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Fuorisalone in Tortona secondo Milanoincontemporanea: IN &OUT
Milanoincontemporanea poteva forse mancare di raccontarvi di via Tortona, una delle zone più belle e divertenti del design e dei creativi?
Proprio da qui, e fino alla Stazione di Porta Genova, durante il Fuorisalone è stata una serie continua di feste, eventi, e soprattutto momenti interessantissimi di incontro con alcuni giovani e talentuosi protagonisti del mondo dell’arte contemporanea. Ma non solo.
Proprio sul ponte di ferro sopra la Ferrovia della Stazione, a unire simbolicamente e non solo le due zone della Milano Design Week, abbiamo trovato un orto sospeso davvero molto bello.
Tante piantine che lì sono state collocate con un preciso intento di ecodesign da alcuni giovani creativi meneghini.
Un momento di ecologia e arricchimento dell’arredo urbano che ha sopreso per la sua piacevole originalità, sebbene nel fine settimana del Fuorisalone (a proposito, venerdì è sembrato un rave party che nulla c’entrava con l’evento) molte di esse fossero già state sdradicate. Per saperne di più e vedere l’allestimento originario, vi consiglio questo link.
Veniamo alla vera e propria via Tortona. Pessima l’organizzazione del weekend by night nel quartiere, fatta eccezione per il martedì di inaugurazione (che vi avevamo già segnalato): pochi e nulli gli eventi a disposizione dei più curiosi, ma molta, forse troppa, la gente a spasso.
Non ci siamo scoraggiate, e in più tranche abbiamo gironzolato alla scoperta dei nomi pù interessanti da segnalarvi.
Tra le boutique, Mafalda 69, negozio espressamente dedicato agli occhiali vintage con pezzi molto interessanti, fateci un salto.
Nella parte più periferica del quartiere, diciamo verso il numero 35 (nostro obiettivo nei giorni del Fuorisalone), ci ha incuriosito e sorpreso il brand MOOI, con arredi Mostruosi (capirete poi il perché, per ora vi lasciamo alle immagini e a qualche preview della Monster Chair), in pelle super, realizzati insieme alla griffe Miyake; e l’olandese Litteloo, con divani giganti dalle spalliere principesche.
E poi c’è il mondo del design nipponico Garde che ha proposto tanto rosso e forme tratte dal mondo naturale . Un pezzo su tutti ci ha attirato: il vaso su tre livelli, del tutto ecocompatibile, che sfrutta la corrente e la legge dei vasi comunicanti per abbeverare le piantine (rosse anche loro) in un riciclo continuo di acqua.
A dir poco entusiasmante, invece, l’incontro con SMOG Milano, brand di giovani creativi dalle diverse provenienze (anche se una buona parte ha un inconfondibile accento sardo). Il Gruppo è composto da Martina Grasselli, Marco Kessa, Teo, Laurianne Lopez, Grégory Marion e Silvio Betterelli, ma vorremmo tornare a parlare di loro e con loro: da quello che abbiamo visitato, siamo state tutte e 3 d’accordo sulla straordinaria originalità delle idee della formazione, talora anche irriverenti (vedasi la nuova iconografia della Madonna col Pinguino, senza alcuna blasfemìa) .
Che ne dite del piatto con le forme ad hoc per far scendere la minestra nel gargarozzo, proprio come facevano i nostri nonni?. E i bicchieri inutili, pieni di buchi; o gli ibridi e Incompleti, elementi di arredo a metà lasciati al naturale e per l’altra metà decorati secondo il gusto barocco?
Ma ogni pezzo esposto è una sorpresa divertente, da scoprire anche al link e nelle foto.
Veniamo infine al nostro obiettivo di un’intera settimana di Fuorisalone: carpire ogni segreto dell’Hotel Nhow , in via Tortona 35.
Al nostro ingresso, sotto il piloti, ci vengono incontro gli allestimenti di Frette, con un camioncino dagli interni della griffe (FB); l’auto-sandwich di via Tortona, e il salotto completamente eco e davvero divertente di Design of Love, opera di Graziano Moro e Renato Pigatti, che hanno scelto il polietilene lineare riciclabile stabilizzato UV per l’esterno e hanno dato vita a sedie rampanti, tavolini e perfino un giardinetto fiorito coloratissimo e molto eco.
Eccoci infine varcare la soglia dell’Hotel, elegante nel suo allestimento in prevalenza bianco e nero e con una fila di borse shopper, anzi, Nonsoloshopper, appese ai lati delle porte d’ingresso. Il leit motiv ci è quasi subito chiaro: onorare i 50 anni de “La Dolce Vita” di Federico Fellini, con un progetto sviluppato in collaborazione con la Fondazione omonima. Ma che ci fanno queste borse in vetrina? Si tratta della linea prodotta dell’azienda milanese Marine Concept di Cormano: ha realizzato questa serie di accessori in limited edition ed al 100% naturali (www.nonsoloshopper.com) e, per l’occasione, le borse sono state autografate dalla nipote del grande Fellini.
Raffinati i quadri di Donatella Baruzzi, “UNIVERSI“, luoghi e non luoghi che, attraverso la tecnica dei semi cuciti su carta tessuto dipinta riproducono i quattro elementi (terra, acqua, aria, fuoco). Tele con cerchi e cuori su sfondo bianco che vogliono simboleggiare il corpo umano nei suoi molteplici aspetti – fisici e spirituali, forma senza forma e infinito – e fanno da contraltare all’altra espressione del design di interni che qui viene ospitata, quella della moda e del glam.
Ecco quindi Le Sac Sportif, materiali eco e tema creato per l’evento; la scala che vorremmo fosse infinita del giovane Scapini (che pare ispirarsi molto al genio iberico di Gaudì), ma soprattutto i capolavori di Paola Di Serio, art designer unica nel ritrarre con materiali insoliti e insolitamente contrapposti i ritratti di Giulietta Masina in Giulietta degli Spiriti, o di un incredibile Mastroianni in 8e1/2 (anche loro nella gallery).
Tutto questo rientra nel progetto bevisible+, che ha dedicato lo spazio dell’hotel alle atmosfere felliniane e a quei designer che l’hanno maggiormente saputa esprimere.
Allestimento dell’architetto di fama internazionale Walter Wallini, che ha realizzato proprio una location black & white che ricorda le atmosfere e gli spazi della memoria degli anni ’60, così fecondi per la cultura del nostro Paese in molti campi, tra cui il design e il cinema.
Unici tocchi di colore, gli elementi naturali degli inserti in verde, simboli di speranza e abbinati al tema del Fuorisalone di quest’anno ( l’ecosostenibilità e la speranza di un futuro rinnovabile).
A quest’ultimo proposito, dovrei dilungarmi ulteriormente sul progetto concept Bevisible e del concorso per giovani creativi Bevisibile etc … poi ci sono anche le proposte della sua location …
Ma non preoccupatevi, ci torneremo prestissimo, perchè c’è molto, molto ancora.
Paola
MilanoincontemporaneaP
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