Le Visioni di Tano Santoro in mostra in Bocconi per tutta l’estate

VISIONI di TANO SANTORO. 26 giugno – 15 settembre. Opere e bozzetti del pittore-incisore illuminano l’Università Bocconi, via Sarfatti 25

Non è cosa da tutti, non è cosa di questi tempi, avere la fortuna di entrare nella casa atelier di un vero pittore. Parlo di una di quelle abitazioni all’ultimo piano di case senza ascensore, dove le stanze sono infilate una dietro l’altra per cogliere al massimo la luce. Dove fai fatica a camminare perché sulle pareti, nei corridoi, intorno ai mobili, elettrodomestici, dietro ogni porta, sono affastellate tele, colori, album di disegni. Qui, in via Bertini 6, Paolo Sarpi pieno, da 25 anni Tano (Gaetano) Santoro lavora senza sosta. I colori sono dappertutto: alle pareti, sulle tavolozze, sui pennelli, per terra.

La tensione per creare i suoi Senza Titolo sono «una trama di segni e di luci che hanno modificato profondamente, pur senza tradirlo, la sua nozione di realismo».

Lo spiega Elena Pontiggia, curatrice della mostra personale di Tano Santoro che inaugura nella Sala Ristorante dell’università Bocconi di Milano lunedì 26 giugno.

Da allora e per tutta l’estate (fino al 15 settembre), venti opere e una decina di bozzetti del pittore-incisore Tano Santoro illuminano la Sala dell’Ateneo, raccontando, in estrema sintesi, oltre 50 anni di vita milanese del disegnatore-incisore-pittore.

Sono tutti Senza Titolo dal grande formato (sui 2 metri).

Sono tutti segni grafici in cui il gesto cerca di diventare pittura e la pittura diventa incisione.

Il Realismo di Tano Santoro si traduce in una smania di imprigionare la luce e la bellezza “nata da ragazzino, quando arrivai a Milano povero e pazzo”.

Tano Santoro nasce a Naso, Messina, il 26 settembre 1940. Primo di cinque figli e dotato di una innata curiosità per l’arte e il colore, Tano arriva nel capoluogo meneghino negli anni ’60, con due “telette”, una cartella di disegni e e un sogno: seguire l’estro di un gruppo di artisti stravaganti conosciuti al Premio Capo d’Orlando.

«Allora avevo 15 anni. Mi intrufolavo tra ​Giuseppe Motti, Pizzinato, Zancanaro,​ estasiato. L’incontro di quell’estate mi lasciò desideroso di diventare pittore», mi spiega. A Milano partecipa al gruppo Borgonuovo (​Fumagalli​, Tettamanti, Brizzi, Motti, Antonietta Ramponi, Scalvini, Rognoni e pochi altri), riunito intorno all’omonima galleria, diretta dallo stesso Fumagalli e abbraccia lo sforzo di​ fare della incisione una pittura e della pittura una forma di incisione.

«Il suo realismo è sempre stato un avvertire la fatica, i disagi, le grandi e piccole avversità della vita di tutti i giorni e darne conto nella pittura», prosegue Elena Pontiggia.

«A Milano si viene per realizzare​ un sogno​. Io sono arrivato da ragazzo e sono ancora incredulo di quanto ho realizzato in questa città, come uomo e come pittore» commenta Tano Santoro. «E questo è l’augurio che faccio a tutti gli studenti e a coloro che visiteranno questa mostra», conclude l’artista.
Le ​Visioni​ di Tano Santoro saranno visitabili gratuitamente nella Sala Ristorante dell’Università Bocconi di Milano, tutte le mattine, dalle 09,00 alle -12,00, fino al 15 settembre 2017.

Tano Santoro

nasce a Naso (Me) nel 1940. ​ Dal 1960 vive e lavora a Milano. Sviluppa le prime esperienze artistiche con Saro Mirabella, Armando Pizzinato, Giuseppe Scalvini e per l’incisione con Tono Zancanaro. Nello studio di Giuseppe Motti svolge un lungo periodo di confronto e di ricerca pittorica.
CATALOGO: ​www.pungitopo.com/galleria/santoro/santoro_a.html

VISIONI. TANO SANTORO

Ingresso libero. Fino al 15 settembre 2017
Mostra aperta tutti i giorni: 09,00-12,00. Sala Ristorante. Università Bocconi, via Sarfatti 25. Inaugurazione: lunedì 26 giugno 2017, ore 18.00

Le Maldive di Milano: storia di un borgo e di una spiaggia ad opera d’arte

A due ore di strada, in un percorso nel verde delle colline piacentine, lungo l’azzurro del fiume Trebbia, abbiamo scoperto il nuovo place to be di Milanocontinua a leggere Le Maldive di Milano: storia di un borgo e di una spiaggia ad opera d’arte

Astalight. Asta di fotografia in occasione della Milano PhotoWeek

Astalight. In occasione della prima edizione della Milano PhotoWeek, promossa dal Comune di Milano e Arts For,  mercoledì 7 giugno 2017 la Whitelight Art Gallery in collaborazione con la casa d’aste Basezero organizza un’asta dedicata interamente alla fotografia. La terrazza giardino di Copernico Milano Centrale, luogo che ha la vocazione di sostenere l’arte, la creatività e la cultura nell’ambiente lavorativo diventa cuore di Astalight.

Astalight è un gioco di parole che assume diversi significati, ognuno di noi può accedere a quel che più sente come suo.

Astalight. I fotografi

Gli autori scelti si sono spogliati della loro provenienza e hanno adottato nella loro pratica artistica un linguaggio transnazionale. I sei fotografi, abbandonando anche quando scattano peculiarità italiane, consegnano a una sorta di limbo geografico il loro soggetto. Ogni riferimento viene cancellato e ogni canone ne risulta stravolto. I sei fotografi presenti con le proprie fotografie in Astalight, non ci proiettano in un luogo specifico, ma ovunque decideremo noi di andare.

La Whitelight Art Gallery  dopo il successo della retrospettiva di Oliviero Toscani “Più di 50 anni di magnifici fallimenti”, conclusasi da poco e in coincidenza della personale del fotografo Pier Paolo Pitacco “Urban Nightmares”, accoglie con entusiasmo l’iniziativa promossa dal Comune di Milano con Astalight, un’asta di fotografia con nomi più noti e imperdibili.

Gli artisti presenti sono Oliviero Toscani, Pier Paolo Pitacco, Marirosa Toscani, Settimio Benedusi, Maria Vittoria Backhaus, Federico Garibaldi 

Inoltre a partire dal 24 Maggio Astalight è anche on line sul sito di Basezero (www.basezero.it). Potrete registrarvi ed effettuare le vostre nella modalità pre-asta. Il 7 giugno, dalle 19:00, le opere del catalogo saranno messe all’incanto a partire dal prezzo raggiunto in pre-asta, Potrete aggiudicarvi i lotti alzando la classica paletta nello spazio Copernico Milano o collegandovi on line per seguire e partecipare in diretta streaming all’evento.

Astalight. Asta fotografica

A cura di Nicolas Ballario 

7 giugno 2017 ore 19

Whitelight Art Gallery

Copernico Milano Centrale

Terrazza Giardino

Via Copernico 38, Milano

Luca Bestetti in mostra a Le Biciclette di Milano

Ha aperto mercoledì 10 maggio la mostra di Luca Bestetti, unico allievo di Giorgio De Chirico (Volo, 1888 – Roma, 1978), allestita presso la galleria de Le Biciclette di Milano dal titolo “TIME , a neofuturistic life”.

L’artista

Luca Bestetti, erede della storica casa editrice d’arte italiana, nasce a Milano nel 1964, si forma artisticamente alla Scuola del fumetto, per crescere poi artisticamente a Los Angeles dove indaga le passioni artistiche in relazione alla sua fruizione sociale in un indagine filosofico-spirituale.

Bestetti vede l’arte come mezzo di dialogo umano e per questo porta la propria arte anche nelle officine meccaniche, nei cafè, nelle palestre di boxe, nelle strade, con l’intento di coinvolgere direttamente lo spettatore.

Artista poliedrico, il padre Carlo è il primo editore a dare spazio istituzionale anche alle arti minori, diventa  campione di skateboard, pilota di motocross, cowboy nei rodei americani in Colorado, cantante country, stilista di moda, cantante del gruppo musicale dei Rockets. Da questa esperienza Bestetti trae le ispirazioni passionali che lo hanno accompagnato lungo tutta la sua attività artistica, senza mai abbandonare la pittura ontologica fusa con la ricerca su motori e motocicli.

Informazioni

Bestetti – Time a neofuturistic life

Dal 10 al 20 maggio 2017

Le Biciclette Arte | via Giovanni Battista Torti, 2 | 20123 Milano