The beautiful gene al Museo. Questo post è per la mia amica rossa

Io ho un’amica con i capelli rossi. Ne ho anche un’altra, è sua gemella. E poi. Ho avuto un collega roscio roscio: decisamente molto più friendly di qualunque altro biondo slavato o morettone acqua e sapone.
Da gggiovine frequentavo un ragazzino pazzo per le ragazze rosse – ed io che rossa non lo ero una volta mi feci un bieco shampoo color “Vulcano” che fu un tentativo maldestro quanto mal riuscito. Si sa, errori dei 20 anni.
A dire il vero, non proprio tutte le donne con i capelli rossi che ho incontrato nella mia vita sono state esattamente un “tozzo di pane” – dietro ogni “roscia” si nasconde una piccola Ursula alla Bianca&Bernie, ricordate?

ursula

Beh, di recente ho scoperto che dietro ad ogni rossa, “roscio”, tutto puntellato di lentiggini e con la pelle da latte così tanto che, quando si va al mare, il rischio di ustione è del 100MILAPERCENTO… ho scoperto, dicevo, che quella storia del “Pel di carota” cattivo non è poi così vera (ripeto, con le dovute eccezioni, ma spesso quelli sono impostori dalla tinta sbagliata).

Io ho un’amica rossa. Di quelle proprio “rosse rosse” e da lei credo di aver imparato che cosa voglia dire avere i capelli come Davide Mengacci, essere alquanto riconoscibile in un parterre di meneghini sempre meno celtici e sempre più mediterranei (ah, le migrazioni dei popoli), saltare all’occhio e, da piccola, avere brutti soprannomi.

Nessuna storia strappalacrime alle spalle, anzi!

Grazie alla mia amica rossa rossa ho scoperto che esistono dei gran bei pro. Per esempio, ogni primo weekend di Settembre a Breda, in Olanda, migliaia di persone da oltre 20 Paesi si riuniscono per il “Redhead Day“, un evento gratuito solo per rossi veri.
Non escludo di ritrovarla là l’anno prossimo.

Io ho un’amica con i capelli rossi rossi. Ed ho capito che questo post è per Lei che ha i capelli del colore del suo cuore. Bello “sanguigno”.

Alle amiche rosse, agli amici “carotini” ed in fondo anche a chi si sente diverso è dedicato “The beautiful gene“, la mostra che dal 16 aprile al 3 giugno, al Museo della scienza e della tecnologia ‘Leonardo da Vinci’ in via San Vittore 21, racconta il progetto della fotografa Marina Rosso (omen nomen), che ha girato l’Europa per sei mesi cercando e ritraendo uomini e donne con questa particolare caratteristica fisica.

Come al solito, la “dritta” arriva da quella penna astuta di Lucia Landoni di Repubblica.it.

Il risultato della ricerca di Marina Rosso, ci spiega la Landoni, “è confluito in un libro autoprodotto da Fabrica, il centro di ricerca sulla comunicazione digitale di Benetton Group, e nella mostra ‘The beautiful gene’. […] Lo spunto per la ricerca di Marina Rosso, fotografa di Fabrica, è venuto da una decisione della banca del seme più grande del mondo, che nel 2011 per un certo periodo ha smesso di accettare donatori dai capelli rossi. Questo perché la domanda era troppo scarsa: sembra che i capelli di quel colore siano poco appetibili per le donne single che rappresentano gran parte della clientela delle banche del seme[…]”.

Questo perché non avevano mai incontrato la mia amica rossa rossa. O quel fidanzatino così ambizioso.  

Per informazioni:  www.museoscienza.org