Eataly: a Milano se magna e la ristorazione fa girare l’economia

Sarebbe stato bello potervi dare l’anteprima e raccontarvi il primo Eataly di Milano dal vivo come hanno fatto tante testate nazionali, ma la nostra richiesta di informazioni direttamente al N.1 della gastronomia e ristorazione italiana nel mondo non ha preso in considerazione la richiesta di Milanoincontemporanea di saperne di più. Quindi, per dovere di cronaca, vi raccontiamo cosa c’è a scatola chiusa. Per assaggiare e vedere con i nostri occhi aspetteremo di prenotare (e lo faremo con moooolta calma).

Dunque, la ristorazione fa notizia a Milano e fa girare l’economia. Per uno Starcbucks che arriva (in via Torino, forse) ed una pasticceria Marchesi che viene acquistata da Prada, ora un marchio italiano prende casa in un’altra casa storica dei meneghini: l’ex Teatro Smeraldo. Non che lo spettacolo sia finito: sono previsti un palco e degli show anche dal 18 marzo in avanti.

Sì perché questa è la data di apertura di Eataly.

Tre piani, 5.500 metri quadrati di cui 2.500 per la vendita di prodotti alimentari, vini, libri e oggetti per la casa, gli altri divisi tra ristorazione, didattica, “aree emozionali” e live dal vivo sono stati rimessi a punto dagli architetti Carlo Piglione e Thomas Bartoli.

Da Repubblica.it leggiamo: “La parte centrale dell’edificio è vuota: le pareti sono di vetro e proprio nel mezzo, al primo piano, c’è un palco rotondo dove si esibiranno attori, cantanti e musicisti, visibile da ogni punto. Su ogni piano sono distribuite aree di vendita, aree per il ristoro (divise per specialità), tavoli e sedie e punti di produzione: per esempio della mozzarella, fatta a ciclo continuo, del pane, delle piadine, della pasticceria. Al primo piano c’è anche il ristorante Alice di Viviana Varese e Sandra Ciciriello, trasferitosi da via Adige”.

Progetto interessante. Speriamo di saperne di più quanto prima da fonti a Km0. Un po’ come i prodotti di Eataly: non è nel suo DNA, no?

http://www.eataly.it/