’ antico mercato ortofrutticolo della città, dalla costruzione nel 1200 venne adibito a chiesa-santuario.

Si dall’epoca medievale questo era un piccolo ambiente a pianta quadrata dotato di un altare, contornato da una serie di ex voto e reliquie, incorniciato da una volta riccamente affrescata con angeli e nuvole sullo sfondo di un cielo azzurro.

Le pareti ancora oggi vedono un tripudio di ossa addossato alle pareti.
Sono le ossa appartenute probabilmente ai morti dell’ex ospedale di San Barnaba in Brolo.

Si tratta di vittime della peste oppure traslate da cimiteri seicenteschi soppressi.
Nelle cassette sopra la parte esterna sono posizionati i teschi dei condannati a morte. Mandibole, tibie, teschi, femori: sono tutti anonimi.

Pare che, chi si avvicini durante la notte del 31 ottobre, senta un ticchettare di ossa al ritmo di musica: è la danza macabra dei morti viventi.

Luoghi da paura a Milano 3 – Cappella Portinari – il diavolo in chiesa

Forse non tutti sanno che Sant’Eustorgio nasconde un gioiello nel gioiello: la Cappella Portinari.

Venne costruita nel 1462 per il nobile Pigello Portinari, procuratore del banco Medicaeo a Milano, ed è considerata tra le opere più belle del Rinascimento milanese. Un capolavoro che a sua volta nasconde un segreto. Qui, la Madonna e il Bambino hanno le corna.
Le ipotesi su questa bizzarra iconografia sono svariate: atto vandalico, significato sconosciuto, ‘scacciadiavoli’ o affresco indemoniato?

Luoghi da paura a Milano 4 – Parco della Vetra

Qui un tempo sorgevano un tempo il tribunale dell’inquisizione e le forche pubbliche. Qui venivano bruciate pubblicamente le streghe. Qui finì la sua vita anche quel Gian Giacomo Mora il cui caso portò Alessandro Manzoni a scrivere della “Storia della Colonna Infame” che ancora qui si trova.
Il nome ‘vetra’ deriva da “vetro”, ovvero i vetri usati dai conciatori per raschiare le pelli che sempre qui avevano il loro quartier generale e riversavano i cattivi odori delle materie prime animali e delle conce nei rigagnoli attorno al parco.

Luoghi da paura a Milano 5 – La Stretta Bagnera

La via più stretta di Milano nasconde anche i più tremendi crimini commessi in città.
Questa storia nefasta risale agli anni ’30 del XIX secolo. Agli anni dell’insospettabile Antonio Boggia (Urio, Como, 23 dicembre 1799 – Milano, 8 aprile 1862), primo serial killer d’Italia e ultimo giustiziato.
Boggia cominciò a uccidere nell’aprile del 1849, e la sua prima vittima fu Angelo Ribbone, derubato di 1.400 svanziche, “il cadavere quindi venne smembrato e nascosto nel suo scantinato nella Stretta Bagnera”, usato dal Boggia come magazzino e ufficio.

Tra denunce, uomini scomparsi o donne divenute irrintracciabili, procure e atti legali per vendite e utilizzo di immobili, compresa una cantina sempre in via Bagnera, le testimonianze dei vicini che avevano visto Antonio Boggia armeggiare con sacchi da muratore, mattoni e sabbia in un magazzino di stretta Bagnera nei pressi di via Torino nel pieno centro di Milano tra la Basilica di Sant’Ambrogio e il Duomo conducono allo svelamento del cadavere della anziana Ester Maria Perrocchio.
Una storia complessa, raccontata per esteso qui, e di cui ancora assaggiano il sapore i malcapitati di passaggio per questa Stretta dimenticata da tutti. Ma non dal fantasma del tremendo Antonio.

Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.
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Riguardo a Paola Perfetti

Sono nata al Fatebenefratelli, zona Brera, una delle zone più bohemienne di Milano, che non poteva che portarmi alla laurea in Storia dell'Arte. Nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea per non metterla da parte.