Aperitivo a Milano: dal Conte Negroni al Cantastorie Campari. L’intervista

Dire Milano a Natale significa immaginarsi l’albero in Piazza Duomo, far correre lo sguardo per tutta Piazza del Duomo, rimanere abbagliati dalla maestosa bellezza di Galleria Vittorio Emanuele, lasciarsi sedurre dai suoi portici, avvicinarsi, rimanere colpiti dal rosso. Che fa tanto Natale, ma che, praticamente da sempre, scandisce anche il rito dell’aperitivo meneghino.

E’ il rosso “senza pari” di uno storico marchio milanese, Campari, che solo qualche giorno fa ci ha invitato ad un viaggio nella sua storia celebrando il passato – e da qui l’invito a partire da Piazza Duomo e arrivare nella sede-museo nonché Campari Academy di Sesto San Giovanni – con un occhio verso il futuro. E quel futuro ha un nome ed un colore.

Ma partiamo dall’inizio.

Se chiedi in Campari quale sia il primo ricordo di Campari legato alla città di Milano, senza dubbio l’immagine va – guarda caso!? – proprio alla Galleria Vittorio Emanuele, nella quale Campari era presente fin dall’inaugurazione con il Caffè Campari.

Qui, nasce il rito dell’aperitivo che si consolida negli anni fino a diventare un’abitudine degli italiani e un rito del costume e del modo di vivere, legato alle nostre tradizioni.

Oggi la presenza di Campari in Galleria è ancora forte, grazie al Camparino in Galleria che affaccia su piazza Duomo e celebra nel punto più centrale di Milano il rito dell’aperitivo per eccellenza. E come tutti i riti c’è anche un “che” d aristocratico.

Chi conosca la storia di Campari avrà sentito parlare anche del Conte Negroni.

Conte Camillo Negroni, ideatore del celebre drink nel 1919-20 in quel di Firenze

Conte Camillo Negroni, ideatore del celebre drink nel 1919-20 in quel di Firenze

La figura del conte Negroni è sicuramente parte della storia dell’aperitivo italiano e quindi di Campari.La storia della mixology attribuisce infatti a lui l’invenzione di questo cocktail da sempre protagonista degli aperitivi. Il ritorno ai classici e la rivisitazione degli stessi sono due tematiche di grande attualità per il mondo del bartending.

E da qui, entriamo nel vivo della giornata trascorso a cavallo tra passato e futuro. Una giornata da Cantastorie Campari in compagnia di Chiara Beretta, vincitrice della prima Campari Barman of the Year.

Questa giornata celebra il legame che ha interessato quest’anno Chiara e il brand Campari. Da quando Chiara si è aggiudicata il titolo di “Campari barman of the year” è iniziato per lei un vero e proprio percorso che si è sviluppato anche attraverso lo studio dell’heritage del marchio. L’idea di farsi ispirare dai Cantastorie Campari per la creazione di nuovi cocktails nasce proprio dalla passione di Chiara per i temi letterari, ci spiegano.

Perché avete decretato Chiara Beretta come miglior bartender
Chiara ha vinto con grande merito la prima edizione della Campari barman competition.
Chiara ha dimostrato durante il lungo percorso dalle selezioni alla finale di possedere una grande competenza, unita a determinazione, passione e stile. Attualmente la competizione per identificare il Campari Barman of the year 2015 è aperta e si stanno tenendo proprio in questi giorni le selezioni sul territorio.

L’unica donna in finale…
Sì, ed è riuscita ad aggiudicarsi il titolo grazie alla sua competenza e creatività: proprio queste caratteristiche sono quelle che hanno animato questo evento in galleria Campari rendendo l’experience unica.

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Che cos’è allora un “Cantastorie Campari”?
I Cantastorie di Campari sono dei libri che contengono una raccolta di poesie e immagini realizzate per Campari negli anni ’20/’30, attualmente custoditi in Galleria Campari. Il volume utilizzato in questa occasione è la V raccolta dei Cantastorie, che celebra l’Amore e contiene le illustrazioni del grande artista Bruno Munari, storicamente legato a Campari non solo per quest’opera, ma anche per il famoso manifesto del 1964 “Declinazione Grafica del Nome Campari”, ideato per l’inaugurazione della prima linea della Metro Milanese, che compie quest’anno 50 anni di vita.

Cantastorie Campari - Bruno Munari
Non si puo parlare di Campari senza citare il suo calendario. Il successo social di questa edizione sta in….
Il successo social di quest’anno deriva da diversi fattori: una testimonial d’eccezione Eva Green, una grande fotografa, Julia Fullerton-Batten e un tema di grande interesse come quello dei cocktail. Anno dopo anno il calendario acquisisce sempre più quell’aura di iconicità, raccogliendo sempre più fans. Il successo social sta nel risultato artistico del calendario che anche quest’anno unisce la straordinaria bellezza e l’eleganza di un’attrice di successo a scatti unici realizzati con maestria e raffinatezza.

Da sfogliare in compagnia di un buon drink…