Halloween a Milano tra leggenda e realtà…

Halloween a Milano tra leggenda e realtà ciò che non vi hanno raccontato. Le storie più suggestive legate alla storia della nostra città!

Secondo la tradizione celtica è la notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre quella in cui le anime dei defunti riescono a ricongiungersi per poche ore con il mondo dei vivi. Stando invece alla tradizione popolare italiana, la notte prescelta è quella a cavallo tra il 1° e il 2 novembre, rispettivamente la festa di Ognissanti e la commemorazione dei defunti.

Per una notte soltanto l’aldilà comunica con l’aldiqua: tra leggende, credenze popolari, processioni e festività che in questi giorni si terranno in tutto il mondo, in Italia e nelle diverse regioni/città del Bel Paese, anche Milano e non di Milanoin vogliamo dire la nostra. E lo facciamo in un modo un po’ inusuale, perché che ci crediate o no, alcune anime dei grandi del passato vivono ancora in mezzo a noi.

No, non siamo impazzate. Che siate più o meno sensibili riguardo l’argomento, che crediate o no a presenze e fantasmi, essendo Milano una città dalle origini antichissime, si dice che ogni suo angolo sia popolato da spiriti nel limbo, defunti che avendo qualcosa in sospeso con il mondo naturale non riescono a trapassare del tutto, restando incatenati al mondo dei vivi. Si tratta di uomini, donne, bambini e sì, persino animali (come il fantasma del cavallo di Rocca Brivio a San Giuliano Mil.se), che, morti di morte violenta, vittime di abusi e soprusi, credono di abitare ancora con noi. E, stando sempre alle leggende, proprio nella notte tra il 1° e il 2 novembre cercherebbero un ulteriore contatto con il nostro mondo.

Vediamo insieme quelle più suggestive, quelle che ci hanno maggiormente incantato per dovizia di particolari e legate alla storia della nostra città.

Del libro I fantasmi di Milano di Giovanna Furio, Tradizioni Italiane Newton, avevamo già parlato molto tempo fa, così come delle anime che tuttora abitano Milano, dei suoi sotterranei, del Santuario di Crema e di come lo spirito della povera Caterina degli Uberti abiti ancora questa chiesa. Ma ci sono alcune leggende che meritano di essere raccontate e tramandate, in quanto sempre patrimonio della nostra cultura e della nostra città.

Fantasmi Milano

Immagine d’epoca di Castello Sforzesco

28 giugno 1521, Castello Sforzesco.

Prima che gli spagnoli e gli Asburgo prendessero il potere in città, pochi anni dopo la salita di Ludovico il Moro (1494), il quale rese la corte di Castello Sforzesco una delle più fiorenti e ricche del Vecchio Continente, il palazzo meneghino cominciò ad essere bersaglio di numerosi attacchi in cui milanesi, francesi e truppe germaniche si fronteggiavano. Nella notte del 28 giugno 1521, la santabarbara del castello posta nella Torre del Filarete esplose a causa di un fulmine che, a detta dei documenti ancora oggi in nostro possesso, nessuno vide arrivare: morirono oltre 300 soldati, soprattutto francesi. E sono proprio quei soldati d’Oltralpe che nella notte tra il 1° e il 2 novembre si dice si risveglino dal sonno eterno per rivivere quei drammatici momenti. Secoli più tardi, c’è chi giura di averli visti assediare il Castello: così, il popolo meneghino prese a bruciare in Piazza Castello rami di ginepro, la pianta sacra già utilizzata nel Medioevo e dagli sciamani indiani per purificare l’anima e il corpo, cercando di scacciare gli spiriti cattivi dalla città.

Castello Sforzesco, con i suoi sotterranei e le segrete, è senza dubbio alcuno il luogo più infestato. C’è chi dice che sia possibile ancora oggi udire le urla disperate dei prigionieri di guerra torturati fino alla morte, mentre nelle fastose sale del palazzo si può incontrare lo stesso Ludovico il Moro con le sue donne, oltre alle dame di potere che popolarono il palazzo: Beatrice d’Este, Isabella d’Aragona e Bona di Savoia, e ancora potreste vedere Ludovico in fuga verso il Pavese nella meravigliosa grandezza di Parco Sempione, prima che la morte lo incontrasse, nel 1508, a Loches, dopo essere stato prigioniero e torturato dalle truppe francesi.

Fantasmi Milano

Antica pianta della città

Voci di prigionieri dai sotterranei del Castello che raggiungevano addirittura via Dante, le urla della popolazione che scappa dai cannoni che assediano la fortezza in Piazza Cordusio, per non parlare della Contessa di Challant, decapitata il 20 ottobre 1526. Bianca Maria Scapardone Visconti era nota per avere numerosi amanti. Un giorno Ardizzino Valperga si vantò della donna in pubblico, un oltraggio che Bianca Maria fece pagare ordinando l’assassinio dell’uomo da parte di Pietro Cadorna, altro suo amante. Il fatto venne presto scoperto e immediata fu la condanna a morte della giovane che, ancora oggi, si dice il 20 ottobre di ogni anno, si possa vedere avvolta in un mantello bianco mentre beve da un’anfora il sangue dell’Ardizzino che il Cadorna le aveva portato come prova dell’avvenuto omicidio. Ma dopo qualche secondo, la testa della Contessa cade dal collo rotolando per terra tra schizzi di sangue.

 fantasmi Milano

Una veduta dell’Arena e Parco Sempione in una immagine d’epoca

Attenzione poi a camminare per Parco Sempione di notte in queste sere.

potreste imbattervi nella Dama Velata che secondo la credenza popolare è solita invitare con un cenno giovani uomini a seguirla, farli entrare nella sua villa all’interno del parco e, dopo averli sedotti, denudarsi dal lungo manto nero che al posto del bellissimo viso cela un terribile teschio. Purtroppo non si conosce l’identità della Dama Velata, nota anche come il Fantasma di Parco Sempione. Chi l’ha vista però ricorda un particolare: il profumo di violetta che il suo corpo emana.

 

E a proposito di dame di nero vestite, avete mai sentito parlare di Carlina, la Dama in nero che si dice ami apparire nelle foto che ritraggono coppie di sposi nei matrimoni che si celebrano nel Duomo di Milano?

Fantasmi MilanoVestita di nero, occhi bianchi e senza pupille: è proprio lei, Carlina, la giovane originaria di Schignano (Como) venuta a Milano in viaggio di nozze con il suo sposo Renzino. Benché Carlina fosse felice per quella unione, al marito aveva nascosto il bambino che portava in grembo avuto da una breve relazione con un altro uomo. Non riuscendo a perdonarsi e angosciata, dopo essere salita con lo sposo in cima alla Cattedrale di Milano per ammirare la vista e vedere da vicino la Madonnina, nella nebbia invernale e nel labirinto di guglie, Carlina sparì. Si dice si sia buttata nel vuoto, ma il suo corpo non venne mai ritrovato. Per questo in molti pensano sia scappata e sempre in Piazza Duomo abbia trovato la morte. E ora, se appare nelle foto dei giovani sposi, non abbiate paura: è un po’ inquietante, vero, ma la credenza meneghina vuole che porti fortuna alla coppia donando loro quell’amore che Carlina purtroppo non ha mai potuto vivere.

Impressionante, non trovate? Eppure sono davvero tanti i miti e le leggende che popolano la nostra città. Noi vi abbiamo voluto raccontare quelli a noi più cari, che, volendo, potete riutilizzare per una serata di storie di paura, come quelle che si facevano da piccoli. Sperando che lo spirito della Dama Velata e Ludovico Il Moro vi lascino in pace…

Classe 1988, sono nata in un caldo giovedì di agosto in Brera, uno dei quartieri più belli della mia città. Dalla passione (divenuta laurea) per le lingue straniere all'attività di blogger e giornalista freelance, il passo per me è stato molto breve. Oggi mi occupo di comunicazione, ma scrivere di Milano è scrivere delle proprie origini.
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