Il Falò di Sant’Antonio: si avvicina la data in cui i cieli del milanese torneranno a brillare sotto i fuochi dedicati alla ricorrenza di Sant’Antonio Abate.
FALO’ SANT’ANTONIO: LA TRADIZIONE
La festa di S. Antonio, monaco egiziano vissuto nel IV secolo e protettore degli animali domestici, del porcello, dei macellai salumai e dei coltivatori, ricorre ogni 17 gennaio.
In quella occasione, sin dalla notte dei tempi ma più probabilmente dall’età dei celti, vengono bruciate le sterpaglie nei campi.
Fiamme propizie a creare terreno fecondo per il prossimo anno.
Fuoco di purificazione e propizio per il nuovo raccolto.
Braci sotto le quali soffocare – simbolicamente – i dolori dell’anno passato.
In moltissime zone, poi, i falò, come da tradizione, saranno preceduti dalla benedizione degli animali.
FALO’ SANT’ANTONIO: SAGGEZZA POPOLARE
Nel mondo agricolo, il giorno di Sant’Antonio coincide con il risveglio della natura. Per questo motivo è in uso il detto popolare: “A Sant’Antonio un’ora buona”. Pare infatti che da quella data si cominci a guadagnare un’ora di luce in più.
Altro detto legato al culto di Sant’Antonio è quello del ‘Fuoco’. Pare infatti che il santo fosse in grado di curare la gravosa malattia cutanea che, giustappunto, veniva curata con il grasso di maiale.
FALO’ SANT’ANTONIO: LE FESTE
Una storia che si ripete ogni anno e che torna anche in questo secondo weekend di gennaio ad esempio a Cascina Nosedo, a questo link tutte le info.
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